31/01/14

La probabile soluzione ad uno dei grandi misteri della storia

Allacciate le cinture signore e signori e preparatevi ad un viaggio a ritroso nel tempo, fino alla nebbiosa Inghilterra del 1888, nel quartiere di Whitechapel, ai confini della City, cuore del'Est End e anima popolare della Londra vittoriana.

Forse qualcuno di voi ha già intuito di chi sto per parlarvi e magari anche del libro a cui mi riferisco, ma per chi non lo avesse ancora intuito facciamo le presentazioni. L'autrice è Patricia Cornwell, che più o meno tutti conosciamo per i suoi thriller, questa volta però alle prese con una vera indagine, un cold case sul serial killer più leggendario della storia: Jack the Ripper, ovvero Jack lo Squartatore.
Ritratto di un assassino

Con il suo Ritratto di un assassino: Jack lo Squartatore – Caso chiuso la Cornwell espone la sua teoria sulla vera identità dell'assassino che terrorizzò la Londra ottocentesca utilizzando prove, esami e perizie, da lei stessa pagate, per dimostrare che la sua teoria è esatta.

Prima di dedicarci al libro però facciamo qualche passo indietro, giusto per farci un'idea della situazione nella quale la Cornwell si è tuffata. Nel 1888 Jack lo Squartatore seminò la morte tra le prostitute di Londra, le vittime a lui attribuite sono cinque, ma in molti ritengono che il numero sia di gran lunga superiore. I sospetti sull'identità di Jack sono stati molteplici, aumentando nel corso del tempo, senza però trovare mai delle prove schiaccianti che permettessero di associare un volto al serial killer, così che ancora oggi nessuno sa chi sia davvero Jack lo Squartatore.

E' in questo scenario tra dubbio e leggenda che la Cornwell afferma, dove polizia e investigatori hanno fallito, di aver scoperto la vera identità di Jack lo Squartatore, ovvero il pittore impressionista e bohémien Walter Sickert. Partendo da questa sua insita certezza, la Cornwell ha cominciato a scavare nella vita del pittore e nelle prove relative al caso di Jack lo Squartatore, arrivano alla conclusione che i due sono la stessa persona.
Patricia Cornwell

Al di là che possa avere ragione oppure no, al di là del che nessuno pare avergli dato credito per le sue ricerche, e al di là che abbia speso circa 6 milioni di dollari per le sue ricerche, resta il fatto che il libro è ben scritto. Con il suo modo di scrivere semplice e narrativo, sa trasportare il lettore nella Londra di quel tempo, analizzando l'ambiente storico, la psiche di Walter, le prove del caso e, sviscerandole una per una, ci spiega come sia arrivata alla conclusione che Sickert è lo Squartatore.

Che abbia ragione? Che l'abbia fatta in barba a tutti quelli che, in 126 anni, si sono lambiccati il cervello per trovare una soluzione al mistero? Chi può dirlo con certezza, non spetta che leggere il libro e farsi una propria opinione.

Chissà se un giorno sapremo mai con certezza la vera identità di Jack lo Squartatore o vivremo nel dubbio come per l'omicidio di Kennedy.
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