13/07/14

Se ci sarà prima piaciuta la parsimonia...persino la povertà è possibile si trasformi in ricchezza | Seneca

...................... la migliore misura per il denaro è quella che non cade nella povertà e che dalla povertà non si è allontanata troppo.[ qui ]

9, 1. Ma questo limite ci piacerà, se ci sarà prima piaciuta la parsimonia, senza la quale nessun patrimonio è sufficiente, e (con la quale) tutti sono invece sufficientemente ampi, tanto più che vicino è il rimedio, e persino la povertà è possibile si trasformi in ricchezza, se chiama ad assisterla la frugalità. Abituiamoci ad allontanare da noi la pompa e a misurare l'utilità pratica delle cose, non le loro bardature.
2. Il cibo domi la fame, la bevanda la sete, il piacere fluisca per dove necessariamente deve fluire; abituiamoci ad appoggiarci sulle nostre membra, ad adattare il nostro modo di vita ed il nostro sostentamento non ad esempi mai visti, ma come consigliano i costumi degli antenati; impariamo ad accrescere la continenza, a frenare il lusso, a porre limiti all'aspirazione alla gloria, a curare l'iracondia, a guardare con occhi equi la povertà, a praticare la frugalità (anche se molti se ne vergogneranno), ad usare per i bisogni naturali rimedi procacciati con poco, a tenere, per così dire, sotto le catene le speranze sfrenate e l'animo che si sporge verso il futuro, ad agire in modo di chiedere le ricchezze a noi, piuttosto che alla fortuna.
3. Mai è possibile che varietà ed iniquità tanto grande di casi siano respinte, senza che molte tempeste si precipitino su chi spalanca grosse attrezzature. Bisogna raccogliere allo stretto le cose nostre, affinché le frecce cadano a vuoto; con questo mezzo, qualche volta esilii e disgrazie servirono come rimedi, e con fastidi più leggeri, fastidi più grandi furono sanati. Ma quando l'animo troppo poco ascolta i precetti né è in grado di essere curato con cure più leggere, non è forse vero che bene si provvede a lui, se si fa uso di povertà e di disonore, di rovina economica, se cioè a male si contrappone male? abituiamoci, quindi, ad essere capaci di cenare senza folla, ad essere serviti da un minore numero di schiavi, a procurarci vesti all'uso per il quale sono state inventate, ad avere case più raccolte. Non solo nella corsa e nella gara del circo, ma anche in questa pista della vita bisogna girare più all'interno.
4. Anche la spesa per gli studi, che pure è la più degna di un uomo libero, ha una giustificazione finché ha un suo limite. A che scopo procacciarci libri e biblioteche, il cui padrone riesce a stento in tutta la vita a leggerne esattamente i cataloghi? la massa grava lo stomaco di colui che impara, non lo rifornisce del necessario, ed è molto meglio che tu ti affidi a pochi autori, che vagolare fra molti.
5. Quarantamila libri arsero in Alessandria": il monumento bellissimo della regale opulenza lo loderà altri, come T. Livio, il quale afferma che questa fu opera straordinaria della raffinatezza e della cura del re: quella non fu però né raffinatezza né cura, ma lusso dedito agli studi, anzi neppure dedito agli studi, poiché li avevano messi insieme non per motivi di studio, ma di spettacolo, come per moltissima gente, ignara anche dell'alfabeto, i libri non sono strumento di studio, ma ornamento per sale da pranzo. Si appresti dunque un numero sufficiente di libri, nessuno in funzione di suppellettile.
6. Tu mi dici: "Più rispettabilmente qui si effonderanno le spese che non in bronzi di Corinto ed in quadri". Guasto è dovunque, ciò che è troppo. Che motivo c'è di perdonare ad una persona che va a caccia di librerie di cedro e d'avorio, che con ogni cura cerca tutte le opere di autori sconosciuti oppure non accolti dalla critica e che sbadiglia fra tante migliaia di volumi, ed al quale, dei suoi volumi, piacciono soprattutto frontespizi e titoli?
7. Vedrai dunque in casa delle persone più pigre tutte le orazioni e tutte le storie che ci sono, scaffalature alzate fino al soffitto; ormai, fra bagni e terme, anche la biblioteca viene abbellita come necessario ornamento della casa. Lo giustificherei anche, se si sbagliasse per un eccessivo desiderio di studi: ma queste opere di sacri di ingegni, cercate con cura e divise insieme ai ritratti degli autori, vengono procacciate per abbellire ed adornare le pareti.
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