27/02/17

L'estetica della creatività artigianale

 La creatività' artigianale resiste all'industria alimentare, meglio delle primizie (biologiche) e dei doni (plastificati). 

 

Nella civiltà pasquale, si torna a studiare la forma dei pasticcini, la scrittura sui gusci, l'invenzione delle torte, la levigatura delle glasse tanto simili alle superfici dei ceri. Fiorisce il commercio -delle ghiottonerie portafortuna. Un solo esempio verrà citato, in una terra catalana prossima lontana dalla storia d'Italia.

La mona a Barcellona indicava il dolce che il padrino offriva al figlioccio, la domenica della Resurrezione; nel tempo, in un crescendo di perizia compositiva e orgoglio barocco, è venuta a comprendere qualsiasi forma un pasticcere si perita di esporre. Dai pani tondi con l'uovo incastonato, o viceversa dalla goccia di cioccolato sciolta in bocca con il pane, sino agli agnelli e alle banconote di zucchero, passando per i palloni di calcio, i carri armati e i grattacieli neri ed amari, non c'è limite alla traduzione dolciaria dell'oggetto.

Tutto può riprodursi in scala ridotta o dilatata, in volumi termosensibili e risulta gustoso e digeribile, trovando un pastisser in grado di appassionarsi ora alla miniatura ora al monumento ora aduna biblioteca di volumi da non sfogliare perché aperti e rigidi. La mona catalana era ed è un linguaggio mimetico, avido d'attualità, che s'apparenta alle più nobili arti figurative. A differenza delle sculture lignee e policrome, ha in nuce, per delicatezza e gusto, la propria distruzione.

I suoi interpreti geniali, si ritrovano non solo dietro una vetrina, ma nelle gallerie e nei musei. Basti citare Antoni Miralda, scultore e urbanista con burro, cacao e zucchero, autore di torte-giardino e torte-garage, della torre gigante di Chatillon (eretta nel 1972 con Dorothée Selz e Xifra) e della breadline per il museo d'arte moderna di Houston (novembre 1977). Le opere di Miralda sono friabili come i mattoni cotti al sole dell'antica Mesopotamia; un libro di tela e carta, del 1980, ne serba la memoria



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