15/08/15

PENSIONI: OPZIONE DONNA RIMANE NON CHIARO IL COMPUTO NELLA GESTIONE SEPARATA INFORMAZIONI

Come sempre non si fa chiarezza dagli enti preposti per quanto riguarda le tematiche pensionistiche e il cittadino deve fare i conti con dei computi che alla fine si rivelano inessati per mancanza di istruzioni ben precise come nei confronti del computo nella gestione separata dell'Opzione Donna, cercheremo di chiarire meglio su questa questione con l'aiuto degli esperti di Pensioni Oggi.

Nel regime sperimentale Opzione Donna le lavoratrici accettano un vitalizio molto più basso pur di rientrare  nei requisiti richiesti e cioè i 57 anni anagrafici e i 35 anni di contributi versati mentre per le autonome 58 anni e 35 anni di contributi, una possibilità ammessa dall'ordinamento in cambio di un conteggio del tutto contributivo invece del retributivo e in scadenza l'ultima rata utile se non cambieranno la regola e non ci saranno proroghe, fissata al 31 dicembre 2015.

Il problema sussiste se nei 35 anni di contributi vengono raggiunti anche sommando contributi appartenenti tra la gestione dipendenti e gestione separata e in questa situazione si trovano molte lavoratrici che abbandonando il lavoro dipendente hanno assunto una professione autonoma con partita iva, quindi si può esemplificare con un esempio: una lavoratrice che ha 30 di contributi nel fpld e 5 anni nella gestione separata, a questo punto cosa succede?

Se questi 5 anni si trovassero nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi o nelle casse professionali potrebbero essere aggiunti senza problema ma pagando dando così luogo all'erogazione della pensione richiesta; ma il problema accade quando la gestione separata non è collegata con gli altri fondi pensione dell'Ago, di conseguenza questi 5 anni di contributi non si possono ricongiungere, neppure pagando, per questo si chiama 'gestione separata'; l'Inps davanti a questa ultima situazione pone il suo 'no' alla richiesta della lavoratrice che vorrebbe accedere all'Opzione Donna e saranno quindi costrette ad esercitare la totalizzazione.

OPZIONE DONNA E COMPUTO GESTIONE SEPARATA
OPZIONE DONNA
Vi diamo una dritta poiché esiste un percorso in grado di utilizzare questi contributi, infatti esiste la facoltà di computo data dall'articolo 3, comma 1 del Dm 282/1996 e dalla Circolare Inps 108/2002; la norma recita che gli iscritti alla gestione separata possono avvalersi dei periodi contributivi presso l'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti,e forme esclusive e sostitutive della medesima, le gestioni pensionistiche dei lavoratori autonomi hanno facoltà di chiedere nell’ambito della gestione separata il computo dei predetti contributi a condizione che abbiano maturato un'anzianità contributiva pari o superiore a 15 anni, di cui almeno 5 nel sistema contributivo.

L'Inps sottolinea un fatto significativo e cioè che attraverso il computo è possibile solo conseguire le prestazioni delineate 'ab origine' con il sistema contributivo rilasciate dalla gestione separata e cioè il trattamento di vecchiaia contributivo e il trattamento anticipato contributivo, dunque non sarebbe possibile finalizzare il computo per acquisire la pensione con il regime sperimentale considerato che qui il sistema contributivo è limitato alle sole regole di calcolo (cfr messaggio Inps 219/2013); la prestazione in altri termini non originandosi come trattamento contributivo ma come trattamento di anzianità non potrebbe beneficiare del computo.

Si fa presente però che l'Inps non ha assolutamente specificato nulla in merito alla possibilità di esercitare il computo per ottenere il regime sperimentale e che di conseguenza una presa di posizione sia da parte dell'Ente stesso che del Ministero del Lavoro potrebbero eliminare qualsiasi dubbi e perplessità in merito alla questione in parola; ci saranno mai chiarificazioni in merito?

Fonte: PensioniOggi
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