08/10/14

Si usa ancora l'aceto di vino? Ma esiste ancora?

Ricordo mia nonna che faceva l'aceto di vino, quello rosso e quello bianco. Teneva le botticelle in cantina coperte con un telo di lino bianco. Lei ci faceva di tutto con l'aceto: conservava le verdure per l'inverno, ci faceva le pulizie, ci lavava i denti, ci faceva i risciacqui per la gola, ci frizionava i capelli, lo inalava caldo per sciogliere il muco al naso, ci faceva i pediluvi e ne metteva sempre un po' nell'acqua dove lavava la carne prima di cuocerla.

Mi raccontava come fare l'aceto e come pulirlo per ottenere un prodotto ottimo. I suoi consigli li ho sempre seguiti, ed ancora ora che sono nella terza età, lo faccio ancora in casa. Ma non ne sento mai parlare e sopratutto non lo vedo mai sulle tavole dei ristoranti. L'aceto di vino non esiste più? Sembra sia uscito di scena, più o meno negli anni ‘90, mentre faceva la sua entrata trionfale quello balsamico. Dolce e inbottigliato solitamente in piccole panciute anforette "vestite di scuro" molto più accattivanti delle solite anonime bottiglie di aceto di vino. Seguirono la scia del balsamico, aceto di mele, aceto di miele, di pere, sopraffino, di riso, di cocco, di birra.

E poi, gli impossibili: quelli aromatizzati, come i lamponi e i mirtilli, l’arancia sanguigna e la pera, il timo e l’origano. Ma l’aceto classico dov'è sparito? Sicuramente dalle tavole di casa e dei ristoranti, siano pizzerie e fastfood o ristoranti stellati, dove ivece regna l’Aceto Balsamico. Ma è solo apparenza. Se diamo un'occhiata ai dati di mercato vediamo come l’Aceto di Vino rappresenti il 74% del mercato aceto, mentre l’Aceto Balsamico solo il 12%  solo il 9% gli Aceti di Mele e il 5% gli Aceti speciali. Infatti sono sempre di più le aziende che puntano sulla produzione di entrambi (Ponti, De Nigris , Mengazzoli...).

Ma allora dove è finito l’Aceto di Vino? E' sempre stato lì sotto ai nostri occhi, nelle cucine degli chef come nelle case delle famiglie italiane. Solo che non è di moda.Se  l’Aceto Balsamico è diventato il Re dei condimenti, l'aceto di vino è il suo vassallo.  Ma quando si deve cucinare con l'aceto è al "vassallo" che ci rivolgiamo. Un prodotto di cui si racconta già nella Bibbia e di cui ci sono documenti risalenti all’Egitto prefaraonico e ai tempi di Babilonesi e Persiani. Utilizzato, negli anni, per la conservazione dei cibi, come bevanda rinfrescante, come prodotto medicinale ... E:

Dolori mestruali 
L’aceto riduce le contrazioni muscolari. Per fare questo unisci un cucchiaio di aceto di vino con 250 ml di acqua, 20 gocce di tarassaco e 20 di centellla con 5 cucchiai di olio di riso. Con questa miscela bagna un panno ed appoggialo sulla pancia per circa 15 minuti.
Storte
Con degli impacchi di aceto caldo è possibile alleviare i dolori alla caviglia derivati da una storta.
Gola
Fare dei gargarismi con l’aceto di vino diluito in un bicchiere di acqua attenua il mal di gola.
Punture
Se siete stati punti da una medusa (o da un’ape), passate un batuffolo di cotone imbevuto di aceto. L’aceto è il miglior rimedio contro la sostanza urticante delle meduse perché riduce la sua azione fino al 75%.
Colite
L’aceto di vino è sconsigliabile quando si soffre di colite ma è molto utile usato come impacco. Mischia un cucchiaino di aceto in un bicchiere di acqua e 30 gocce di olio di calendula e massaggia la pancia con questa soluzione.
Parti intime
Diluisci al massimo 4 cucchiai di aceto in un litro di acqua e fai un risciacquo delle zone intime. L’aceto aiuta a fermare la proliferazione di funghi e batteri.
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