J.Jacob De Lose. Marianne von Willemer-1809 |
Marianne
von Willemer
Il libro di
Suleika- J.W. Goethe
Cari lettori del
Trafiletto, oggi vi scrivo a malincuore una stringata
recensione su dei personaggi che la storia della letteratura ci ha
tramandato per sempre: Johann Volfgang Goehte (1749-1832;
scrittore, poeta e drammaturgo) e Marianne Jung von Willemer
(1784-1860; ballerina da fanciulla poi poetessa). Ho
scritto ‘a malincuore’, perché l’uomo Goethe, genio
incontrastato delle lettere, meriterebbe uno spazio indefinito per
poterlo ricordare come merita. Così mi soffermo su un breve periodo
della sua vita che ha segnato una delle pagine letterarie più belle
del periodo romantico: un periodo di soli cinque mesi, fra il
1814-1815, dove il geniale Goethe, ormai sessantaseienne,
incontra la benestante signora Marianne Jung in von Willemer, allora
trentenne. La giovane e affascinante signora è prima amica,
fin dalla giovanissima età, poi sposa del banchiere, Johann Jakob
von Willmer (1760-1838) anch’egli amico da lungo tempo delle
stesso Goethe.
L’intreccio
conoscitivo fra i nostri protagonisti, che poi sfocerà in passione
amorosa, nasce come sempre per le fatali casualità del destino:
nella primavera del 1814, l’editore J.F.Cotta,
invia a Goethe una raccolta di poesie tradotte in tedesco, “The
Divan di Hafez Mohammed Schemseddin” del
XIV secolo. Dopo averlo letto l’anziano Goethe s’infiamma
ai versi del poeta Hafez, tanto da percepire il respiro di un’aria
nuova da farlo rimbalzare indietro nel tempo, quando nella giovinezza
si appassionava alle letture della Bibbia e del Corano. L’ancora
viva fantasia si mette in moto e l’estro poetico incalza la mano e
nascono le prime poesie che daranno, in seguito all’incontro con la
giovane Marianne, il titolo ‘Il
Libro di Suleika’: una
raccolta poetica che si può definire un libro nel libro, del
‘Divano occidentale
orientale’, iniziato
proprio nell’anno del romantico incontro e terminato nel 1827. Il
libro di Suleika, narra spesso in forma dialogata, la passione
esemplare che va oltre la contingenza del fatto biografico: l’amore
del poeta sessantaseienne per la giovane Marianne, non si
cristallizza soltanto nei versi che resteranno immortali, ma viene
vissuto da entrambi nella villa di lei, dove Goethe resta ospite per
cinque mesi. Periodo questo trascorso nella reciproca passione tra
l’erotico sensuale, lo spirito e il letterario, fino al segno della
rinuncia senza appello da parte del poeta, che però continua ad
amarla, scrivendole e ricevendo, seppur irregolarmente, tantissime
lettere.
I due amanti si
ritrovano sotto i nomi dei personaggi del canzoniere orientale Hafez,
Suleika vive in Marianne e Goethe respira la passione ricambiata di
Hatem per la giovane e bella Suleika, ora occidentalizzata
nella stessa Marianne. Il rapporto d’amore felice e spensierato,
annulla il divario temporale fra i due innamorati, destando la
creatività poetica di entrambi, dove anche Marianne pareggia in pari
forza con quella dell’amico, che oltre ad essere diventata la sua
musa ispiratrice e suggeritrice di vari versi, compone due liriche di
raffinata bellezza sentimentale che assieme alla poesia ‘Ginko
Biloba’ impreziosiscono l’interero ‘Divano’: “Was
bedeutet die Bewegung?..”-- “che vuol dire questa
agitazione?...” e “Ach, um deine feucthen Swingen…” –
“Vento dell’overst come t’invidio…”.
Gerhard
von Kügelgens-Goethe- 1915
|
Ach, un deine feuchten Swingen
Vento dell'ovest, come t'invidio
per l'umido vibrare delle ali!
Perché puoi portargli notizia
di come soffro per la separazione.
..prima quartina scritta da Marianne
subito dopo la separazazione, che continuò ad amare Goethe per tutta
la sua vita...