Il-Trafiletto

18/01/14

Da Pechino giunge la conferma del lancio di un missile ipersonico!

Da Pechino giunge la notizia che conferma il progetto di lanciare un missile ipersonico! Il Ministero della Difesa cinese ha dato conferma che nella giornata di ieri ha concluso il primo test, riguardo un veicolo missile a velocità ipersonica, ritenuto come alta tecnologia militare all'avanguardia.
La notizia, prima pubblicata dal portale web Washington Free Beacon, è stata successivamente confermata anche dal Pentagono, il quale afferma che il test è stato eseguito il 9 gennaio scorso, utilizzando un velivolo modello WU-14, che ha raggiunto i Mach 10, equivalenti a 12.376 km/h, pari a ben 10 volte la velocità del suono.
558617715_thl
Missile ipersonico cinese
"Il test è stato effettuato per scopi scientifici", ha fatto sapere un portavoce del ministero della Difesa di Pechino, il quale sottolinea che "questo test non è diretto contro alcun paese od obiettivo specifico. Le nostre previste prove di ricerca scientifica svolte nel nostro territorio sono normali ", ha detto il ministero nella dichiarazione.
"Questi test non sono mirati a qualsiasi paese e non hanno obiettivi specifici. Non facciamo alcun commento, ha dichiarato il portavoce del Pentagono, il tenente colonnello Jeffrey Pool, che ha confermato il test della scorsa settimana. “Monitoriamo regolarmente l'attività delle agenzie della difesa straniere e siamo consapevoli di questo test", ha detto.

Mentre a Capitol Hill, il presidente della commissione Forze Armate della Camera ha espresso preoccupazione per quello che dice essere un "salto" tecnologico da parte dei cinesi facendo riferimento al test del veicolo ipersonico. "Le nazioni concorrenti cinesi e altre cercano la parità militare con gli Stati Uniti e, in alcuni casi, come in questo, sembrano essere un passo davanti a noi", hanno congiuntamente detto alcuni dirigenti americani in un comunicato.

17/01/14

Della serie “Non sapevo di essere incinta”. Suora partorisce un bimbo

“Non sapevo di essere incinta”. Così si intitola un programma di Real TV in onda in questi giorni in seconda serata. La stessa frase è stata probabilmente recitata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Camillo De Lellis di Rieti, dove una suora ha partorito un bimbo del peso di 3 chili e 500 grammi. La donna si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale della cittadina laziale nella notte di martedì, accompagnata da un'ambulanza del 118, chiamata dalle consorelle, preoccupate per le condizioni della giovane suora, accusando forti dolori di cui non sapeva spiegarsi la natura. Il personale paramedico che l'ha accompagnata al pronto soccorso con codice rosso, ha messo a verbale che la donna accusava "forti dolori addominali con sospetta colica renale". Il medico che l’ha visitata e sottoposta ad ecografia non ha avuto dubbi  nel certificarle lo stato di gravidanza, tanto che nel certificato di ricovero, forse per un eccesso di scrupolo, è stato scritto "sospetta gravidanza in suora".  La suora, 32 anni, nativa del San Salvador, appartenente all'Istituto religioso delle Missionarie Catechiste, ha poi dato alla luce con un parto naturale un bimbo che pesa tre chili e mezzo. Notevole è stato l’imbarazzo dei medici che si sono occupati del caso e che nonostante abbiano cercato di mantenere il segreto sulla notizia, tutta la verità è trapelata nei corridoi dell’ospedale per arrivare poi ai media. La notizia che fosse una suora, poi, si è diffusa a gran velocità finendo fin sulle pagine di facebook. Sull'identità padre non si esclude nulla, da una possibile violenza subita a un rapporto avuto nel suo paese con qualche ex o comunque con un amico.

Pulire le orecchie: alternative al cotton fioc

Dalle mie parti i cotton fioc li chiamamiamo scovolini, e come tali indicano lo strumento che più spesso  viene usato per l'igiene delle orecchie. Sono comodi e anche pratici, ma non sono proprio ideali per le nostre delicate orecchie, di cui spesso poco ci curiamo. Molti dei cotton fioc in commercio sono biodegradabili, ma bisogna ricordare che in ogni caso la loro produzione è fra le meno sostenibili del mondo. Anche per quanto riguarda lo smaltimento è necessario ricordare che non vanno gettati negli scarichi del WC, ma negli appositi contenitori per la raccolta differenziata se biodegradabili o tra i rifiuti non riciclabili se non biodegradabili. Ma vi sono delle alternative al loro uso, facciamo alcuni esempi. In ogni caso è bene sempre prestare attenzione ad ogni operazione alternativa.

Si può impiegare un fazzoletto di stoffa inumidito, da avvolgere su di un pennellino da trucco, in modo tale da poter effettuare la pulizia delle orecchie quasi come con un cotton fioc, evitando però i rifiuti. Anche in questo caso tale metodo dovrà essere impiegato con attenzione. Un'altra metodologia per la pulizia delle orecchie giunge dall'Oriente e per la precisione dall'India. Il sostituto dei bastoncini usa e getta in questo caso è costituito dall'impiego di un bastoncino in metallo, alla cui estremità viene arrotolato del filo di cotone, in modo tale da poter formare una punta simile a quella di un cotton fioc. In questo modo la pulizia delle orecchie avviene piuttosto facilmente ed il filo di cotone può essere sostituito. Altri bastoncini orientali per la pulizia delle orecchie possono essere realizzati, anziché in metallo, in normale legno o in bambù. Sempre dall'Oriente, ed il riferimento in questo caso è dato dalla medicina tradizionale ayurvedica, giungono metodi alternativi per la pulizia delle orecchie poco noti in occidente. Si tratta dell'impiego di oli vegetali per la pulizia delle orecchie, la quale viene eseguita da parte di esperti tramite apposite tecniche all'interno di centri ayurvedici specializzati. L'olio utilizzato più comunemente allo scopo è rappresentato dall'olio di semi di sesamo. Possono essere inoltre impiegati dei mix di oli curativi specifici a seconda della costituzione (vata, pitta o kapha, sulla base di antichi testi indiani) del soggetto che si sottopone ad un trattamento. Si tratta in ogni caso di oli medicati specifici, applicati al fine di rimuovere il cerume e di allentare le eventuali tensioni del corpo. All'olio di sesamo o agli oli medicati può essere sostituito dell'olio d'oliva, da applicare con le dita sulle orecchie per facilitare la rimozione del cerume, inclinando prima la testa verso l'interno e poi verso l'esterno, in modo da poterne permettere la fuoriuscita, sia del cerume che dell'olio. L'operazione risulta ancora più semplice utilizzando dell'olio d'oliva leggermente riscaldato. Lo yoga propone una tecnica di pulizia delle orecchie denominata Karna Dhanti. Essa deve essere eseguita con molta precauzione, in quanto prevede di inserire il dito mignolo nel canale auricolare e di eseguire una leggera rotazione, che permetta la rimozione del cerume eventualmente accumulato. La pulizia viene eseguita per entrambe le orecchie utilizzando dapprima il dito migniolo ed in seguito il dito indice, per completarla. Un ultimo rimedio da segnalare è costituito dai coni per la pulizia delle orecchie, che faciliterebbero la rimozione del cerume. Il loro impiego è però piuttosto controverso e non tutti li trovano realmente utili. Inoltre, tra gli ingredienti della loro composizione può essere presente la paraffina, un derivato del petrolio.

Rivoluzione nell'illuminazione: la pianta che si illumina al buio si chiama Starlight Avatar

Finalmente l'impegno degli scienziati ha prodotto qualcosa di utile e totalmente naturale, senza uso di sostanze chimiche solo con la modificazione genetica. Si tratta di un metodo alternativo per illuminare stanze e in futuro anche giardini, evitando l'uso di elettricità, evitando sprechi e permettendoci di essere buoni con la nostra benevola Terra.
La pianta che si illumina si chiama Starlight Avatar e brilla nel buio, grazie ad un progetto di Bioglow, che si basa sulla sinergia tra mondo vegetale e batteri marini. La piccola pianta è stata progettata per produrre luce senza ricorrere a lampadine.  In verità è la tecnica utilizzata per ottenere un risultato tanto sorprendente, lascia stupefatti.
Nicotania alata

Le piante auto-illuminanti non richiedono raggi UV o additivi chimici per emettere luce, ma sono frutto di modificazioni genetiche effettuate in laboratorio. L'esperimento riuscito si è svolto a partire da una pianta ornamentale, la Nicotania alata. All'interno del suo genoma sono stati introdotti degli elementi provenienti da batteri marini, che la rendono in grado di illuminarsi. L'illuminazione automatica di una pianta esposta al buio non rappresenta di certo un fenomeno naturale. Al momento, la pianta geneticamente modificata produce una luce di colore verde-azzurro. Può essere utilizzata a scopo decorativo, ma non dà vita all'illuminazione che sarebbe necessaria, ad esempio, per leggere. Non è dunque possibile paragonarla ad una comune lampada. Bioglow spera comunque di migliorare le proprie tecniche e di rafforzare la capacità delle piante di emettere luce. L'obiettivo consiste nell'utilizzare sempre di più le piante, in un futuro non troppo lontano, per l'illuminazione notturna e come luci decorative, così da ridurre le emissioni dovute al ricorso all'energia elettrica. Le stesse piante, infine, secondo Bioglow, potrebbero essere trasformate in sensori naturali per rilevare i livelli di inquinamento.

Buon Compleanno per i 40 anni di Happy days.

Il 15 gennaio 2014 Happy Days ha festeggiato i suoi primi 40 anni: era infatti il 15 gennaio 1974 quando la rete americana ABC mandò in onda la prima puntata della fortunatissima serie tv, nata dalla penna di Garry Marshall , ambientata a Milwaukee, nel Wisconsin, a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta e basata sulle vicende della famiglia Cunningham, anche se in realtà il vero protagonista della storia è sempre stato quell’Arthur Fonzarelli, detto Fonzie, che con il suo giubbotto di pelle nera e la Harley Davidson è diventato il simbolo di una generazione cresciuta con il mito di James Dean. Il debutto italiano risale invece alla stagione '77-'78. Rai Uno la mandò in onda con successo di ascolti enorme che si è protratto per anni. Non c'era ragazzino di allora che non desiderasse il giubbotto di pelle scura di quel “duro” di Fonzie ( Henry Winkler ). Faceva il meccanico e si sentiva irresistibile. La serie televisiva era incentrato soprattutto nella famiglia Cunningham, retta da papà Howard (Tom Bosley), proprietario di un negozio di ferramenta a Milwaukee, e da mamma Marion (Marion Ross) casalinga. Poi il figlio maggiore Richie (Ron Howard), rosso e lentigginoso, e la minore Joanie Louise (Erin Moran). Il gruppetto dei ragazzi che spesso si ritrovava al fast food "Arnold's, hamburger" era formato da: Ralph Malph (Donny Most), Potsie (Anson Williams) e Chachi (Scott Bajo). Ma il protagonista più amato era Arthur Fonzarelli, detto Fonzie, meccanico rubacuori a cui bastava alzare i pollici ed esclamare "Ehi" per far svenire uno stuolo di ragazze attorno a lui. Ron Howard mollò il set dopo sette stagioni, passando dall’altra parte della macchina da presa e diventando uno dei registi più potenti ed acclamati di Hollywood. Anche il bullo Fonzie ( oggi 68enne) lasciò il set di Happy days dopo 10 anni e continuò a recitare in film e serie tv e prodotto diversi telefilm di successo e dal 2003 scrive libri per ragazzi che hanno come protagonista un bimbo di 9 anni affetto da dislessia, malattia di cui ha sofferto lo stesso attore. Warren weber, meglio conosciuto come “Potsie, è fra i pochissimi del cast - insieme con Tom Bosley (Howard Cunningham, morto nel 2010), a riuscire a rifarsi una vita professionale dopo gli Happy Days degli anni Settanta. . Chi ha saputo sfruttare al meglio la popolarità di Happy Days è stato il 94enne Al Molinaro, l’Alfred Delvecchio del mitico Arnold’s, il locale dove si ritrovavano Fonzie e gli altri, che nel 1987 ha aperto la catena di ristoranti Big Al in coppia con il collega Williams, prima di ritirarsi dalle scene nel 1992.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.