11/03/14

Il romanzo più sopravvalutato di sempre, genio incompreso o solo invidia?

Se vi faccio il nome di Alexandre Dumas, può sorgere il dubbio sul fatto che io stia parlando del padre o del figlio, ma se dico Il conte di Montecristo, non ci sono dubbi.

Gérard Depardieu
Pubblicato a puntate e come romanzo singolo, con adattamenti cinematografici, televisivi e teatrali, Il conte di Montecristo è forse il classico più famoso della letteratura, anche chi non l'ha mai letto conosce la storia di Edmond Dantès, di come venne arrestato per essendo innocente, di come riuscì ad evadere dal carcere per vendicarsi di coloro che lo avevano fatto incarcerare.

Ma se Il conte di Montecristo è così famoso, allora perché in molti lo ritengono uno dei romanzi classici più sopravvalutati di sempre?
Umberto Eco dice : “Il Conte di Montecristo è senz'altro uno dei romanzi più appassionanti che siano mai stati scritti e d'altra parte è uno dei romanzi più mal scritti di tutti i tempi e di tutte le letterature.”. Antonio Gramsci invece lo definisce il piú «oppiaceo» dei romanzi popolari: quale uomo del popolo non crede di aver subito un'ingiustizia dai potenti e non fantastica sulla «punizione» da infliggere loro? Edmondo Dantès gli offre il modello, lo «ubbriaca» di esaltazione, sostituisce il credo di una giustizia trascendente in cui non crede piú «sistematicamente».
Il conte di Montecristo

Questi sono solo due esempi nostrani sull'opinione di questo libro, ma se andate in qualunque altro negozio on-line di vendita di libri troverete tra i tanti pareri favorevoli anche molti negativi su questo romanzo d'altri tempi. La verità dunque dove sta? Com'è davvero questo Conte di Montecristo?

Dal punto di vista stilistico Dumas è magistrale nel narrare le sue storie, certo scrive nel modo che era in uso in quell'epoca, ma non per questo risulta troppo pomposo o eccessivamente saturo di orpelli, anzi. Dumas scriveva per i suoi lettori, non poteva permettersi di annoiarli con parole o termini incomprensibili, doveva usare parole semplici, facili da capire. Non solo, doveva anche creare intrecci e personaggi nei quali il lettore avrebbe potuto rispecchiarsi o anche sognare. Si può incolpare Dumas per questo? Possiamo davvero bistrattare questo autore per aver dato ai lettori qualcosa con cui viaggiare e trascorrere qualche ora felice?

C'è da dire che Il conte di Montecristo è un gran bel mattoncino da leggere, cosa che scoraggerebbe forse anche il più accanito dei lettori. Quello che forse scoraggia ancora di più il lettore che, conoscendo già a grandi linee la storia decide di affrontarne la lettura, è che la parte interessante arriva dopo numerose pagine. Il lettore deve conoscere Dantés felice e spensierato, poi imprigionato per anni senza più alcuna speranza prima di poterlo finalmente mettere in atto la sua vendetta, questo in effetti potrebbe scoraggiare, ma agli impavidi che decidono di proseguire la lettura, Dumas regala un intreccio magistrale.
Alexandre Dumas (padre)

Non c'è da vergognarsi nell'ammettere che pur essendo Il conte di Montecristo un bellissimo libro, lo si legge per vedere Dantés vendicarsi di coloro che lo avevano fatto arrestare solo per toglierselo dai piedi. E' un bisogno umano poter vedere la giustizia compiersi anche, e soprattutto, quando quella regolata dalle leggi non lo fa. Ci fa sentire bene, ci fa sentire come se fosse stato rimesso tutto nel giusto equilibrio, anche se si tratta solo di una storia inventata.
Dumas è riuscito a creare un personaggio nel quale ogni lettore riesce ad immedesimarsi senza sforzo. Un personaggio amato come un eroe, anche se solo un uomo che cede ad un sentimento distruttivo dell'animo umano: la vendetta.

A questo punto però la domanda rimane: cos'è Il conte di Montecristo? Il libro più sopravvalutato di sempre? Un romanzo incompreso? Oppure chi lo critica lo fa per semplice invidia?
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