Il-Trafiletto

31/12/13

Oltre 700 le aziende in Italia che commerciano in fuochi d'artificio tra vittime e feriti gravi!

Nonostante i gravi danni sia fisici che materiali causati  dalle esplosioni dei botti di capodanno in Italia risultano essere oltre 700 le aziende che commerciano in materiale pirotecnico per un fatturato annuo totale che supera i 100 milioni di euro, rappresentando soltanto il 50% di quello effettivo, il restante 50% è coperto da quello che è considerato mercato dei botti illegale ( proveniente maggiormente dalla Cina e paesi dell'est Europa).

Tutto ciò è dimostrato dai dati ottenuti al dossier su Legalità e fuochi pirotecnici di Fare Ambiente, movimento Ecologista europeo. Disgraziatamente però tali risultati non presentano solo luci ma anche molte ombre, in particolare nel periodo "caldo" e cioè quello delle festività natalizie e di quelle di fine anno, dove purtroppo risultano essere molte, troppe le vittime e i feriti.

Fuochi d'artificio
«I dati degli ultimi anni parlano soprattutto di lesioni, sia agli arti che agli occhi. Le lesioni più comuni sono state e sono le ustioni. Le lesioni potenzialmente invalidanti sono ustioni di terzo grado, sfacelo traumatico delle mani o parti di esse amputazione di falangi, dita o dell'intera mano, e casi con lesioni oculari che hanno comportato una riserva per la funzionalità visiva.

Le lesioni molto gravi (sfacelo o amputazione) sono state più frequenti tra gli adulti che tra i bambini; come negli anni precedenti, le lesioni oculari gravi sono ripartite a metà tra adulti e bambini» dichiara Vincenzo Pepe, presidente nazionale di FareAmbiente.
Il mercato dei fuochi d'artificio è molto florido in Italia, ed è caratterizzato da una attività prevalentemente monofamiliare ed artigianale. Per la manipolazione di materiale esplosivo, le dimensioni aziendali sono estremamente contenute (in media 2 addetti per azienda) ed il carattere è prevalentemente artigianale e manuale. Queste caratteristiche ( legate molto al lavoro artigianale) delle lavorazioni svolte spiegano l'elevata potenzialità di rischio infortunistico del settore.
Infatti in base ai dati forniti dall'inail si evidenzia come le aziende pirotecniche regolarmente assicurate risultano essere 277 . In prevalenza sono dislocate al sud con il 77%, seguito dal Centro dal Nord-Est e dal Nord-Ovest. Gli addetti registrati sono 564 (quelli regolarmente registrati): al Sud, nonostante le tantissime fabbriche, gli addetti per azienda registrati dall'Inail sono però l'1,7, il numero più basso tra le diverse zone del paese. Secondo le rilevazioni della Consulenza statistico attuariale dell'Inail, nel corso del quadriennio 2007-2010 sono stati 66 gli infortuni sul lavoro (11 dei quali mortali) nel settore della pirotecnia (in media 17 incidenti l'anno, con tre dall'esito letale). Sono aziende dal forte radicamento nelle regioni del Centro-Sud, dove è particolarmente diffuso l'utilizzo dei botti e dei fuochi d'artificio al termine delle feste popolari. Proprio per questo negli ultimi quattro anni si è verificato in quelle zone il 70% degli infortuni (45 casi) e il 90% delle morti complessive (10 episodi, a fronte di un solo caso al Nord – in particolare nel Nord-Est). Le dimensioni estremamente contenute delle imprese (con un personale rappresentato, in media, da due unità), la manipolazione di
materiale esplosivo, il carattere prevalentemente artigianale e manuale delle lavorazioni svolte possono spiegare la potenzialità di rischio infortunistico, comunque elevata, del settore.
Incidenti mortali: 56 vittime dal 1998 al 2013
Sempre in base ai dati dell'Inail si evidenzia come dal 1998 al 2011 le vittime di incidenti in azienda sono stati 49 ( a questi si devono aggiungere le 3 vittime del 2012 e le 4 del 2013). In base ai dati ufficiali i principali incidenti con presenza di vittime possono essere così individuate: 17 luglio 1998, Caizza (Agrigento): 4 vittime; – 18 luglio 1998, Corleone (Palermo): 2; – 18 maggio 2000, Veroli (Frosinone): 3; – 23 novembre 2011, Terricciola (Pisa): 4; – 2 maggio 2002, Terzigno (Napoli): 3; – 30 agosto 2002, Visciano (Napoli): 3; – 5 luglio 2004, Giugliano (Napoli): 5; – 19 luglio 2005, Teggiano (Salerno): 2; – 6 agosto 2005, Ottaviano (Napoli): 3; – 24 maggio 2006, Mercato San Severino (Salerno): 2; – 23 aprile 2007, Gragnano (Napoli): 3; – 11 maggio 2007, Montegiorgio (Fermo): 2; – 6
febbraio 2008, Orvieto (Terni): 4; - 10 gennaio 2011, Santa Venerina (Catania): 2; – 2 febbraio 2011, Ceppaloni (Benevento): 1; – 12 settembre 2011, Arpino (Frosinone): 6, aprile 2013 (Pescara) 4.
Dal 1998 a oggi 14 esplosioni all'interno di fabbriche di fuochi d'artificio
La quota più elevata di infortuni si registra proprio nelle regioni del Mezzogiorno con oltre il 50% degli infortuni e delle morti; particolarmente rilevante appare la concentrazione infortunistica in Campania, dove si verifica il 20% degli infortuni e quasi la metà di tutti i decessi del settore.
Sequestri dei fuochi d'artificio: i dati della guardia di Finanza nel 2012, 2013
I dati evidenziano come il periodo caldo è dicembre, in cui avvengono molti sequestri, sia in strada che nei chioschi che spuntano come funghi presso le città. Infatti i materiali sequestrati possono anche aumentare di 10 volte.
È stata successivamente predisposta una indagine sugli acquirenti dei "botti"e dei fuochi d'artificio.
L'indagine è stata condotta online usando lo strumento del social network. L'indagine è stata condotta soprattutto per capire cosa ne pensano cittadini del comparto dei fuochi d'artificio e soprattutto se essi sono utilizzatori abituali di botti illegali. Numero di questionari ottenuti 1650. Il 70% degli intervistati usa i fuochi pirotecnici solo durante le feste, soprattutto il 31 dicembre.
Il campione afferma di aver acquistato solo fuochi legali e mai quelli illegali per il 76%. Anche se molto contestati i fuochi artificiali agli italiani piacciono, e vogliono che siano negati solo quelli illegali.

Abete, Pino, Larice, Betulla, Chaga, 5 tisane per l'inverno

Ecco l'inverno e con esso i malanni da raffreddamento. Ma madre natura, sempre prodiga, ci offre sempre i suoi rimedi. Cerchiamo di non imbottirci di sintomatici, che alleviano i sintomi ma non ci curano. Si possono preparare tisane naturali che possono essere ottenute grazie alla raccolta - solo se siete esperti (altrimenti recatevi in erboristeria) - di aghi di pino o di abete e di pezzetti di corteccia di betulla. In caso di particolari patologie o di terapie farmacologiche, consultate il vostro erborista prima di assumere una tisana fai-da-te. L'esperto vi saprà fornire tutte le indicazioni più utili in proposito, soprattutto per quanto riguarda la quantità e i periodi della giornata migliori per assumere gli infusi o i decotti.
Erbe tisane

Eccovi 5 tisane per affrontare il cambio di stagione, consultate un esperto prima di fare dei pastrocchi.
 1) Abete La tisana a base di aghi di abete può essere preparata lungo tutto il corso dell'anno, dato che siamo in presenza di un sempreverde. Gli aghi di abete più giovani, raccolti in primavera, daranno origine a una bevanda di colore verde chiaro e dal leggero gusto di limone, mentre gli aghi più maturi, raccolti in inverno, saranno la base di una tisana più forte e amara. Staccate gli aghi dalla parte centrale del rametto con un coltello e lavateli bene prima di utilizzarli. Per ottenere la tisana, utilizzerete la tecnica dell'infuso. Portate ad ebollizione un litro d'acqua e versate all'interno di una brocca o della teiera un cucchiaio di aghi di abete sminuzzati. Lasciate riposare per 10 minuti e filtrate prima di bere. La tisana a base di aghi di abete è ricca di vitamina C e beta-carotene. La tisana di abete è controindicata in gravidanza.
2) Pino Gli aghi di pino sono ricchi di vitamina C, vitamina A e antiossidanti. A pari volume, contengono cinque volte più vitamina C del succo di limone e otto volte in più rispetto al succo d'arancia. Ecco perché una tisana a base di aghi di pino può rappresentare un valido aiuto per superare e prevenire i malanni invernali. La tisana a base di aghi di pino si prepara per infusione, proprio come nel caso della tisana agli aghi di abete, calcolando di utilizzare un cucchiaio di aghi di pino sminuzzati per ogni litro d'acqua. Se il sapore dovesse risultare troppo forte, potrete diluire o dolcificare la tisana. Se dovesse avanzare una parte dell'infuso, lo potrete sfruttare per pediluvi e suffumigi contro il raffreddore e la congestione nasale
 3) Larice Il larice è una conifera che, a differenza di altri membri della stessa famiglia di pini e abeti, perde i propri aghi in autunno e in inverno. Il riferimento è in particolare al larice americano, conosciuto oltroceano come "tamarack". Dato che a partire dal mese di ottobre gli aghi di larice non sono più presenti sui rami, la preparazione della tisana avverrà a partire da rametti e corteccia. La tisana al larice è ricca di vitamina C. La corteccia di larice presenta proprietà anti-infiammatorie. Viene utilizzata come espettorante e decongestionante per le malattie respiratorie. Presenta inoltre proprietà lassative: per questo motivo deve essere impiegata con cautela.
4) Betulla La betulla è un ingrediente spesso utilizzato nella preparazione di tisane drenanti e contro la cellulite. La tisana ha un sapore delicato e può essere dolcificata con sciroppi naturali, come il malto di riso, lo sciroppo di agave o lo stesso sciroppo di betulla, che viene raccolto direttamente dagli alberi, come nel caso dello sciroppo d'acero, in primavera. La tisana di betulla è ricca di vitamina B1 e B2, oltre che di calcio, magnesio e zinco. Si utilizzano la corteccia e le punte dei rametti, che devono essere prelevati senza rovinare gli alberi. Altrimenti, è possibile acquistare in erboristeria il necessario per ottenere facilmente una tisana alla betulla. Preparerete una tisana utilizzando due cucchiaini di estratto di betulla per tazza e lasciandola in infusione per dieci minuti.
5) Chaga Ecco un altro dono che giunge a noi direttamente dalla betulla. Si tratta di un fungo associato proprio a questo albero, poiché cresce quasi esclusivamente sulle betulle. Le sue proprietà curative erano conosciute già centinaia di anni fa ed ora le stiamo riscoprendo. Il Chaga è conosciuto anche come "Fungo della Foresta" o "Fungo dell'Immortalità". Può essere utilizzato per la preparazione di una tisana dal gusto che sembra unire il sapore del tè a quello del caffè. Raccogliete il fungo dagli alberi soltanto se siete certi della sua identificazione e di non rovinare i tronchi e le cortecce. Può essere utile sapere che  sono disponibili integratori a base di fungo Chaga, definito anche come fungo terapeutico siberiano o con il nome scientifico di Inonotus obliquus.

Scopre la moglie col parroco e li aggredisce

Tutto succede in un paesino dell’alta Toscana, facente parte della Diocesi di San Miniato. I protagonisti della squallida storia sono una bella parrocchiana, regolarmente sposata, sulla cinquantina, una delle tante donne che aiutano il parroco nell’organizzazione dei momenti di aggregazione della piccola comunità religiosa, e un sacerdote sui 45 anni, molto attivo, carismatico e molto amato dai suoi fedeli. Probabilmente proprio in uno di questi momenti di aggregazione è scattata la scintilla amorosa tra i due, che sarebbe poi sfociata in una vera e propria relazione sentimentale nonché clandestina fatta di incontri furtivi al termine degli appuntamenti parrocchiali, pomeridiani o serali, con lei che trova ogni scusa e sempre più spesso lascia il marito a casa per recarsi in chiesa. Come si sa, nei paesi piccoli la gente mormora e certe insinuazioni arrivano alle orecchie del marito che giustamente vuole vederci chiaro. Organizza una visita a sorpresa e scopre la moglie e l’aitante parroco in atteggiamenti inequivocabili. Il marito tradito si avventa sui due amanti, prima prende a pugni lui, poi schiaffeggia lei. Accorrono la perpetua e i vicini, richiamati dalle grida dei tre. Nessuno dei due amanti sporge denuncia contro il marito aggressore. Dal giorno dopo in paese e in tutto il circondario l’accaduto era nella bocca di tutti.

BRUSCHETTE ALLE ERBE MISTE

ECCO CINQUE PROPOSTE DIVERSE PER CONDIRE LE BRUSCHETTE: PREPARATE L'ASSORTIMENTO COMPLETO OPPURE SCEGLIETE LA GUARNIZIONE PREFERITA PER IL VOSTRO ANTIPASTO GOLOSO  kcal per porzione 308

Ingredienti per 6 porzioni • 300 G DI PANE CASERECCIO • 1 MAZZETTO DI ERBE MISTE (TIMO. PREZZEMOLO, DRAGONCElLO, ANETO) • MEZZO FINOCCHIO • 2 POMODORI MATURI E SODI • 1 COSTA DI SEDANO • MEZZO PEPERONE GIALLO • 1 GROSSA PATATA • 1 MAZZETTO DI RUCOLA • 4 CUCCHIAI DI OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA • 1 CUCCHLAIO DI LIMONE • 4 CUCCHLAI DI CECI LESSATI • MEZZO SPICCHIO D'AGLIO • 100 G DI CAPRINO • 1 CUCCHIAIO DI SEMI DI SESAMO SALE E PEPE

PULITE il finocchio, i pomodori e il sedano. Lavateli, asciugateli e tagliateli a cubetti assieme al peperone. Lavate tutte le erbe aromatiche, asciugatele e tritatele separatamente. Lavate la patata e cuocetela in una casseruola, senza sbucciarla, per circa 30 minuti a partire dall'ebollizione. Lavate la rucola, asciugatela e spezzettatela grossolanamente con le mani.
Bruschette alle erbe miste

SBUCCIATE la patata ancora calda, tagliatela a cubetti e conditeli con sale, pepe, un filo di olio, mezzo cucchiaio di prezzemolo e mezzo di dragoncello. Condite i cubetti di peperone con poco olio, qualche goccia di limone, 1 cucchiaino di timo, sale e pepe. Mescolate la rucola ai cubetti di pomodoro e conditela con poco olio e sale.

FRULLATE i ceci con qualche goccia di succo di limone, sale e pepe e spolverizzate la crema ottenuta con i semi di sesamo. Amalgamate il caprino al finocchio e al sedano e condite con un filo di olio, il limone rimasto, 1-2 steli d'aneto, sale e pepe.

TAGLIATE a fettine il pane, tostatele per circa 4-5 minuti su una griglia caldissima o per pochi minuti nel tostapane. Distribuite i condimenti sul pane caldo e servite subito le bruschette

VARIANTI APPETITOSE  
1 • Se vi piace, potete abbinare i condimenti proposti nella ricetta con crostini, grossi grissini o cracker di segale.
2 • Portate in tavola un cesto ben assortito di pani, grissini, ecc. e servite i condimenti disponendoli in tante ciotoline

VINO BIANCO SECCO FRESCO TIPO PROSECCO DI CONEGLIANO VALDOBBIADENE

BOUQUEET GARNI Con questo termine francese si indica un mazzetto di erbe aromatiche miste fresche, legate insieme in modo che non si disperdano nella preparazione e che si possano poi eliminare tutte in una volta a fine cottura. Il bouqueet garni è ormai entrato nella gastranomia internazionale; quello classico comprende prezzemolo, timo e alloro, ma possono essere aggiunte molte altre erbe aromatiche. Esistono bouqueet garni ottenuti con varie combinazioni di erbe aromatiche essiccate, raccolte in piccole garze legate a fagotto: i piccoli involucri, che potete preparare anche voi, si aggiungono in cottura e rilasciano il loro aroma.

Isolati dl mondo! In Amazzonia il tempo si è fermato

Isolati dal mondo! Quanti di noi per varie vicissitudini rimpiangono la società i cui vivono...quanti vorrebbeo tornare alle origini, agli albori di ciò che fu. Sarebbe davvero un sogno!

Ma a volte si sa, i sogni sono belli perchè tali, solo che capita di scoprire in angoli remoti, delle realtà in cui pare che quel "tiranno" del tempo si sia dovuto fermare per ordine di Colui che tutto può: nel 2008 si era parlato di una misteriosa tribù, rinvenuta nel cuore dell'Amazzonia, ma soltanto qualche girono fa erano circolate alcune foto inedite.
Tribu' dell'Amazzonia
Oggi grazie al sito Uncontacted Tribes siamo ingrando di vedere direttamente una delle zone meno conosciute della nostra Terra, della serie come è piccolo il mondo, dove questa tribù ha vissuto e vive tutt'ora senza alcun contatto con il resto del mondo... almeno fino ad oggi.

Li hanno scoperti mentre sorvolavano la zona in elicottero: le loro foto sono state diffuse in tutto il mondo creando stupore e curiosità.
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