27/10/14

Ictus: attenzione al gruppo sanguigno

Uno studio statunitense conferma la relazione tra il gruppo sanguigno e la possibilità di essere colpiti da ictus. A più alto rischio i soggetti di gruppo AB e B. 

 Spesso il sapere a che gruppo appartiene il sangue che scorre nelle nostre vene è considerato una pura curiosità. Questa informazione è invece importantissima per vari motivi, sia in situazioni di emergenza sia in tema di prevenzione.

Un team di ricercatori americani dell´università di Harvard (USA) ha scoperto che il tipo di gruppo sanguigno sembra abbia una stretta relazione all’esposizione di un ictus. Secondo Joann Manson, coordinatore di questo studio, che è stato presentato all’American Heart Association e che ha preso in esame 90 mila persone nell´arco di 20 anni, “C´è una crescente evidenza che il gruppo sanguigno possa influenzare il rischio di malattie croniche". Infatti è stato evidenziato che i soggetti aventi un gruppo sanguigno di tipo AB e le donne che hanno invece il gruppo B sono più esposti al rischio “ictus” rispetto a chi ha sangue di altri gruppi. Più precisamente le percentuali di rischio per i gruppi AB e B sono rispettivamente del 26% e del 15% superiori al gruppo sanguigno di tipo 0. Quindi conoscendo il proprio gruppo sanguigno si può avere una maggiore probabilità di prevenire un ictus.

Ma ci sono segnali per riconoscerlo? Alcuni campanelli d’allarme possono far presagire la comparsa dell’ictus. Prima di tutto fare attenzione ad un eventuale disturbo del linguaggio, a pronunciare anche le parole più semplici. Tenere poi in considerazione eventuali formicolii o perdita di sensibilità agli arti, disturbi della vista, mal di testa improvvisi e di forte intensità, difficoltà di comprendere frasi e discorsi che si ascoltano ed infine attenzione ai sensi di vertigini o perdita di equilibrio. In presenza di questi sintomi il paziente deve essere trasportato al più presto al Pronto soccorso. (immagine presa dal web)
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