Il-Trafiletto
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24/09/14

Strani ingredienti nei cosmetici: un motivo in più per leggere bene l'INCI

E' bene saper leggere in maniera corretta l'INCI per capire cosa si nasconde all'interno dei cosmetici alla ricerca di ingredienti che non siano in linea con la nostra filosofia di vita, soprattutto se stiamo cercando prodotti efficaci ma naturali, animal-free, cruelty- free e sostenibili. Non si tratta solo di cera d'api o miele o proteine della seta, ma di ingredienti di origine animale. 

Cosmetici naturali
immagine presa dal web

Eccone alcuni che tutti dovremmo conoscere:

1) Midollo di bue e placenta: sembra che la placenta (placental) sia ormai quasi in disuso. Insieme al midollo di bue fino a qualche anno fa era tra gli ingredienti più pubblicizzati per alcuni prodotti per capelli. Gli shampoo al midollo di bue sarebbero ancora in produzione e verrebbero presentati come prodotti nutrienti per la chioma. Basta leggere le etichette per evitare l'acquisto di prodotti per capelli con ingredienti indesiderati.

 2) Carmine: non un nome proprio di persona , bensì la cocciniglia, è un colorante estratto dal corpo e dalle uova di un insetto sudamericano. Viene utilizzato per colorare rossetti e altri prodotti per il make-up con i toni del rosa e del rosso. Tra le alternative naturali ci sono il succo di barbabietola e l'annatto, un colorante naturale estratto dalle piante.

3) Cheratina: si trova  tra gli ingredienti più utilizzati e periodicamente più pubblicizzati per la cura dei capelli. Anch'essa è un ingrediente di origine animale che può essere presente nella criniera, nelle piume e nelle corna di diversi animali. Tra le alternative vegetali alla cheratina troviamo le proteine della soia e l'olio di amla.

 4) Muschio: tradizionalmente le fragranze al muschio vengono ottenute dai genitali di lontra, castoro, cervo mischiato e altri animali. Il muschio in profumeria serve come fissativo e nota di base. In caso di dubbio meglio rivolgersi alle aziende produttrici, per comprendere quali ingredienti utilizzino davvero per la profumazione.

 5) Squalene: anche noto come squalano, è un composto contenuto nell'olio di fegato di squalo. Viene utilizzato in creme, lozioni e sieri per addizionare qualità emollienti e lubrificanti. Le alternative all'olio di fegato di squalo sono naturalmente gli oli vegetali, ad esempio l'olio di germe di grano, molto utilizzato nei prodotti per capelli, e l'olio di crusca di riso.

 6) Lanolina: presente anche in alcuni detersivi per capi delicati,  è una sostanza cerosa formata da acidi grassi che viene secreta dalla pelle di pecora, con funzione protettiva ed emolliente per l'animale. Viene utilizzato come agente idratante, ad esempio nei prodotti per la pelle, per le unghie e per i capelli. Per sostituire la lanolina si possono ottenere sostanze idratanti a base di ingredienti di origine vegetale.

 7) Acido ialuronico: per uso estetico viene impiegato comunemente come filler per le rughe e può essere di origine aviaria (derivato dalle creste di gallo, noto come acido ialuronico Hylaform) o di origine batterica (tipo Restylane o Juvederm). Meglio accertarsi dell'origine di questo ingrediente prima di acquistare prodotti o di sottoporsi a trattamenti a base di acido ialuronico.

8) Acido stearico:  acido di derivazione animale che di solito proviene dallo strutto, quindi dal grasso addominale del maiale, o dal sego, cioè da grassi prelevati dalla carne di manzo o di montone. Viene utilizzato come legante e addensante in cosmetici e lozioni oppure nella produzione del sapone. L'acido stearico è presente però anche in alcuni oli vegetali, soprattutto nell'olio di cocco. Se un cosmetico vegan contiene acido stearico, si tratta dunque della sua versione vegetale.

9) Collagene ed elastina: sono proteine presenti nel tessuto connettivo degli animali. Utilizzate soprattutto nei prodotti idratanti. Esistono anche versioni sintetiche del collagene o dell'elastina. Per conoscere l'origine di questi ingredienti è dunque importante rivolgersi ai produttori, se l'intenzione è di evitare sostanze di origine animale.

10) Ambra grigia:  è una sostanza prodotta dall'intestino dei capodogli quando questi animali ingeriscono materiali irritanti, come il becco di un calamaro. Il National Geographic spiega che l'ambra grigia ricopre il materiale formando una massa che viene espulsa in mare. L'ambra grigia è una sostanza cerosa che viene utilizzata soprattutto come base e come fissativo nella produzione industriale dei profumi e delle fragranze cosmetiche. Le alternative sono date da ingredienti di origine sintetica o da fissativi vegetali.

05/07/14

Che cosa hanno in comune le patatine fritte e i cosmetici?

In comune le patatine fritte e i cosmetici hanno l'acrilamide. 

Nel 1999 la Commissione europea sulla sicurezza alimentare pubblicò un rapporto nel quale si diceva "che l'uso prolungato di prodotti cosmetici contenenti poliacrilamide poteva presentare un elevato rischio di cancro a causa dei residui acrilamidici presenti nelle preparazioni a base di questa sostanza". La commissione concluse che, per essere innocui per l'uomo questi prodotti dovevano contenere acrilamide solo in piccole concentrazioni (meno di -0,1 ppm.).
L'acrilamide è stata associata al cancro anche in un comunicato congiunto rilasciato dall'istituto di ricerca dell'università di Stoccolma e dalla National food administration svedese.
immagine presa dal web
Entrambi, hanno rilevato che il cancro provocato dall'acrilamide può svilupparsi semplicemente mangiando cibi ricchi di carboidrati, quali soono le patate, il riso e i cereali. Naturalmente le aziende che producono cereali hanno negato con netta decisione questa eventualità.
In una conferenza indetta dall'Istituto di ricerca alimentare è stato detto che una normale dose di patatine fritte può contenere la succitata sostanza in dosi 500 volte superiori a quella ammessa dall'Organizzazione mondiale della sanità per l'acqua da bere .

IL PARERE DELL'ESPERTO 
Nel nostro programma di prevenzione contro il cancro e le malattie cardiache, per anni abbiamo cercato di scoraggiare l'uso di cibi fritti. Un cibo genuino, preparato nel modo più semplice possibile è la chiave per una salute migliore. Oltre ai non pochi danni provocati dai grassi contenuti nelle fritture, dobbiamo tenere in particolare considerazione il fatto che ogni cibo a base di amido, se fritto, corre il rischio di formare acrilamide. Questa ricerca può in parte spiegare gli alti tassi di cancro delle nazioni occidentalirzate. Il potenziale rischio di cancro viene forse ridotto in alcuni paesi grazie all'uso di alimenti antiossidanti. Nell' attesa che gli scienziati e i politici decidano cosa fare di queste rivelazioni, sarebbe prudente evitare le patatine fritte (a meno che non si facciano al forno), i cereali raffinati (a meno che non siano preparati a casa con grani integrali) e molti altri cibi fritti.

19/06/14

E' verde? | Alla ricerca dell'INCI

E' verde? per iOS
Scopriamo il contenuto dei cosmetici e se sono sicuri per la pelle. Ecco un'app che piacerà molto al pubblico femminile, poichè dedicata totalmente ai cosmetici.

Non si tratta di dare consigli per il trucco o illustrare le migliori marche, bensì di spiegare in modo semplice i principi dell'INCI, acronimo dell'International of Consumer Ingredients. In pratica si tratta delle etichette che illustrano gli ingredienti dei prodotti.

L'app consente di controllare per ogni prodotto l'elenco degli ingredienti, ognuno dei quali è associato a un simbolo che ne mostra a colpo d'occhio quanto sia eco-sostenibile e quanto è sicuro per la pelle. Il database è ricco e comprende centinaia di prodotti delle marche più note, ricercabili attraverso una semplice casella di testo. L'elenco dei prodotti rappresenta la forza di E' verde?, per questa ragione sono previsti aggiornamenti settimanali che aggiungono prodotti e marche. Il prezzo dell'app è di 1,79€.(computeridea)




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