14/11/14

Nella gionata del diabete beviamo caffè amaro

Uno studio fatto dell'Institute for Scientific information on Coffee, emerge che bere 3 o 4 tazzine di caffè al giorno riduce il rischio di diabete di tipo2. Per la giornata mondiale del diabete (15-16 novembre 2014) l'informazione sul diabete è quantomeno necessaria anche se sarà ripetitiva in queste giornate. 


E' utile ribadire che lo zucchero, nelle 3 o 4 tazzine al giorno di caffè, meglio non metterlo per poter godere appieno della prevenzione che esercita il caffè sul diabete di tipo2. Meglio berlo amaro il caffè, parola mia è anche molto più piacevole, dopo all'impatto iniziale dell'amaro.

Il diabete è una delle patologie più diffuse nel mondo , in Italia colpisce una persona su 12 e entro al 2040 saranno una su 6.  Nel mondo sono 380 milioni di diabetici con un costo economico e sociale di 548 miliardi di dollari. In Italia in soli 25 anni i malati di diabete sono raddoppiati, e non c'è ancora la piena consapevolezza della gravità della malattia. La media dell'età dei malati è di 67 anni, ma si sono ammalati ancora in età lavorativa o va a scuola. Se necessitano di terapia insulinica, le cose si complicano per i ragazzi in età scolastica, e per chi lavora. La scuola o l'ambiente di lavoro crea difficoltà al paziente che bisogna iniettarsi l'insulina. L'età della diagnosi è tra i 50 e i 55 anni, ma  l'aspettativa di vita è molto alta rispetto a qualche decennio fa, anche grazie alle terapie che negli anni sono state messe a disposizione dei pazienti

Proviamo a dare qualche consiglio, con tutta l'umiltà di chi è consapevole di non essere uno specialista ma che ha esperienze dirette:

1) Con il diabete si può condurre una vita normale. Ma non va sottovalutato, non è un banale fastidio. E' una malattia che ha il potenziale di mettere in grande difficoltà il paziente, stiamoci attenti.

2) Alimentazione va controllata, alcuni cibi vanno però consumati con moderazione e se ci viene difficile moderarci, meglio evitarli.. I cibi e le bevande che contengono zucchero possono far salire molto la glicemia, ma piccole quantità non sono tassativamente vietate. Evitiamo i dolcificanti che sappiamo che sono dannosi per la salute, beviamo e mangiamo amaro, tanto è tutta una questione di abitudine.

3) Per un peso corporeo adeguato, seguire una dieta ragionevole che si basi su pochi accorgimenti da applicare con regolarità: un po' meno pasta, un po' meno pane, pesce e legumi come alternativa alla carne, poco formaggio e pochi salumi, molta verdura, sempre la frutta, pochissimi dolci, un bicchiere di buon vino;

4) Facciamo attività fisica, anche poca ma tutti i giorni, senza difficoltà particolari e senza spendere soldi: camminare mezz'ora, un'ora, meglio a passo un po' rapido. Ma se non si riesce a camminare veloci, va bene lo stesso;

5) Controlliamo spesso i piedi, possono essere fonte di problemi molto seri. Cerchiamo di avere una cura giornaliera, e se vediamo anche piccolissime lesioni, rivolgiamoci subito ai sanitari con specifiche competenze. Evitiamo il 'fai da te'.

6)  I farmaci sono importanti, diamo retta ai medici e seguaimo le loro indicazioni assumendoli con  con regolarità e al momento giusto. Evitiamo anche qui il 'fai da te' non diamola vinta al diabete.

7) Impariamo bene a controllarci la glicemia. Anche in questo seguiamo il consiglio del medico, e che siamo fuori casa al lavoro o a scuola, facciamole registriamole e diamone conto a chi ci ha in cura.

8) Facciamo tutti i controlli che non vanno mai trascurati. Altrimenti possono insorgere problemi, anche molto gravi. Per tenere sotto controllo il diabete e le sue complicanze è bene controllare periodicamente esami di laboratorio (per esempio emoglobina glicata) e strumentali (per esempio elettrocardiogramma);

9) Dobbiamo sapere che il diabete non può essere curato da un solo medico ma richiede il lavoro di una grande squadra. Il capitano della squadra è la persona con il diabete:  medico, infermiere, dietista, ecc.

10) Per vincere la partita, il capitano deve ascoltare tutta la squadra. E' bene consultare spesso il medico di famiglia e il team diabetologico.  Le visite dedicate al diabete, incluse quelle dal medico di famiglia, possono andare da un minimo di 3-4 a un massimo di 8-10 volte all’anno ma al giorno d’oggi possono essere integrate con contatti telematici. Il team a volte si allarga ad altri specialisti (cardiologo, oculista, nefrologo, neurologo, eccetera)

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