L'annuncio è stato rilasciato in un comunicato stampa dalle senatrici del Pd Patrizia Manassero e la capogruppo del Pd, Anna Maria Parente ricollegandosi anche all'energico intervento avviato dal Presidente Commissione Lavoro, Cesare Damiano proprio nella scorsa settimana; nel comunicato stampa la senatrice Patrizia Manassero, componente della Commissione Lavoro e segretaria del gruppo, scrive: 'Anche noi senatori del Pd della Commissione Lavoro siamo schierati per chiarire la vicenda di Opzione Donna, perché sia garantita alle lavoratrici che matureranno i requisiti entro il 31 dicembre 2015 di andare in pensione a 57 o a 58 anni (le autonome ndr) con 35 anni di contributi. Le circolari dell'Inps che hanno ristretto questa facoltà solo a chi entro quest'anno abbia già il requisito della decorrenza del trattamento pensionistico vanno cambiate',.
Aggiunge spiegando: 'Si tratta di una restrizione dai 15 ai 21 mesiun arco temporale in cui sono molte le donne che maturano i requisiti per la pensione. Sono lavoratrici che tutte insieme hanno iniziato una class action per il rispetto dei loro diritti. Né c'è un motivo economico alla base di questa scelta dell'Inps, dal momento che restano ancora da spendere 976 milioni del miliardo e 684 milioni stanziati nel 2004, al momento dell'entrata in vigore di 'Opzione Donna'. Anche noi senatori del Pd, come i deputati della Commissione Lavoro abbiamo deciso di intervenire in Aula finché non otterremo una modifica delle circolari'
SENATO ITALIANO |
Ma cosa prevede questa iniziativa? probabilmente si potrebbe chiamare un martellamento continuo in quanto alla fine di ciascuna seduta dell'Aula i parlamentari leggono i comunicati dei comitati Inps di Province e Regioni diverse che hanno dato esito favorevole per le lavoratrici, le quali si sono poste l'obiettivo unitamente ai parlamentare che appoggiano l'iniziativa è in ultima analisi di permettere le lavoratrici che maturano i 57 anni o i 58 di età anagrafica con relativi 35 anni di contribuzione entro il 31.12.2015 di entrare in pensione con un vitalizio calcolato solo ed esclusivamente con il sistema contributivo; anche il presidente dell'Inps, Tito Boeri, sarebbe favorevole alla soluzione di questo problema che sta diventando una storia infinita senza sbocchi, si spera che tutte queste forze unite insieme facciano la forza decisiva per far sì che l'Esecutivo se ne faccia una ragione e dia il via libera tenendo conto che le risorse finanziarie sono ben custodite dalla Ragioneria di Stato quindi di scuse proprio non ce ne dovrebbero essere più!
Fonte: PensioniOggi