24/10/14

Un'auto da urla... di terrore

Un classico per il Re dell'horror Stephen King che, con la sua "Christine. La macchina infernale" ti regala il buon vecchio brivido.

Dennis e Arnie sono grandi amici. Dennis bello e promettente giocatore di football; Arnie intelligente ma sfigato, e perseguitato dai bulli della scuola, sempre protetto però dall'inseparabile Dennis. Tutto  cambia durante una calda estate quando Arnie si innamora di Christine, una Playmouth Fury del '58. Un rottame all'inizio, ma che sotto la ruggine e i danni nasconde un'infinita tenacia e una furia indomabile.

Si può definire Christine. La macchina infernale come un classico di Stephen King, dove la normalità e la razionalità vengono stravolti da un elemento malignamente sovrannaturale.

Con il tempo e l'esperienza, lo stile del Re del Brivido si è consolidato, fissandosi nella forma che tutti i suoi lettori conoscono. Christine però si colloca relativamente agli esordi di King, senza tuttavia perdere nulla nello stile.

La narrazione è scorrevole e piacevole, le vicende si susseguono in un crescendo avvincente. Il terrore, elemento cardine dei romanzi di King, si insinua lentamente, pagina dopo pagina, in un crescendo che culmina nel finale e lasciando quelle insinuazioni che, in questo genere di romanzi, sono la ciliegina sulla torta.

I personaggi come sempre, sono ben descritti  approfonditi, resi piacevolmente autentici sia quelli vivi che quelli morti.

La particolarità che da a questo romanzo una marcia in più è la tecnica con cui la storia viene narrata. Il romanzo è suddiviso in tre parti, nella prima è lo stesso Dennis a raccontare in prima persona le vicende, nella seconda parte, quando Dennis si trova in ospedale per un infortunio, la narrazione passa alla terza persona, tornando poi alla prima persona nell'ultima parte, quando Dennis è ormai uscito dall'ospedale e torna ad essere un attore sulla scena in atto.

Christine. La macchina infernale si può affermare essere davvero un classico da leggere nel vasto panorama letterario, non solo del genere horror, ma soprattutto di quello del grande Re del Brivido.

(Le immagini presenti in questo blog sono state prese da internet)
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