All'Università Pisa un pool di scienziati cerca di mappare il cervello per aiutare i non vedenti.
Elaborare un atlante dello sviluppo del cervello nei non vedenti, è lo scopo del 'Blind Brain Consortium', gruppo di ricerca internazionale che avrà sede nell'ateneo pisano e riunirà esperti del cervello da ogni parte del mondo, avoreranno a stretto contatto per mettere a punto protocolli di ricerca condivisi.
In base ai dati raccolti dai ricercatori, per molti aspetti
fondamentali il cervello dei non vedenti si sviluppa allo stesso modo di
quello delle persone dotate di vista a prescindere dagli
input che riceve. "Recenti ricerche in individui
nati privi della vista - spiega Pietro Pietrini, direttore dell'Unità
operativa di psicologia clinica dell'Aou di Pisa, che guiderà il
'Consortium' - hanno permesso di dimostrare che gran parte della
meravigliosa architettura morfologica e funzionale del cervello si
sviluppa indipendentemente dall'esperienza visiva. In altre parole, il
nostro cervello è in qualche modo programmato, a prescindere dagli input
sensoriali che riceve, sebbene questi siano importanti nel determinare
l'organizzazione di specifiche aree della corteccia cerebrale". Secondo
gli esperti, questi studi avranno rilevanti implicazioni anche nella
messa a punto di nuovi approcci educativi per i non vedenti.
Fino ad oggi i diversi centri di ricerca nel mondo hanno operato in maniera indipendente. L'adozione di protocolli di ricerca condivisi e coordinati permetterà di studiare grandi numeri di soggetti con cecità congenita o che hanno perso la vista a diverse età. "Intendiamo arrivare alla realizzazione di un vero e proprio atlante dello sviluppo morfo-funzionale del cervello in assenza della vista", ha affermato Pietrini. Al 'Consortium', che ha ricevuto l'adesione e il sostegno dei rappresentanti locali e nazionali dell'Uic-Unione italiana ciechi e dell'Univoc-Unione nazionale italiana volontari pro-ciechi, partecipano scienziati dai più prestigiosi centri di ricerca di Europa, Stati Uniti, Canada e Asia, tra cui l'Università di Harvard e l'Accademia cinese delle scienze. fonte
Elaborare un atlante dello sviluppo del cervello nei non vedenti, è lo scopo del 'Blind Brain Consortium', gruppo di ricerca internazionale che avrà sede nell'ateneo pisano e riunirà esperti del cervello da ogni parte del mondo, avoreranno a stretto contatto per mettere a punto protocolli di ricerca condivisi.
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Mappare il cervello |
Fino ad oggi i diversi centri di ricerca nel mondo hanno operato in maniera indipendente. L'adozione di protocolli di ricerca condivisi e coordinati permetterà di studiare grandi numeri di soggetti con cecità congenita o che hanno perso la vista a diverse età. "Intendiamo arrivare alla realizzazione di un vero e proprio atlante dello sviluppo morfo-funzionale del cervello in assenza della vista", ha affermato Pietrini. Al 'Consortium', che ha ricevuto l'adesione e il sostegno dei rappresentanti locali e nazionali dell'Uic-Unione italiana ciechi e dell'Univoc-Unione nazionale italiana volontari pro-ciechi, partecipano scienziati dai più prestigiosi centri di ricerca di Europa, Stati Uniti, Canada e Asia, tra cui l'Università di Harvard e l'Accademia cinese delle scienze. fonte