Il-Trafiletto
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29/10/14

Terni | Chiede un permesso al lavoro per andare a rubare in un centro commerciale.

Signora chiede un permesso al suo posto di lavoro per andare a rubare capi di abbigliamento in un centro commerciale.Denunciata. 

 La cleptomania è un sintomo nevrotico, un bisogno irrefrenabile e immotivato di rubare oggetti anche privi di valore e non necessariamente legato ad un bisogno. Chissà se a soffrire di questa patologia è la signora 54enne di Terni, incensurata, fermata in un centro commerciale per furto.

 Andiamo con ordine. La signora in questione è impiegata in un ente pubblico, lunedì scorso ha chiesto un permesso di lavoro e si è recata a fare shopping in un centro commerciale alla periferia della città umbra, portando con sé un paio di grosse forbici. All’uscita, però, ha fatto scattare l’allarme delle barriere antitaccheggio e la direzione del negozio ha chiamato la polizia.

Ad una prima perquisizione la donna è stata trovata in possesso di una grossa borsa alla quale era stata tagliata con le forbici la placca antitaccheggio, mentre all'interno della borsa la donna aveva nascosto un piumino ed un’altra borsa più piccola, dimenticandosi, o forse non l’aveva notata, di togliere la solita placca e facendo così scattare l’allarme.

  Alle domande della polizia la 54enne, ternana ed incensurata, avrebbe detto di aver agito sotto la spinta di un forte e irrefrenabile impulso. E’ stata denunciata per furto aggravato e per possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere dal momento che aveva con sé un paio di forbici.

11/02/14

Casa dolce casa | Rientrare a casa con ad acccoglierti...un puma !

Casa dolce casa! Rientrare a casa con ad accoglierti...un puma! Metti una giornata qualunque con il solito tran tran quotidiano a Santiago del Cile per esempio...Una donna rientrando a casa si ritrova ad accoglierla un bel puma! Da dove sia arrivato e come abbia fatto ad entrare, non si sa, fatto sta che è riuscito ad introdursi in una casa mettendo a soqquadro la cucina della donna.

La donna, appena arrivata nella sua abitazione si è accorta della presenza del felino, ha immediatamente chiuso la porta e chiamato la polizia. Dopo l’arrivo delle forze dell’ordine, la bestia è stata sedata e condotta nello zoo locale.

Gli animali domestici danno davvero tante soddisfazioni: sono sempre lì pronti a giocare o semplicemente farti compagnia. Ti fanno trascorrere la giornata e cosa c’è di più bello se non ammirare il proprio gatto o il proprio cane che ti viene incontro dopo una stressante giornata lavorativa? Tutti siamo abituati ad avere animali domestici per l'appunto cani, gatti, pesci o uccelli. Qualche volta però succede di ritrovarsi in casa animali indesiderati, tutt'altro che domestici, magari entrati da qualche fessura o dalla finestra.

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Puma
Tutto ciò è quanto ha vissuto una donna a Santiago del Cile, però l’animale entratogli in casa non era un topolino o un uccellino ma qualcosa di più grosso, precisamente un bel puma. Non si sa come la bestia sia entrata ma dopo essere entrata ha subito distrutto la cucina. Appena essere entrata in casa, la donna, ha sentito dei rumori in cucina ed ha pensato fosse un cane ma, appena essere entrata nella stanza, si è accorta che era un puma e ha provveduto a chiudere la porta ed avvertire le autorità.

Arrivate le autorità lo hanno subito sedato e trasportato nello zoo cittadino. Non si sa ancora se il puma sia sceso dalle montagne, anche se questi animali hanno paura di addentrarsi nei luoghi civilizzati, o se sia scappato da uno zoo e spaventato, sia arrivato in questa città. La signora, oltre a superare lo schock, ha dovuto addirittura spendere i soldi per mettere a posto la cucina distrutta. La prossima volta la signora ci penserà 2 volte prima di rientrare in casa.

10/01/14

Perchè si dice "il Re è morto, viva il Re"?

Ricordo ancora un giorno d'estate, ora del vespro, rientravo placida dal mare e, attraversando il viale ombroso dei pini, le mie orecchie furono colpite da una tonante voce, proveniente da un balcone di una palazzina affacciantesi sul viale medesimo. Una signora in età avanzata ed in evidente stato confusionale, urlava a squarciagola: "E' morto, è morto, è morto il Re!" Fu allora che mi ricordai di un motto particolare....

Il Re è morto, viva il Re, questa frase si usa per indicare l'immortalità di un'idea, di un concetto, di un'istituzione, il suo perpetuarsi nel tempo, malgrado sia impersonata o rappresentata da una creatura mortale. Era la frase di rito pronunciata per tre volte consecutive da un araldo, all'epoca della vecchia monarchia francese, quando si annunciava al popolo la morte del re e l'avvento al trono del suo successore. La frase venne detta per l'ultima volta in occasione della morte di Luigi XVIII, il 24 Ottobre 1824, nella Chiesa di San Dionigi, e a pronunciarla fu il Duca di Uzès, davanti alla salma del defunto sovrano. Subito dopo fu acclamato Carlo X, nuovo re di Francia.
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