Il-Trafiletto
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21/10/14

North Sentinel, l'isola più difficle da visitare al mondo

Dico subito che per fortuna quest'isola delle Andamane nel Golfo del Bengala è la più difficile da avvicinare al mondo e io spero che tale rimanga. Quest'isola è la patria della tribù dei Sentilenesi, praticamente l'ultima popolazione al mondo che vive isolata dalla civiltà moderna, senza contatto alcuno con essa.

Da quel poco che si sa, questa tribù popola quest'isola da circa 60.000 anni, ed è molto chiusa. Per questo i visitatori, chiunque siano e qualunque inteione abbiano non sono i benvenuti e vengono accolti a colpi di lance e frecce. Sembra che la popolazione sia di circa 400 abitanti o forse meno, ma non lo si può affermare con certezza, data la ritrosia che li contraddistingue.

Isola di North Sentinel
immagine presa dal web

Il livello della tecnologia della tribù sembra essere equivalente a quello del neolitico, o forse precedente, dato che nessuno ha mai visto con esattezza gli strumenti e gli attrezzi che usano. Si era temuto per la sopravvivenza della popolazione in occasione dello tsunami del 2004, che ha causato gravi danni nell’area, ma l’elicottero che si era recato sul posto per verificare i danni ed eventualmente prestare soccorso è stato presto preso di mira dalle frecce degli abitanti, che quindi stavano ancora bene.

Dopo diversi tentativi di contatto, il governo Indiano (al cui territorio apparterrebbe l’isola) ha alla fine rinunciato e ha posto una zona di divieto di tre miglia tutto intorno all’isola, per evitare che turisti o esploratori interferiscano con i sentinelesi, e soprattutto che si avvicinino troppo alle frecce degli abitanti.

03/12/13

Penalizzati i pendolari e sconti sulle freccie ad alta velocità

Corse di treni locali, necessari per i pendolari che già subiscono parecchi disagi, sono state soppresse in dieci regioni.
Ma il ministero fa sconti sull’alta velocità Sulle ferrovie è sempre più un'Italia a due velocità. Da una parte il trasporto locale è in fibrillazione per le annunciate soppressioni. Legambiente accusa: "Priorità solo all'alta velocità". Trenitalia e Ntv pagheranno il 15% in meno per la rete, mentre Moretti vuole tassare i pendolari. Intanto è sempre più alto il rischio di procedura di infrazione alla Corte Ue: "Passeggeri poco tutelati" I nuovi orari arriveranno solo il 15 dicembre, ma il trasporto ferroviario locale vive settimane di fibrillazione per le annunciate soppressioni di corse e tratte: nuove cancellazioni all’orizzonte in 10 Regioni stanno provocando proteste tra i pendolari e sono oggetto di interrogazioni e interpellanze parlamentari. Il fenomeno dura da anni: secondo Legambiente, in 13 Regioni tra il 2011 e il 2012 si è assistito ad un taglio di treni e corse in media del 5% ogni anno, che ha toccato punte del 15% in Puglia. Ferrovie dello Stato annuncia l’arrivo di nuove carrozze destinate alle tratte locali, ma da sempre più parti si punta il dito contro l’alta velocità: “Si dà priorità ai treni veloci, investendo e migliorando i tratti extra-urbani della rete – spiega Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – per quelli urbani, invece, i fondi latitano e ritardi e disagi aumentano”.
Freccia Rossa
 Il tutto mentre il governo fa uno sconto del 15% sul canone per l’uso dell’infrastruttura per l’Alta Velocità a Trenitalia e Ntv e l’Europa pressa l’Italia perché si adegui alle direttive comunitarie sui diritti dei passeggeri: Roma è a rischio deferimento davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea Gli ultimi tagli alle tratte locali A ottobre varie Regioni hanno deciso di usare le forbici. Il Piemonte ha annunciato nuovi tagli per risparmiare 5 milioni: a meno di ripensamenti, dal 14 dicembre cesseranno il servizio 18 treni che collegano la regione con la Liguria, creando disagi a oltre 2mila pendolari. Esemplare, poi, la vicenda degli interregionali Milano-Venezia. A luglio la Regione Veneto ne aveva soppressi 8, sostituendoli con i più lenti regionali e creando disagi a circa 10 mila utenti. “Ora la Lombardia ha ripristinato la tratta, ma solo fino a Verona – spiega Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente della Lombardia – e non garantendo le coincidenze. Così per andare a Venezia ed evitare il trasbordo a Verona, i 4mila pendolari giornalieri tra le due regioni saranno costretti a servirsi dei Frecciabianca, che costa dal doppio al triplo di un interregionale. Un vero favore all’Alta velocità”. A settembre, invece, era toccato alla Calabria: 14 i treni locali soppressi, decisione che aveva spinto il Pd a presentare un’interrogazione alla Camera. La scure si è abbattuta anche sugli Intercity: a fine ottobre Trenitalia ha deciso di tagliarne 12 tra la Toscana e altre 8 Regioni, dal Friuli alla Campania. I pendolari sono scesi sul piede di guerra e la politica si è mossa: il 24 ottobre i governatori interessati hanno scritto al presidente del Consiglio Enrico Letta e il Pd ha presentato un’interpellanza alla Camera. “Durante il periodo natalizio il servizio sarà assicurato”, ha fatto sapere il sottosegretario ai Trasporti, Erasmo D’Angelis. Ma per l’anno nuovo non c’è certezza Ma il ministero fa lo sconto a Trenitalia e Ntv Un decreto del ministero dei Trasporti datato 10 settembre 2013, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 settembre, taglia del 15% le tariffe di pedaggio per l’Alta Velocità pagate da Trenitalia e Ntv al gestore dell’infrastruttura, Rete Ferroviaria Italiana. A proporre lo scontro, si legge nel testo, era stata la stessa Rfi. La motivazione: gli utili del biennio precedente erano stati più alti del previsto e i conti dell’azienda “devono presentare un tendenziale equilibrio tra i ricavi da riscossione dei canoni, le eccedenze provenienti da altre attività, i contributi pubblici” da un lato, e “i costi di gestione” dall’altro.   fonte
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