Ebbene, le aziende che vogliono guadagnare di più dovranno stare molto attente a come si comportano con il pianeta. Pena la perdita di clienti, che potrebbero scegliere di acquistare prodotti realizzati da imprese più “verdi”. Ecco quanto è emerso dalla ricerca, svolta su un campione eterogeneo di 1.500 intervistati: il 90 per cento degli italiani ritiene importante che le aziende si occupino di salvaguardare l’ambiente e quelle che lo fanno hanno più possibilità di catturare l’attenzione (e quindi le spese) dei consumatori.
Ambiente immagine presa dal web |
Con i tempi che corrono, è un fattore di riflessione importante. Secondo più della metà degli intervistati (53 per cento), la responsabilità della tutela dell’ambiente è delle persone, che con i loro atteggiamenti possono fare la differenza. Al secondo posto gli italiani mettono la responsabilità delle amministrazioni (50 per cento) e delle imprese (43). A proposito di responsabilità individuale: la differenziazione dei rifiuti è considerata particolarmente importante da 7 italiani su 10 e addirittura più del 57 per cento del campione sostiene di differenziare sempre carta e plastica, il 55 differenzia il vetro, il 44 l’umido (anche se gli ultimi dati Ispra sullo stesso argomento sostengono che la media di differenziazione, a livello nazionale, sia del 39 per cento).
Ma andiamo avanti, il 40 per cento delle persone fa attenzione a non sprecare l’acqua, mentre solo il 21 per cento pensa che sia importante limitare l’utilizzo di auto e motocicli, più della metà dice di farlo, anche se poi il 62 per cento dichiara che il mezzo preferito per gli spostamenti è sempre l’automobile. Il 57 per cento spegne i caloriferi se non è in casa; il 73 per cento tiene le finestre chiuse se il condizionatore è in funzione; il 59 per cento utilizza lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico.
Altra importante tendenza: secondo il 76 per cento del campione, preoccuparsi del pianeta non è e non deve essere una moda. Si sfata così il mito dell’”attenzione all’ambiente per i pochi che se lo possono permettere”, diventando invece un tema che deve e può essere affrontato da tutti. Per questo ci si informa di più: tramite web (56 per cento), Tv (48), giornali (27) e radio (solo 13 per cento). Quali sono i migliori strumenti di tutela? Secondo la ricerca, l’educazione a uno stile di vita risparmioso per il 52 per cento del campione, maggiori controlli sugli scarichi industriali (39), uso delle fonti rinnovabili (34) e incentivi all’utilizzo di materiali ecosostenibili (32).