
03/02/14
Hiv | La nuova arma sarà una pianta ornamentale?
Pubblicato da
Romolo Benedetti
Usato soprattutto come ornamento colorato per terrazzi, balconi e finestre, il geranio potrebbero ritagliarsi un piccolo grande spazio anche in campo medico, specialmente nella battaglia contro l'Hiv. Sì, perché l'estratto della radice del Pelargonium sidoides, il genere a di pianta cui appartengono i comuni gerani che coltiviamo a scopo ornamentale, ha dimostrato, in esperimenti in provetta, la capacità di inattivare il virus dell'Aids e impedire il suo accesso nelle cellule, dunque l'infezione. Lo studio è stato condotto presso l'Istituto Helmholtz Zentrum - Centro di ricerca tedesco per la salute ambientale ed è stato pubblicato su Plos One. Chissà se in futuro questa scoperta potrà rivelarsi una soluzione per un problema di vaste proporzioni, visto che secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, più di 35 milioni di persone nel mondo sono infettate dall'Hiv, la maggior parte da Hiv- 1 e l'Aids è una delle dieci principali cause di morte nel mondo.
Il geranio, o meglio il suo estratto, è sicuro per l'uomo e già usato come preparato erboristico contro la bronchite acuta. Infatti Alcune specie sudafricane, specificamente il Pelargonium sidoides e il Pelargonium reniforme, sono utilizzati nella medicina tradizionale di diversi gruppi etnici del Sudafrica per le loro proprietà curative. Gli esperti hanno scoperto che le sostanze della pianta attive contro l'Hiv (capaci di bloccare la replicazione del virus e di impedire che infetti le cellule del sangue) sono un mix di polifenoli. Secondo gli scienziati, l'estratto di radice previene l'infezione da Hiv (in particolare di Hiv-1, il virus più comune nell'uomo) inattivando il virus e impedendogli di entrare nelle cellule da infettare. Il suo meccanismo d'azione è distinto da quello dei farmaci antiretrovirali oggi in uso clinico. Questo aspetto fa dell'estratto di geranio un nuovo potenziale medicinale da affiancare a quelli già in uso.
