Un
caso che farà discutere molto, sicuramente sarà un caso che farà
giurisprudenza. Una pensionata brianzola è stata
denunciata per stalking. Fin qui niente di strano, una denuncia come purtroppo ce ne sono molte per questo tipo di reato ai danni di mariti o fidanzati; questa volta la denuncia è stata presentata per
stalking nei confronti di un cane, più precisamente contro il cane della vicina di casa. Davanti al giudice è finita Liliana B., 73 anni di Casatenovo in provincia di Lecco,
rea confessa di aver gettato in almeno otto occasione un
secchio d’acqua addosso al quadrupede di un’inquilina del suo stesso palazzo che abita proprio nell’alloggio sotto di lei. Secondo quanto raccolto dagli investigatori
il cane, dall’indole abbastanza esuberante, aveva la pessima abitudine di abbaiare giorno e notte, d
isturbando e svegliando t
utti i condomini vicini, specialmente chi aveva la sfortuna di abitare al piano immediatamente sopra al giardino dove l’animale scorrazzava libero.

I reiterati inviti alla padrona di intervenire non avrebbero dato alcun risultato, così
l’anziana pensionata ha deciso di adottare il “fai da te”, gettando a più riprese con
una brocca dell’acqua sul più fedele amico dell’uomo dall’alto del proprio balcone. Il metodo, utilizzato in genere anche da
alcuni addestratori cinofili, avrebbe sortito l’effetto desiderato di indurre la bestiola a tacere, ma anche di spingere
la proprietaria a raccontare tutto
e querelarla direttamente al sostituto procuratore Rosa Valotta . Il magistrato, dopo gli accertamenti da parte della polizia giudiziaria ha iscritto la donna
nel registro degli indagati con l’accusa di «
atti persecutori» in base all’articolo 612 bis del codice di procedura penale. Successivamente è stata citata direttamente davanti al giudice, quindi senza passare dall’udienza preliminare Ieri mattina è stata così convocata in aula per la prima udienza, assistita dall’incredulo
avvocato di fiducia Alessandro Patti, 55 anni di Merate. Il giudice Salvatore Catalano, l’accusa condotta dal Vpo Mattia Mascaro, ha cominciato
il processo in contumacia, perché l’imputata era momentaneamente assente. Chi invece non si è proprio presentata è stata la presunta parte lesa, che ha già perso la causa civile ed è stata obbligata a tenere il
cane rigorosamente in casa, non più in giardino, proprio per impedire che tormenti tutti i residenti della zona con il suo abbaiare. «Il procedimento è stato riaggiornato, ma confido che la querela venga ritirata, sarebbe uno spreco di denaro e una perdita di tempo», commenta il legale.