16/11/13

Quelle strambe teorie.....

 Oggi cari lettori sono in vena di strambe teorie, deve essere il vento di tramontana che mi scompiglia le idee. Nel corso di secoli e millenni idee e teorie che riguardavano la terra ne sono state formulate, e tante. Ma una in particolar modo ha catturato la mia attenzione, perchè la trovo molto affascinante.
Si tratta della teoria che ipotizza che la terra sia cava.....
 In molti si sono fatti promotori di queste teorie riscuotendo anche un discreto successo. Vediamo chi e cosa sostenevano.
Alcuni si fermano nel dire che il nostro pianeta sia cavo al suo interno, ma altri, addirittura, ipotizzano che sotto la superficie terrestre vi siano altri strati, altre superfici, le quali potrebbero essere abitate!
La teoria fu formulata in termini scientifici nel XVII secolo e venne sfruttata nei romanzi fantastici. Questa teoria viene ribattuta dalla scienza moderna, perciò viene considerata pseudoscienza. L’ipotesi che vi siano superfici abitate sotto la nostra, esiste fin dai tempi più antichi, e su questa ipotesi sono nati diversi luoghi come l’Ade della mitologia greca o l’inferno cristiano.
Nel 1692, Edmund Halley ipotizzò che la Terra fosse formata da un guscio esterno spesso 800 km, e che vi siano altri due gusci interni e un nocciolo interno. Tra un guscio e l’altro vi sarebbe l’atmosfera e le dimensioni di essi sarebbero molto elevate. Un’altra curiosa teoria è quella della metà del 1900 di Sprague de Camp e Willy Ley, secondo i quali al centro della cavità vi sarebbe un enorme sole che illuminerebbe e sosterrebbe una civiltà molto avanzata.
John Cleves Symmes, invece, nel 1818 disse che la Terra è formata da un guscio cavo spesso 1300 km, con due cavità di 200 km di diametro su entrambi i poli geografici, e oltre alla crosta esterna ci sarebbero 4 gusci interni con aperture ai poli. Fu una delle prime teorie a riguardo e secondo lui il foro si troverebbe al Polo Nord. Sostenuto dal Congresso degli Stati Uniti, fu il primo a proporre una spedizione alla ricerca di questo foro. L’ideale di Symmes fu sostenuto da Jeremiah Reynolds, il quale propugnò l’organizzazione di una spedizione che a Symmes non era riuscita.
Anche nel XX secolo diversi sono stati i sostenitori della teoria della Terra cava. William Reed scrisse Phantom of the Poles, nel 1906, nel quale sosteneva la teoria della Terra cava ma senza soli o secondi gusci. Egli diceva che esisteva un grande mare di acqua dolce oltre il Polo Nord e sosteneva che i Poli non fossero mai stati in realtà scoperti, in quanto non esistono. Al loro posto si troverebbe un enorme buco con il passaggio al Continente Interno.
Agli inizi del 1900, Marshall Gardner, sostenne l’esistenza di un sole all’interno della Terra e che in questo strato interno vi sia stata vita. Al ritrovamento dei resti di un mammuth da parte di Robert B.Cook, egli affermò che secondo lui era impossibile che si fossero conservati così a lungo, e che quel mammuth era morto di recente dopo essere fuggito da questo presunto Continente Interno.
Nel secolo scorso, le teorie sono state moltissime ed è stato ipotizzato di tutto: il Perù, il Polo Nord, il Tibet sono stati individuati come i possibili luoghi di accesso al Continente Interno, nel quale si troverebbe la città di Agarttha o addirittura sarebbe sede di alcune basi aliene.
Polo Nord
L’ammiraglio Richard Evelyn Byrd, è stato uno dei più famosi esploratori statunitensi, divenuto celebre e ricordato oggi per una storia davvero sensazionale che egli dichiarò di aver vissuto. Era il 19 febbraio del 1947, quando egli decise di scrivere un diario per raccontare il suo viaggio verso il Polo Sud e la sua esperienza incredibile: si ritrovò all’interno della Terra!
Durante il volo verso il Polo Sud, che inizialmente sembrava procedere nella normalità, ad un certo punto si imbatté in una catena montuosa che non aveva mai visto. Sorvolando questa catena, vide che oltre vi era una grande vallata verde con un piccolo fiume. Come scrisse l’ammiraglio nel suo diario, non vi sarebbe dovuta essere nessuna vallata in quella zona, ma solo ghiacciai e neve. Nel frattempo tutti i strumenti di navigazione sembravano impazziti e non erano inutilizzabili.
Date le diverse stranezze, Byrd decise di sorvolare la zona per poterla esaminare. Notò che non riusciva a vedere il sole ed inoltre notò nella vallata un grande animale: dal binocolo riuscì a vedere quello che era un vero e proprio mammut. Improvvisamente gli strumenti di navigazione ricominciarono a funzionare e tentò di avvertire la base, ma non ci fu nulla da fare in quanto la radio non funzionava.
Ad un certo punto, davanti al suo aereo vide una città! Venne accostato da misteriosi apparecchi a forma di disco e con uno strano simbolo come stemma. Dalla radio una voce in Inglese diede il benvenuto all’ammiraglio e gli venne comunicato che li avrebbero fatti atterrare. Così fu, l’aereo scese a terra come se avesse un ascensore.
Arrivati a terra, degli uomini alti e biondi si avvicinarono chiedendo di aprire il portellone, e l’ammiraglio obbedì. L’ammiraglio e un tecnico vennero prelevati, e con uno strano mezzo di trasporto, vennero portati in un edificio di quella città che avevano avvistato. Quella in cui si era imbattuto era una civiltà diversa dalla nostra.
Byrd fu portato nella stanza di colui che chiamavano il Maestro. Questo Maestro comunicò all’ammiraglio che si trovava nel mondo sotterraneo e che lo aveva convocato in quanto sconcertato dall’esplosione delle bombe su Hiroshima e Nagasaki. Il fatto che gli umani avessero imparato ad usare l’energia atomica, rappresentava un pericolo per la loro civiltà.
Il Maestro comunicò all’ammiraglio che le guerre avrebbero portato periodi neri nel nostro pianeta, e che la sete di potere avrebbe logorato la nostra civiltà. Disse di aver provato più volte a comunicare con le maggiori autorità terrestri ma senza successo. Disse che l’ammiraglio lo incaricò di diffondere la notizia della loro esistenza e di auspicare la pace. Dopo il colloquio vennero ricondotti all’aereo e trasportati di nuovo in superficie.
L’ammiraglio comunicò tutto al Pentagono e venne interrogato per più di sei ore. Dopo tutto ciò, gli venne ordinato di mantenere il silenzio per il bene dell’umanità. Egli mantenne il segreto, ma il suo diario venne ritrovato dopo la sua morte. Non possiamo certo dire che la sua esperienza sia vera, tuttavia resta molto curiosa e comunque misteriosa, anche perché per inventare dal nulla una storia simile serve una fantasia fuori dal comune!
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