05/02/14

Soria dell'oro colato: la cera d'api

Cera d'api

Un altro importantissimo prodotto delle api è la cera: essa costituisce l'elemento base del materiale da costruzione che le api utilizzano all'interno dell'alveare. Al contrario di molti altri  insetti che utilizzano materiali raccolti nell'ambiente (fibre, vegetali, fango...) le api autoproducono la cera. 
Con essa costruiscono le strutture interne: i favi, formati da celle esagonali che serviranno sia allo sviluppo delle api dall’uovo all’adulto, sia ad immagazzinare il polline e il miele. Come per molti altri lavori dell’alveare, la produzione della cera e la costruzione di favi è affidata ad api di una specifica fascia d’età, e cioè dal decimo giorno di vita fino a circa il diciottesimo: questa capacità coincide infatti con lo sviluppo di particolari ghiandole dette ceripare, che si trovano nell’addome. Dopo il diciottesimo giorno di vita esse cominciano ad atrofizzarsi e l’ape si predispone a svolgere altre attività all’interno dell’alveare. La cera viene prodotta a partire da una trasformazione degli zuccheri contenuti nel miele. Si ritiene che le api impieghino circa dieci grammi di miele per produrre un grammo di cera: una parte degli zuccheri serve come materiale da costruzione, l’altra come combustibile per fornire l’energia necessaria alla sintesi. Piccole scagliette di cera vengono trasudate da aperture addominali, prelevate con le zampette, portate alle mandibole dove vengono masticate per ammorbidirle e poter essere modellate. Le api, per costruire la struttura di un favo in condizioni naturali (cioè in un ambiente vuoto, senza il foglio cereo prestampato solitamente fornito dall’apicoltore), si agganciano l’una all’altra con le zampette, creando delle vere e proprie impalcature.
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