18/02/14

Fave e Amarone, non Chianti

Se vi dico Chianti scommetto che a più di qualcuno viene in mente Anthony Hopkins nella sua straordinaria e inquietante trasposizione cinematografica di Hannibal Lecter, uno dei più famosi serial killer di cellulosa.

Hannibal Lecter, Il silenzio
degli innocenti (film)
Non è tuttavia del film che vi voglio parlare ovviamente, ma del libro Il silenzio degli innocenti. Di tutti i libri scritti da Thomas Harris che hanno come protagonista lo psichiatra serial killer, Il silenzio degli innocenti è il secondo volume in cui compare il noto personaggio, in ordine di pubblicazione non cronologico.

Benché Hannibal Lecter sia un personaggio importante de Il silenzio degli innocenti, non ne è tuttavia il protagonista, anzi a “rubargli” la scena un assassino seriale con l'abitudine di scuoiare le sue vittime, ad indagare Clarice Starling una promettente allieva dell'accademia dell'FBI. La chiave per catturare questo assassino è Hannibal Lecter rinchiuso da oltre otto anni in un manicomio criminale e restio a collaborare con chiunque gli venga inviato per studiarlo ma che, davanti a Clarice, decide di fare un'eccezione in cambio però di qualcosa.

Il silenzio degli innocenti
Ciò che probabilmente ha reso così famoso il personaggio di Lecter, al di là del fatto che a dargli il volto sia stato, fra i tanti, Anthony Hopkins, è quella sua squisita educazione, vasta conoscenza, spiccata intelligenza e perspicacia. Questi elementi fanno dimenticare spesso al lettore che Lecter è anche un pluriomicida altamente pericoloso, non esattamente la persona che si vorrebbe come vicino di casa.

Se Lecter è l'incarnazione del male in questo romanzo, più dell'assassino a cui l'FBI da la caccia, Clarice è l'incarnazione del bene e della legge. Una contrapposizione sottile come il vetro che separa questi due personaggi durante i loro incontri nel manicomio criminale.

Thomas Harris
Harris cala il lettore nei panni di Clarice, portandolo negli abissi della mentalità criminale con semplicità e chiarezza, rendendo il romanzo accessibile a tutti, o almeno a tutti i lettori con stomaco forte, anche se di fatto il libro è meno crudo del film. Harris però non si limita solo a narrare la storia, ma tenta anche di stimolare il lettore a trovare da solo la soluzione del caso, magari prima della stesa Clarice.

Frequenti dialoghi, frenetiche scene d'azione e pause introspettive ad alto contenuto psicologico, questo è ciò che attende il lettore in un romanzo scorrevole, angosciante e avvincente, che ha dato vita ad uno dei personaggi più interessanti della letteratura thriller-psicologico di cui molti autori hanno preso esempio. Qualcuno di questi autori è forse riuscito ad eguagliare Harris e il suo straordinario Hannibal? Forse si, ma ve lo racconterò al nostro prossimo appuntamento... e ricordate di portare il Chianti anche se nel libro Lecter aveva scelto un Amarone per quel fegato.
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