
Il Re è morto, viva il Re, questa frase si usa per indicare l'immortalità di un'idea, di un concetto, di un'istituzione, il suo perpetuarsi nel tempo, malgrado sia impersonata o rappresentata da una creatura mortale. Era la frase di rito pronunciata per tre volte consecutive da un araldo, all'epoca della vecchia monarchia francese, quando si annunciava al popolo la morte del re e l'avvento al trono del suo successore. La frase venne detta per l'ultima volta in occasione della morte di Luigi XVIII, il 24 Ottobre 1824, nella Chiesa di San Dionigi, e a pronunciarla fu il Duca di Uzès, davanti alla salma del defunto sovrano. Subito dopo fu acclamato Carlo X, nuovo re di Francia.