27/03/15

La Primavera portatrice di Patologie. Mal di Testa nei Bambini

La primavera con i suoi cambi di temperature, di orario, ci regala ansia, insonnia, irritabilità, ma soprattutto nei bambini si presenta con emicrania, ovvero il classico il mal di testa. 

 La Primavera è la stagione in cui le persone sono soggette a varie sindromi, vuoi per il cambiamento di temperatura, vuoi per la variazione nell’alimentazione, vuoi per l’introduzione dell’ora legale e quant’altro. Per questi motivi ci troviamo ad essere stanchi, depressi, irritabili e dormiglioni. Non fanno eccezione i bambini e gli adolescenti, i quali in questa stagione dell’anno sono colpiti principalmente dalla sindrome del mal di testa. Questo è quanto è stato rilevato dall’Osservatorio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove in questo periodo c’è stato un aumento delle visite rispetto alla stagione precedente del 15%.

Il motivo? Sembra che gli individui emicranici siano molto sensibili ad ogni tipo di cambiamento, come appunto le variazioni di temperatura, le variazioni meteorologiche, alterazione del ritmo sonno veglia e persino gli impegni scolastici di fine anno. In Italia il 10% di bambini è soggetto ad emicrania, mentre il 40% è colpito dal classico mal di testa.

Che fare in questi casi? Innanzitutto è necessario stabilire che tipo di cefalea si presenta, primaria o secondaria. La prima è di tipo costituzionale, ovvero cronica, parossistica e altro, ed è quella che più frequentemente colpisce il bambino in età pediatrica, mentre la secondaria è un campanello d’allarme di altre patologie, tipo infezioni, infiammazioni, traumi e così via.

A chi rivolgersi. Il punto di riferimento per una diagnosi precisa ed accurata deve essere senza dubbio il pediatra di famiglia. Egli è in grado di stabilire se il bambino è affetto da cefalea costituzionale, ovvero primaria, oppure se il mal di testa è conseguente ad altra patologia e quindi inviarlo ad altri accertamenti diagnostici a seconda del problema che presenta il bambino.

La terapia. E’ opportuno che il bambino sia sollevato dal dolore persistente, mentre nel caso di cefalea secondaria sarà indirizzato verso lo specialista specifico al problema che si è presentato. (immagine presa dal web)
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