1844 Un movimento di sollevazione popolare guidato da Juan Pablo Duarte porta all’indipendenza della Repubblica Domenicana da Haiti. Da allora, il 27 febbraio nell’isola caraibica è giorno di Festa nazionale.
1902 Nasce a Salinas in California John Ernst Steinbeck l’autore di Furore, considerato il miglior romanzo mai scritto sulla grande Depressione e sull’America degli anni '30. 1921 Nasce a Napoli Giuseppe Patroni Griffi, drammaturgo e regista. Nel 1992 e nel 2000, dirige in diretta per Rai uno la Tosca e La Traviata. Dal 2000 al 2005, è direttore artistico del Teatro Eliseo. Muore nel 2005. Alla sua memoria è stato deciso di dedicare il teatro Piccolo Eliseo di Roma.
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1929 Nasce a San Paolo Djalma Santos, terzino d’attacco della nazionale di calcio brasiliano. Con la Selecao, vince 2 volte il Campionato del mondo, nel 1958 e nel 1962. Nella sua lunga carriera, non è stato mai espulso dal campo da gioco.
1936 Muore a Leningrado Ivan Pavlov, famoso etologo russo il cui nome è legato alla scoperta, nel 1903, del riflesso condizionato. Pavlov scopre, infatti, che associando per più volte il suono di un campanello al cibo, i suoi cani finiscono per avere l’acquolina- e quindi per iniziare a salivare
1960 Improvvisamente, durante un viaggio da Milano a Losanna, muore Adriano Olivetti. Nato a Ivrea nel 1901, nel 1933 diventa direttore della Società del padre, la Olivetti. Durante il fascismo, si oppone attivamente al regime ed è costretto a riparare in Svizzera per sfuggire alla cattura.
Compleanni: 1902 John Steinbeck (scrittore, Nobel per la letteratura 1962), 1913 Irwin Shaw (drammaturgo e sceneggiatore), 1921 Giuseppe Patroni Griffi (scrittore e regista "Matti una sera a cena"), 1930 Johanne Woodword (attrice "La donna dai tre volti"), 1932 Elizabeth Taylor (attrice "La gatta sul tetto che scotta"), 1935 Mirella Freni (soprano)
Santo: San Gabriele dell'Addolorata
Proverbio: Dove non c'è malizia non c'è peccato
Tanto per citare: Chi è amato non conosce morte, poiché l’amore è immortalità, o meglio, è sostanza divina. Chi ama non conosce morte, poiché l’amore fa rinascere la vita nella divinità (Emily Dickinson).
Storiella: IL GIGLIO DI SAN GIUSEPPE Il Giglio era considerato nell’antichità un simbolo di fecondità (si pensi che un solo bulbo può produrre sino a 50 bulbilli). Nel corso dei secoli, sia per il suo profumo, sia per il suo candore, è divenuto il simbolo della purezza, dell’integrità e della castità. Una leggenda che si ricollega al Protovangelo di Giacomo (scritto apocrifo del Nuovo Testamento), poi ripresa da altri testi con numerose varianti, racconta che Maria di Nazareth, nata per intervento prodigioso di Dio, all’età di tre anni venne portata nel tempio ed affidata in custodia ai sacerdoti che officiavano la Casa di Dio. All’età di dodici anni, secondo le tradizioni del tempo, si dovette pensare per lei ad un futuro sposo. Il sommo sacerdote Zaccaria ricevette ordine da un angelo di radunare tutti gli uomini vedovi del popolo, tra i quali il Signore avrebbe scelto lo sposo per la giovane: «Ognuno porti un bastone e il Signore, nella Sua bontà, saprà rivelarci l’eletto». Nel giorno stabilito tutti si recarono al tempio. Il sacerdote prese i bastoni di ciascuno ed entrò nel tempio per pregare alla presenza del Signore. Terminata l’orazione uscì di nuovo e riconsegnò a ciascuno il proprio bastone. Quando Giuseppe allungò la mano per prendersi il proprio, dall’estremità dell’impugnatura fiorì prodigiosamente un bellissimo giglio. Allora il sacerdote Zaccaria disse a Giuseppe: «Ecco, il Signore ha prescelto te a ricevere in custodia la giovane Maria».