20/09/14

La partecipazione dei privati tra le novità previste nella riforma scolastica

La riforma scolastica prevista dal governo attuale prevede varie innovazioni, fra cui l'ingresso dei privati, allo scopo di dare supporto con finanziamenti, ai laboratori, progetti e servizi messi a disposizione dell'utenza.


I suddetti finanziamenti espletarsi in 4 modalità : "School Bonus", "School Guarantee", "Crowdfunding" e per finire "Social Impact Bonds". Andiamo a vedere nel dettaglio in cosa consistono e che effetto avranno nella sostanza.

SCHOOL BONUS
Fondamentalmente trattasi di una sorta di "bonus fiscale" rivolto a chi, compresi elementi tra cittadini, associazioni, fondazioni ed imprese, abbia l'intento di volere provare ad investire nell'azienda scuola. In effetti potrebbe divenire uno strumento valido per finanziare i plessi scolastici prendendo spunto dal modello dell'EcoBonus e prevalentemente l'ArtBonus, varato con Decreto turismo che nella sostanza prevede per un privato che ha la volontà di donare un credito d'imposta del 65% in 3 anni. L'obbiettivo è di attrarre finanziamenti per il potenziamento e la riqualificazione degli istituti scolastici, dei laboratori tramite l'acquisto di nuove tecnologie e l'apertura prolungata della sede.

SCHOOL GUARANTEE
Ecco dunque che siamo giunti al secondo strumento previsto dalle Linee guida del Governo per quel che concerne la riforma della scuola manifestando la volontà di mettere in moto ed incentivare ulteriori investimenti privati. Questa opportunità d'investimento, è rivolta unicamente all'alternanza scuola-lavoro. Praticamente, l'azienda che avrebbe volontà di investire negli istituti tenici e professionali o solo in un segmento tecnico-professionale, ha la facoltà di potere finanziare percorsi di alternanza scuola-lavoro, ristrutturando o avviando un laboratorio. Può anche occuparsi del suo funzionamento, garantendone un utilizzo efficace e ottenendo degli incentivi aggiuntivi rispetto allo School Bonus, ma dopo aver dimostrato che il suo investimento e lavoro ha condotto al "successo formativo" nei percorsi di alternanza scuola lavoro.

CROWDFUNDING
Questo aspetto prevede il progetto di microfinanziamento degli istituti scolastici dedicati ai progetti didattici, dal carattere particolarmente innovativo. Una modalità che, affermano le Linee guida, che già funziona. La cosa nuova, è la volontà da parte del Governo di partecipare al finanziamento dei progetti, garantendo 5mln di €, per un rapporto 1:1 o 1:2 su progetti validi. Un co-finanziamento, dunque, una parte pubblica ed una privata.

SOCIAL IMPACT BONDS
L'ultima modalità di finanziamento prevista per il coinvolgimento dei privati, introdotto nella riforma è il più articolato e certamente quello che darà adito alle maggiori critiche. Vediamo il perchè e come  strutturato.

Si tratta di un modello finanziario che vede la luce per la prima volta in Inghilterra, dove riesce anche a svilupparsi, al punto tale che oggi viene adottato anche in altre parti del mondo, in primis gli USA. Nasce a seguito della crisi finanziaria e della conseguente riduzione degli investimenti statali nel pubblico, ed ha come scopo l'esternalizzazione dei servizi. I Governi inglesi l'hanno adottato per l'esternalizzazione di sanità publica e vari settori del welfare, ma il primo esempio l'abbiamo con l'esternalizzazione della gestione di alcuni servizi legati alle carceri ed in particolare per ridurre i livelli di recidività tra i prigionieri con pena breve.

Come funzionano
Ad assumere il ruolo di fornitori di servizi di pubblica utilità, saranno le aziende private tramite un meccanismo di "Payment by Results" (cioè, pagamento per risultato). L'investimento assume l'aspetto "sociale" dal momento che lo stesso verte in un'azione che garantisce un ritorno finanziario e produce contemporaneamente servizi di welfare pubblico. Un mercato che nel Regno Unito ha fruttato nel 2010 190mln di sterline e la creazione di una banca di investimento sociale, "Big Society Capital", gestita da quattro banche: Merlin, Barclays, HSBC, Lloyds Banking Grou e Royal Bank of Scotland.
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