La
Consulta accorcia i tempi e domani mattina, alle 9,30, inizierà la discussione della
Corte Costituzionale relativa alla costituzionalità sollevata sulla
legge elettorale. E' quanto ha stabilito il presidente della
Corte, Gaetano Silvestri. Un ripensamento visto che in giornata i giudici, al termine del dibattito, avevano concordato infatti di fissare per il 14 gennaio una camera di consiglio sull'ammissibilità di un
referendum.
La discussione riguarda in particolare il premio di
maggioranza per
Camera e Senato con relativa esclusione del voto di preferenza, contenuti nell'attuale legge elettorale.
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Un'udienza della Consulta |
Oggi sulla questione si era pronunciato anche il presidente del Senato
Pietro Grasso. "Se lo stallo dovesse continuare, nonostante i recenti sviluppi politici, non esiterò un attimo a sostenere il trasferimento di questo tema alla
Camera dei Deputati", aveva detto
Grasso. "I
gruppi parlamentari - avverte ancora
Grasso - non riescono a trovare un accordo politico, dimostrando di non sentire la marea montante di una rabbia che si riverserà, più forte di prima, contro tutti i partiti". Oggi, ad aprire i lavori della
Consulta, è stato il giudice relatore
Giuseppe Tesauro, che ha esposto il caso. La parola è passata poi ai ricorrenti, tra cui lo stesso avvocato
Aldo Bozzi, promotore dell'azione contro il "
porcellum" giunta fino in Cassazione e rinviata dalla Suprema corte alla
Consulta. Secondo
Bozzo il Porcellum è responsabile di una "reiterata lesione del diritto di voto". "L'esercizio di voto non è libero - ha detto l'avvocato, durante l'udienza alla
Corte Costituzionale - ed è condizionato e compresso da questa legge elettorale". L
'avvocato Felice Carlo Besostri, altro legale che rappresenta le ragioni dei ricorrenti contro la legge elettorale in Consulta, ha poi sottolineato che con un intervento della
Corte Costituzionale sul premio di maggioranza e sulle liste bloccate "
non c'è il rischio di un vuoto legislativo". fonte