Fonte - Il Giornale - Poche righe e una foto che fa lacrimare i cuori. L'Aeronautica militare italiana ha voluto ricordare così, con semplicità, il suo aviatore deceduto in un incidente aereo a Terracina durante una dimostrazione acrobatica.
Durante l'esibizione aerea, l'Eurofighter del Reparto Sperimentale Volo si è schiatato in acqua.
Gli spettatori, tra cui la fidanzata del pilota, hanno assistito senza poter far nulla al tremendo schianto in mare. Il pilota, Gabriele Orlandi, non ha fatto in tempo ad eiettarsi con il paracudete. Ed è morto.
La sua manovra doveva precedere lo spettacolo delle frecce tricolori, un'esibizione fatta e rifatta da Gabriele, ma che stavolta gli è stata fatale.
Nel momento in cui avrebbe dovuto riprendere quota dopo un giro completo in aria, infatti, qualcosa deve essere andato storto:
Non è ancora chiaro se ad uccidere il capitano sia stato un malore oppure un guasto tecnico.
Sarà la procura militare a stabilire eventuali responsabilità e anche il sostituto procuratore di Latina, Gregorio Capasso, si è recato sul luogo della tragedia.
Per Carlo Landi, ex comandante del reparto sperimentale, sono due le possibilità: un malore, anche momentaneo, che potrebbe aver impedito al pilota di capire cosa stesse succedendo, oppure un guasto al sistema avionico di bordo.
Di lui rimane il motto con cui ha solcato i cieli in una carriera militare troppo breve: Alla tua corsa la nube è fango e il vano vento è suolo.
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