Il-Trafiletto
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03/03/14

L'origine e la natura dell'Universo | L'idea del Big Bang di Einstein confusa con una bozza di un'altro progetto!

L'origine e la natura dell'Universo | L'idea del Big Bang di Eistein confusa con una bozza di un'altro progetto!

Come capita sempre il miglior posto per nascondere qualcosa di segreto è quello di farlo, sotto gli occhi di tutti, proprio cosi, in bella vista! Capita agli Albert Einstein Archives di Gerusalemme, addirittura consultabile in maniera gratutia sul sito web del museo. Nonostante ciò, finora nessuno si era ancora accorto della sua importanza.

Si tratta di un manoscritto autografo di Albert Einstein, in cui il fisico mette a disposizione la sua soluzione al problema cosmologico per eccellenza: l’origine e la natura dell’Universo. Il documento risale al 1931 e dimostra in maniera chiara ed inconfutabile la reticenza di Einstein ad accettare la teoria del Big Bang in virtù di una spiegazione alternativa in cui l’Universo fosse in eterna e stabile espansione. La cosiddetta idea dello stato stazionario. Il manoscritto, racconta Davide Castelvecchi su Nature, era stato erroneamente classificato come prima bozza di un altro lavoro del fisico, ma in realtà non è così: a scoprirlo è stato Cormac O’Raifeartaigh, fisico del Waterford Insitute of Technology irlandese, che racconta di “essere quasi caduto dalla sedia” per lo stupore, quando si è reso conto del vero contenuto del documento.
Albert Einstein

Assieme alla sua équipe, O’Raifeartaigh ha analizzato attentamente lo scritto di Einstein e ne ha pubblicato una traduzione in inglese sul sito di pre-print arXiv.
“È ben noto”, scrive lo scienziato, “che durante gli anni '50 e '60 ci fu una grande battaglia di idee tra i teorici dello stato stazionario e quelli che invece sostenevano l’idea del Big Bang”. In realtà, le prime evidenze sperimentali della grande esplosione erano state già raccolte negli anni '20, quando l’astronomo Edwin Hubble scoprì che le galassie si stavano allontanando l’una dall’altra e che lo Spazio stesso fosse in espansione.

Osservazioni che implicavano un momento passato in cui tutta la materia dell’Universo fosse compressa in un “brodo primordialedenso e caldissimo. Nonostante ciò, negli anni '40 il fisico Fred Hoyle propose, insieme ai colleghi Hermann Bondi e Thomas Gold, una teoria alternativa, secondo la quale l’Universo sarebbe stato da sempre e per sempre in fase di espansione (una sorta di espansione stazionaria, donde il nome della teoria). Affinché in uno scenario simile la densità di materia restasse costante, Hoyle pensò che le particelle elementari spuntassero spontaneamente nello Spazio, fondendosi poi per formare stelle e galassie e riempire i buchi generati dall’espansione continua.

La teoria di Hoyle e colleghi, comunque, non trovò troppo credito nella comunità scientifica (lo scienziato ne ha proposto una versione rivisitata negli anni novanta, il cosiddetto modello quasi-stazionario, che ha avuto sorte più o meno simile). Viene da chiedersi cosa sarebbe successo se il fisico avesse dato un’occhiata al manoscritto di Einstein, che proponeva un’idea molto vicina alla sua ed era stato scritto dieci anni prima. Racconta O’Raifeartaigh che il documento non fu mai pubblicato perché “il modello non funzionava, cioè conteneva un errore che porta a una soluzione nulla, cioè a un Universo privo di materia. All’inizio dovette sembrare credibile al suo autore, che non si accorse di una svista nei calcoli”.

Dopo qualche tempo, comunque, Einstein dovette ricredersi, come testimoniano le correzioni sul manoscritto, eseguite con una penna di colore diverso. Resosi conto dell’errore, il fisico accantonò l’idea e si dedicò ad altro, tanto che nei lavori successivi non si trova alcuna menzione della teoria dello stato stazionario. Anche se, comunque, continuò sempre a dubitare dell’idea del Big Bang e del suo accenno implicito a un momento quasi mistico di creazione.

16/02/14

Buon compleanno Galileo | 450esimo anniversario di nascita

 Compie 450 anni Galileo e non li dimostra affatto. I suoi studi e le sue scoperte sono la base della scienza moderna. Anche se un quarto della popolazione americana non sa chi sia, a noi italiani Galileo ci riempie d'orgoglio.


La scienza gli sarà per sempre debitrice. A lui si devono, per esempio, il perfezionamento del telescopio, l’introduzione del metodo scientifico e una serie di fondamentali studi sul moto. Galileo Galilei, di cui il 15 febbraio ricorre il 450° anniversario della nascita, “La conoscenza della realtà inizia e finisce con l’esperienza”, diceva di lui Albert Einstein, uno dei suoi più grandi fan, “e le affermazioni cui si arriva con la sola logica sono completamente vuote rispetto alla realtà.
Galileo capì questo concetto e per primo lo portò nel mondo scientifico, e per questo è il padre della fisica moderna – anzi, di tutta la scienza moderna”.

Galileo Galilei
Cento anni dopo la morte di Galileo, quando il suo corpo fu spostato per una nuova sepoltura, un ammiratore ne tagliò il dito medio della mano destra. La reliquia è ora esposta al Museo della Storia della Scienza di Firenze. Ottimo scienziato, ma incapace di insegnare. L’Università di Pisa diede una cattedra di matematica a Galileo, ma non gliela riconfermò. Era troppo difficile lavorare con lui (per i colleghi) e seguire le sue lezioni (per gli studenti). Lo scienziato era ben conscio dei rischi di plagio. E quindi era solito occultare le sue scoperte sotto forma di curiosi anagrammi. Per esempio: smaismrmilmepoetaleumibunenugttaurias che, opportunamente risolto, vuol dire altissimum planetam tergeminum observavi ossia “Ho osservato che il più alto dei pianeti (Saturno) è trigemino (cioè ha due satelliti).  È arcinoto che Galileo si convinse dell’assurdità del sistema eliocentrico e abbracciò la teoria geocentrica di Copernico. Sulle maree, invece, prese un abbaglio, ritenendo errata la teoria kepleriana secondo la quale la Luna era responsabile dell’innalzamento e abbassamento del mare. Nel 1992 il Vaticano cancellò formalmente, con quattro secoli di ritardo, tutte le accuse formulate contro Galileo. Meglio tardi che mai. Grazie Galielo.


26/11/13

Il frigorifero. "Dal passato ritorno al futuro"

Il frigorifero ecologico, che si presume fosse uno studio ricercato da anni, era già stato inventato e brevettato da Albert EinsteinLeo Szilard. Il primo frigorifero ecologico, 83 anni dopo
l frigorifero ad assorbimento, che non ha parti in movimento, opera a pressione costante, e richiede solo una fonte di calore per funzionare, è stato inventato congiuntamente nel 1926 da Albert Einstein e il suo ex studente Leo Szilard e brevettato negli Stati Uniti esattamente 83 anni fa, l’11 novembre 1930 Il progetto di Albert Einstein del frigorifero ad assorbimento è ritornato d’interesse sia da quando sono stati messi al bando i gas refrigeranti dannosi per la fascia di ozono stratosferico sia a causa dell’obbligo della riduzione dei gas serra e con la possibilità di utilizzare energie alternative.
Il frigorifero del futuro
Una delle caratteristiche fondamentali dei frigoriferi ad assorbimento di Einstein è l’assoluta silenziosità e la durata nel tempo, in quanto in questi dispositivi non vi è la presenza di organi e meccanismi in movimento che con il tempo potrebbero logorarsi (ad esempio i compressori). La conseguenza è la possibilità di utilizzarli in numerose situazioni, soprattutto quando non vi è la possibilità di allacciarsi alla rete elettrica. La creazione di sistemi di refrigerazione ecologici e frigoriferi energeticamente efficienti può avere un effetto enorme per l’ambiente e gli stili di vita di milioni di persone. Non solo per i paesi in via di sviluppo che aspirano ai nostri stili di vita, ma in tutte quelle situazioni che richiedono raffreddamento, oltre all’ormai onnipresente aria condizionata, considerata una delle principali fonti energivore del pianeta (1.000 miliardi di kilowatt/ora all’anno, secondo una stima di un ricercatore americano, di cui abbiamo già parlato in questo articolo).
  • Il frigorifero di Einstein con il suo gruppo ad assorbimento si compone di 5 parti essenziali, utilizzando prevalentemente acqua, ammoniaca e butano:
  • Caldaia. Dove inizia l’intero ciclo, dove viene installata la fonte di calore (che può essere una tradizionale resistenza elettrica ma anche un bruciatore a biogas o di biocarburanti o perfino un pannello solare) e dove la soluzione di acqua ed ammoniaca inizia il circolo.
  • Condensatore. Dove avviene la separazione dell’acqua dall’ammoniaca, e dove la stessa s’immette nell’evaporatore.
  • Evaporatore. Dove l’ammoniaca quasi pura incontra il gas (butano) ed evapora sottraendo calore all’ambiente esterno, cioè alla cella frigorifero, freezer ecc.
  • Assorbitore. Dove l’acqua utilizzata per trasportare l’ammoniaca assorbe calore per ridurre la sua temperatura. 
  • Serbatoio. Dove l’acqua e l’ammoniaca, dopo aver compiuto il loro intero ciclo, si ritrovano, si miscelano ed entrano in caldaia per ricominciare a circolare nuovamente.
Anche la prima invenzione della macchina frigorifera, avvenuta e brevettata nel 1851 dall’americano John Gorrie, si basava sull’utilizzo dell’ammoniaca e si sviluppò a scopi commerciali su navi e treni per il trasporto delle merci deperibili. Dal 1926 fino al 1933 Einstein e Szilard collaborarono per migliorare la tecnologia di refrigerazione domestica. I due furono motivati ​​dalla lettura sui giornali contemporanei di una famiglia berlinese che era stata uccisa quando una giuntura nel loro frigorifero si ruppe e diffuse fumi tossici nella loro casa (a causa appunto della presenza di ammoniaca). Einstein e Szilard cominciarono a pensare a un dispositivo senza parti in movimento, che avrebbe eliminato il rischio di rottura e di usura. Nonostante la presentazione di più di 45 domande di brevetto in sei Paesi diversi, nessuno dei disegni di Einstein e Szilard per i frigoriferi “alternativi” fu mai tradotto in un prodotto da commercializzare, sebbene alcuni modelli furono autorizzati. La Grande Depressione di quegli anni colpì duramente molti produttori e così nessuno se la sentì di rischiare in quest’avventura. Ma è stata l’introduzione di un nuovo refrigerante non tossico, il freon, proprio nel 1930, a cambiare il destino del frigorifero. L’economia ha sostenuto la tecnologia basata sul freon come quella più conveniente, e perciò è usata ancora oggi. Almeno finché i CFC (Clorofluorocarburi) sono stati banditi dal protocollo di Montreal del 1990. Ed ecco allora che, anche grazie agli incentivi al risparmio energetico, il frigorifero di Einstein potrebbe tornare di attualità.                                 fonte

31/10/13

You first my dear Gaston-after you my dear Alphonse !

Stamane mi è capitato di leggere un articoletto sulle buone maniere. Deduco, da queste belle massime e i  "comandamenti del galateo", che se tutti li avessimo seguiti non avremmo avuto geni come Albert Einstein, Mozart, Charles Bukowski per citarni alcuni. Per quanto eleganti e giusti siano i comandamenti del codice del perbenismo, preferisco le crude citazioni di Bukowski. Concludo che basta l'intelligenza di capire che "la mia libertà finisce dove inizia la tua".
le buone maniere

I dieci comandamenti del galateo quotidiano:
1) concentratevi sugli altri, non solo su voi stessi;
2) Pensate prima di agire;
3) Pensate prima di parlare;
4) Aspettate il vostro turno;
5) Ascoltate quando parlano gli altri;
6) Imparate il piacere dell’ordine;
7) Aiutate chi è in difficoltà;
8) rispettate chi è diverso da voi;
9) Siate pazienti e gentili;
10) Sorridete
Come stai?
Quando qualcuno vi chiede come state, non fategli l’elenco delle vostre lamentele e disgrazie, o dei vostri straordinari successi. Date risposte brevi e positive, che stimolino la conversazione e riguardino anche il vostro interlocutore anche se siete a pezzi.

Alcune massime 

“Tutti sono capaci di mostrare rispetto ad un re, ma ci vuole un gentiluomo per mostrare rispetto ad un mendicante”.“Le buone maniere rivelano la sensibilità per i bisogni e i sentimenti degli altri. Se ne siete consapevoli, le vostre maniere saranno sempre impeccabili, anche se a tavola non sapete scegliere la forchetta giusta”(Emily Post)
“Non esibite le buone maniere solo nelle grandi occasioni. Quando si tratta di buona creanza non si possono avere due metri e due misure, uno per coloro con cui volete fare bella figura e uno per chi non considerate importante”(Llllian Eichler Watson)
“Un aspetto garbato e piacevole è una perenne lettera di raccomandazione”(Francis Bacon)

Citazioni dagli scritti di Charles Bukowski
  • Eterna risorge sempre la speranza, come un fungo velenoso. (da Azione, in Niente canzoni d'amore) Il genere umano ha molte debolezze, ma le due principali erano: incapacità di arrivare in orario e incapacità di mantenere le promesse. (da Scrivo poesie solo per portarmi a letto le ragazze, traduzione di Simona Viciani, Feltrinelli, 2012) 
  •  Io non sapevo conversare né ballare. Tutti sapevano qualcosa che io non sapevo. (da Panino al prosciutto, Guanda, 2000) 
  • La morte non conta un cazzo quando ti serve un posto per dormire. (da Il momento della verità, in Poesie (1955-1973), a cura di Vincenzo Mantovani, Mondadori)
  •  La verità sta nelle sfumature.(da La canzone dei folli, traduzione di E. Franceschini, Feltrinelli) Quando la morte verrà a pigliarci, ci sputerà via come un osso già spolpato e pulito da un pezzo, indurito e secco e... che cosa? E niente. (da Azione, in Niente canzoni d'amore) 
  • Quel bar non lo aveva mai visto così pieno. Sulla via per l'inferno c'è sempre un sacco di gente, ma è comunque una via che si percorre in solitudine.
  • Si spinse avanti a gomitate per prendere la sua vodka liscia. (da Azione, in Niente canzoni d'amore) Scarpe da lavoro e io dentro di loro con tutte le luci spente. (da Vagabondo, in Quando eravamo giovani, traduzione di Enrico Franceschini, Feltrinelli) 
  •  Se vivi in un armadio con i topi e mangi pane vecchio ti vogliono bene. In quel caso sei un genio. (da Anima, in L'amore è un cane che viene dall'inferno, traduzione di Katia Bagnoli, SugarCo)
  • Ordinai un altro giro di drink. Alzò il bicchiere e mi fissò mentre beveva un sorso. Aveva gli occhi blu e quel blu mi entrò nel profondo e lì restò. Ero ipnotizzato. Uscii da me stesso e mi tuffai in quel blu. (da Scrivo poesie solo per portarmi a letto le ragazze) 
  • Secoli di poesia e siamo sempre al punto di partenza. (da La poesia, in La canzone dei folli) 
  • Venne il momento della prima corsa. Henry si avviò verso il settore dei solitari, dei dementi e della brutta gente, quella coi tacchi delle scarpe consumati e con quelle facce, derubate di tutto da tempo immemore, di tutto, salvo la determinazione a tirare avanti, anche senza la minima traccia di speranza o di musica, anche senza la minima speranza di vittoria. (da Azione, in Niente canzoni d'amore)
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