Il-Trafiletto

30/12/13

Nel mondo si brinda in Italiano: "Salute!"

140 milioni di bottiglie si stapperanno per il brindisi di capodanno in tutto il mondo, con dentro le bollicine italiane. E' quanto stima la Coldiretti. 
A segnare il maggior incremento degli acquisti è la Cina, dove le esportazioni sono raddoppiate +101 per cento.
Mentre in Russia la crescita è del 31 per cento. Un successo che, spiega Coldiretti, viene ulteriormente confermato dal boom degli acquisti di bollicine italiane nel Regno Unito +50 per cento, che diventa il secondo importatore dopo gli Stati Uniti, dove peraltro lo spumante tricolore cresce del 24 per cento.



Tra i nuovi mercati va sottolineato l'aumento record delle esportazioni in Australia +72 per cento. Si tratta di risultati che, afferma l'associazione degli agricoltori, ''trainano l'intero settore dei vini, per il quale si registra complessivamente un aumento dell'8 per cento in valore dell'export''. Complessivamente a fine anno saranno 290 milioni le bottiglie di spumante italiano esportate all'estero. Un numero superiore a quelle consumate in Italia se si considera che nel 2013 sono state prodotte oltre 440 milioni di bottiglie. Per l'80 per cento è stato utilizzato il metodo Charmat e il resto il metodo classico Champenois. La crescita dello spumante italiano è accompagnata dalla leadership incontrastata in Italia, dove sono ben l'86 per cento gli italiani che non rinunciano allo spumante per le feste di fine anno mentre appena l'11 per cento ha preferito lo champagne, secondo l'indagine Coldiretti/Ixè.   (Adnkronos)

Le olimpiadi dello "zar di tutte le Russie" si tingono di rosso? | Nuovo attentato a Volgograd

Un colpo alla strategia del presidente russo Vladimir Putin, che punta al rilancio internazionale con le Olimpiadi invernali di Sochi. Sembra questa la scelta dei terroristi islamici, che sono tornati a colpire nel territorio della Federazione.
Almeno 10 persone sarebbero morte stamattina in un'esplosione a bordo di un filobus. Il nuovo attacco è avvenuto a poche ore da quello alla stazione dei treni che ha causato 17 morti. La notizia è stata data dall'agenzia di stampa Interfax, citando fonti della magistratura. Il bilancio preliminare è stato confermato ai media dal portavoce del comitato d'inchiesta russo Vladimir Markine e dal ministero dell'Interno. Una fonte del comitato d'inchiesta della regione di Volgograd ha detto che si è trattato di un "attentato".
Attentato a Volgograd

Una kamikaze di 26 anni, Oksana Aslanova, si è fatta esplodere ieri all'ingresso della stazione di Volgograd provocando la morte di almeno 17 persone e il ferimento di altre 40. E' stato il secondo attentato in pochi mesi nella città caucasica dopo quello del 21 ottobre che causò la morte di sette Poi, stamattina, la nuova esplosione su un filobus. Le vittime sarebbero una decina, molti i feriti. Il secondo attentato in poche ore è avvenuto alle 8:23 ora locale (le 5:23 in Italia). Secondo le immagini mostrate dalla tv russa, il veicolo è stato quasi totalmente distrutto dalla violenta esplosione. Si teme che anche la nuova raffica di attentati siano stati orditi da Doku Umarov, il 'signore della guerra' ceceno che lotta per la secessione dalla Russia. Umarov, in un video diffuso nel luglio scorso, aveva esortato i militanti a utilizzare "la massima forza" affinché il presidente Putin non possa acquistare popolarità dalle Olimpiadi Invernali che si terranno dal 7 al 23 febbraio a Sochi, sul Mar Nero. Volgograd è una città di circa un milione di abitanti, dista circa 690 chilometri da Sochi e si trova a due passi dal Caucaso settentrionale, in cui tutte le province musulmane sono coinvolte dall'insurrezione islamista. Il ministero degli Interni russo ha rafforzato le misure di sicurezza in tutte le stazioni ferroviarie e negli aeroporti. Putin - ha reso noto il suo portavoce Dmitry Peskov - ha chiesto alla Commissione inquirente l'adozione di tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza. E ha anche chiesto di assicurare tutta l'assistenza necessaria alle vittime dell'esplosione.           fonte

29/12/13

Strage in Russia: 15 le vittime!

Identificata l'autrice dell'attentato suicida in Russia che  facendosi esplodere alla stazione centrale di Volgograd, ha provocato la morte di 15 persone e il ferimento di altre 34, di queste 8 versano in condizioni molto gravi (fra queste, una bambina di nove anni). In base a quanto ha reso noto il sito di notizie vicino ai servizi dell'Fsb Life News, dovrebbe trattars di Oksana Aslanova, 26 anni, originaria del Daghestan, la regione in cui sono concentrati i gruppi jihadisti.
L'esplosione è avvenuta intorno alle 12.45 ora locale (le 9:45 in Italia) nella zona dei metal detector posta all'entrata della principale stazione ferroviaria della città. L'esplosivo indossato dall'attentatrice aveva una potenza equivalente a 10 chilogrammi di tritolo. I controlli della sicurezza avrebbero fatto si d'impedire all'attentatrice di raggiungere la sala d'aspetto, riducendo di gran lunga così il numero delle vittime.
Due mesi fa un'altra kamikaze originaria del Daghestan aveva ucciso sei persone facendosi saltare in aria in un autobus pieno di studenti chestavano recandosi a Volgog . La città, di circa un milione di abitanti, che si trova nelle vicinanze del Caucaso russo, una zona politicamente  e a 690 chilometri da Sochi, dove sono in programma le olimpiadi invernali del prossimo anno.
Dopo l'attentato, il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto alla Commissione inquirente l'adozione di tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza. Putin ha anche chiesto di assicurare tutta l'assistenza necessaria alle persone ferite dell'esplosione, provvedendo al loro trasporto a Mosca se necessario.
Le misure di sicurezza, inoltre, saranno rafforzate in stazioni e aeroporti, ha aggiunto un portavoce della polizia, Vladimir Kolesnikov. Due giorni fa un'autobomba era esplosa nella città meridionale russa di Pyatigorsk, vicino al Caucaso, uccidendo tre persone.

Laghat, il destriero cieco pluricampione

 La disabilità non è un ostacolo, anzi, acuisce i sensi e mette in moto la volontà, la grinta, il coraggio, e non solo nelle persone, ma anche negli animali. Io che sono un'appassionata di cavalli non potevo non soffermarmi sulla storia di Laghat, un cavallo da corsa purosangue cieco, che ha vinto e stravinto nonostante la sua cecità.
Laghat

Laghat è un giovanottone di nove anni, vive in Toscana, in una capanna a San Rossore. E’ proprio lì che si ritrova a preparare le gare alle quali partecipa: negli ultimi cinque anni è riuscito a vincere ben 19 volte. Sia i media che i cittadini sono rimasti stupiti da questa sua straordinaria qualità, che fa sembrare a tutti che sia veramente facile per lui vincere le competizioni. E’ cieco, ma questo non gli impedisce di muoversi negli spazi con maestria, evitando di impattare sugli altri cavalli nonostante si trovi in mezzo al gruppo. Il suo proprietario si chiama Federico De Paola: e non può che essere davvero orgoglioso del suo cavallo. Lo stesso fantino ha confermato di essersi trovato sempre bene con lui, di non aver mai riscontrato alcun problema e anche nelle corse più affollate, con sedici o diciotto partenti,  riesce a rispondere ai comandi anche nelle situazioni più difficili. Un esempio per tutti gli altri, e un esempio anche per noi.

Il ritorno degli Svedesi?

Solamente non più tardi di due anni fa, intervistato in occasione della proiezione del musical Mamma mia, Björn Ulvaeus, uno dei due uomini della band svedese “ABBA” diceva: «Vogliamo che la gente ci ricordi per come eravamo: giovani, esuberanti, pieni di energia e di ambizione». Nel 2000 addirittura fu proposto agli Abba di riunirsi per un tour di cento concerti in cambio di un cachet miliardario, ma loro rifiutarono per non deludere i fan. Ora però, in un’intervista al Times, Benny Andersson e Bjorn Ulvaeus, i due uomini della famosissima band svedese, ventilano l’idea di riformarsi e di tornare tutti insieme appassionatamente. Bisognerà vedere cosa ne pensano le due donne del gruppo. Agnetha Fältskog, ex moglie di Bjorn Ulvaeus, ora vive in una sperduta isola svedese e dalle rare dichiarazioni che rilascia fa capire chiaramente il suo odio per la celebrità. Anni-Frid Lyngstad (meglio conosciuta come Frida ed ex moglie di Andersson) ha sposato invece un nobile tedesco guadagnandosi il titolo di principessa Reuss von Plauen. Ora, rimasta vedova, vive in Svizzera. Si faranno convincere a tornare insieme tutti e quattro, dopo quasi trent’anni? Il gruppo si costituì intorno al 1970 con la formazione che avrebbe sempre mantenuto. Quattro anni dopo erano già all'apice della loro carriera musicale con Waterloo. Al massimo della loro celebrità, entrambi i matrimoni dei componenti del gruppo (Björn con Agnetha e Benny con Frida) fallirono. Il gruppo si sciolse nel 1982.
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