20/08/14

Cherasco città medioevale

Cherasco (m 288 s.m.; ab. 6466) Si trova in Piemonte, in provincia di Cuneo, da cui dista 45 km. È situata su un altopiano, lambito dalle acque della Stura di Demonte, nel punto di affluenza nel Tanaro. A sud, il terrazzo prealpino si collega digradando alle colline delle Langhe, mentre gli altri tre lati strapiombano scoscesi nelle vallate.
Cherasco città medioevale Cherasco sorge su un vero e proprio baluardo naturale, determinante, nel 1243, per la fondazione della città. Forse il luogo era già abitato precedentemente, tuttavia Cherasco resta un modello esemplare di borgo di fondazione medioevale: lo dimostra la maglia regolare di strade ortogonali chiusa da una cortina muraria interrotta da quattro porte alle estremità delle due strade principali. All'incrocio di queste strade si apre la piazza principale, cuore della città.

Storia Cherasco viene fondata a difesa contro le incursioni di Saluzzo e del Monferrato e le scorrerie di Alba e Asti. Nel 1259 ha propri statuti e l'anno successivo viene occupata dagli Angioini che la tengono fino al 1347, anno in cui la città si dà spontaneamente ad Amedeo VI di Savoia. Occupata dai Visconti nel 1348, Cherasco fa parte del beni dotali di Violante, figlia di Gian Galeazzo, sposa di Lionello d'Inghilterra e, alla morte di questi, dell'altra figlia Valentina, sposa di Luigi d'Orléans. Con la pace di Cambrai, nel 1529, passa a Carlo V che la da a Beatrice di Portogallo, moglie di Carlo III di Savoia. Dopo essere stata al centro delle lotte tra Francesi e Spagnoli, ritorna al Savoia con il trattato di Cateau-Cambrésis nel 1559. Da allora segue le vicende dello Stato Sabaudo.
Arte e monumenti Il più antico monumento della città è la chiesa di S. Pietro, costruita nella metà del secolo XII e restaurata nel 1744: ha una facciata romanica, un campanile a monofore, bifore e trifore mentre nell'interno, a tre navate vi sono affreschi di L. Morgari. . Nei secoli' XIII e XIV vengono costruiti la chiesa di S. Martino e Il campanile romanico e gotico della chiesa .di San.Gregorio. La chiesa di S. Agostino, del 1672, conserva decorazioni di Sebastiano Taricco e Giovanni Carlo Aliberti, nonché statue lignee del Clemente e del Plura. Cherasco conserva costruzioni medioevali civili: il castello del Visconti, con torri e merlatura ghibellina, alcune case e la torre del Comune. Numerosi i palazzi: il Brizio, con facciata.in cotto, del 1400, Il Salmatoris, il seicentesco palazzo d'Ormea e Il palazzo Gotti di Salerano. Museo Civico G.B. Adriani contiene materiale archeologico ed artistico e soprattutto una notevole raccolta numismatica e un ricco medagliere.
Manifestazioni Festa patronale del Cristo Risorto (terzo lunedì dopo Pasqua); festa dell'uva (seconda e terza domenica di settembre).
Prodotti enogastronomici. In zona si produce dell'ottima salsiccia, mentre in campo caseario troviamo delle robiole e il Bra, nelle Versione duro e tenero.
I vini prodotti nel comprensorio portano la dicitura d'Alba, e sono essenzialmente due, entrambi rossi: Il Dolcetto e la Barbera.

Filetti con fonduta e tartufi
Cherasco, il cui territorio è molto esteso, è terra di tartufi e di bestiame da carne. Logico quindi che la cucina della zona offra questo abbinamento fra il profumato tubero e le pregiate carni piemontesi. Valori nutrizionali Protidi 57 Lipidi 52 Glucidi 3 Kcal 708
Ingredienti per 4 persone:
*4 filetti di manzo tagliati a spessore alto
*300 g di fontina
*50 g di prosciutto crudo
*1 piccolo tartufo
*70 g di burro
*1 bicchiere di latte
*2 tuorli d'uovo
*sale* pepe
Tagliate, per la fonduta, 200 g di fontina a dadini e mettetela a bagno nel latte per due ore. Con un coltello appuntito, praticate un taglio profondo al centro di ciascun filetto, ricavandone delle tasche. In ogni tasca inserite un ripieno compo~to. da fontina tagliata a bastoncini, prosciutto a.stnscIo~me e lamelle di tartufo. Fate sciogliere 50 g di burro m un tegame e mettetevi a rosolare i filetti 3 minuti d~ un lato e altrettanto dall'altro, salandoli e pepandoli al momento di girarli. Una volta pronti, teneteli da parte al caldo. Preparate a parte la fonduta: fate sciogliere, in una casseruola, 20 g di burro a fiamma dolce, aggiungendo i dadini di fontina sgocciolati. Fate liquefare il formaggio mescolando in continuazione. Quando la fontina comincerà a filare, alzate leggermente la fiamma poi unite i tuorli d'uovo uno alla volta. Mescolate sempre più rapidamente con il cucchiaio di legno fino a raggiungere un amalgama perfetto. Adagiate i filetti rosolati in precedenza sul fondo di una pirofila e ricopriteli con la fonduta. Scaldate il forno a 1700 e mettetevi a gratinare la preparazione. Quando la superficie della fonduta assumerà un bel colore dorato, togliete la pirofila dal forno e presentatela in tavola.
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