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23/02/14

Abbattimento delle barriere | Braille Sense Mini un tablet non vedenti!

Abbattimento delle barriere: Braille Sense Mini un tablet per non vedenti! Sempre più attenzione riceve la salute ed il benessere dei propri utenti da parte della tecnologia che senza distinzione di classi e status di normalità cerca in ogni modo di equiparare tutti sullo stesso piano deidcandosi con impegno e costanza all'abbattimento delle barriere. A tal motivo è stato realizzato un tablet che potrà essere utilizzato anche dai non vedenti.

Braille Sense Mini
Si tratta di un dispositivo tascabile che integra in se tutte le potenzialità di un tablet o smartphone tradizionale, ma con una caratteristica fondamentale: è ideato per persone non vedenti ed è fornito di tasti, display Braille e sintesi vocale.

Si chiama Braille Sense Mini e sarà presentato in Italia in occasione della Giornata nazionale del Braille, il sistema di scrittura e lettura a rilievo per non vedenti e ipovedenti, inventato nel XIX secolo dal francese Louis Braille. Il nuovo tablet per non vedenti è stato realizzato da Hims, un'azienda sudcoreana leader mondiale nello sviluppo e nella produzione di tecnologie assistive per non vedenti e ipovedenti. Braille Sense Mini è stato concepito per essere portato ovunque.
Le sue caratteristiche principali: pesa meno di mezzo chilo, è dotato di tasti, ha il display braille ed è installata la funzione di sintesi vocale che garantisce alle persone affette dal problema di collegarsi con la rete tramite il wi-fi, oltre che di lavorare.

Davide Cervellin, Amministratore Delegato dell'azienda Tiflosystem che si occuperà di distribuirlo sul mercato italiano, ha fatto sapere che rispetto ai dispositivi Braille attualmente in commercio, il nuovo tablet ha delle dimensioni contenute che garantiscono una grande portabilità, oltre che moltissime funzioni utili per contenere i disagi derivanti dalla disabilità. Con Braille Sense Mini i soggetti con problemi di vista potranno, per esempio, inoltrare e ricevere email, condividere i contenuti che desiderano sui social network, registrare, ascoltare la musica, gestire un database, navigare su internet e utilizzare il GPS.

21/11/13

Università di Pisa: pool di ricercatori internazionali cerca di mappare il cervello per aiutare i non vedenti

All'Università Pisa un pool di scienziati cerca di mappare il cervello per aiutare i non vedenti.
Elaborare un atlante dello sviluppo del cervello nei non vedenti, è lo scopo del 'Blind Brain Consortium', gruppo di ricerca internazionale che avrà sede nell'ateneo pisano e riunirà esperti del cervello da ogni parte del mondo, avoreranno a stretto contatto per mettere a punto protocolli di ricerca condivisi.
Mappare il cervello
In base ai dati raccolti dai ricercatori, per molti aspetti fondamentali il cervello dei non vedenti si sviluppa allo stesso modo di quello delle persone dotate di vista a prescindere dagli input che riceve. "Recenti ricerche in individui nati privi della vista - spiega Pietro Pietrini, direttore dell'Unità operativa di psicologia clinica dell'Aou di Pisa, che guiderà il 'Consortium' - hanno permesso di dimostrare che gran parte della meravigliosa architettura morfologica e funzionale del cervello si sviluppa indipendentemente dall'esperienza visiva. In altre parole, il nostro cervello è in qualche modo programmato, a prescindere dagli input sensoriali che riceve, sebbene questi siano importanti nel determinare l'organizzazione di specifiche aree della corteccia cerebrale". Secondo gli esperti, questi studi avranno rilevanti implicazioni anche nella messa a punto di nuovi approcci educativi per i non vedenti.
Fino ad oggi i diversi centri di ricerca nel mondo hanno operato in maniera indipendente. L'adozione di protocolli di ricerca condivisi e coordinati permetterà di studiare grandi numeri di soggetti con cecità congenita o che hanno perso la vista a diverse età. "Intendiamo arrivare alla realizzazione di un vero e proprio atlante dello sviluppo morfo-funzionale del cervello in assenza della vista", ha affermato Pietrini. Al 'Consortium', che ha ricevuto l'adesione e il sostegno dei rappresentanti locali e nazionali dell'Uic-Unione italiana ciechi e dell'Univoc-Unione nazionale italiana volontari pro-ciechi, partecipano scienziati dai più prestigiosi centri di ricerca di Europa, Stati Uniti, Canada e Asia, tra cui l'Università di Harvard e l'Accademia cinese delle scienze.      fonte

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