01/05/14

La fastidosa secchezza agli occhi | Rimedi artificiali e naturali

Se piangete, non è detto che siate per forza commossi. Infatti, le lacrime non rappresentano solo un'espressione di emotività. Esse sono garanzia di vitalità dell' occhio a tutte le età. Possono aumentare o diminuire in caso di irritazioni o infiammazioni: quando diminuiscono, possono verificarsi seri fastidi a carico dei bulbi oculari. 

Durante una crisi di lacrimazione, sia per infiammazioni locali, sia per dispiaceri o altri eventi della sfera affettiva, il naso e poi la bocca si riempiono di lacrime. Lo si avverte per il sapore nettamente salato che non appartiene né alla secrezione nasale né alla saliva. In condizioni di normalità le lacrime, che servono a tenere umido il globo oculare e la cavità che lo contiene (davanti alla palpebra e dietro l'orbita), arrivano e se ne vanno grazie a questa canalizzazione. Se questa non ci fosse si avrebbe una lacrimazione continua. .In assenza di stimoli irritativi, le lacrime costituiscono un piccolo strato davanti all' occhio, detto film lacrimale: sono lacrime costanti, che rivestono tutto l'occhio e la cavità .
immagine presa dal web
• In presenza di irritazione o lesioni, ma anche di fatti emotivi, se ne formano altre su base riflessa, una sorta di riserva idrica per le emergenze. Per sfruttare al meglio la loro funzione, le lacrime devono rivestire tutto l'occhio e tutta la cavità orbitaria che lo contiene. Le palpebre, con il loro continuo movimento di apri e chiudi (il cosiddetto «ammiccamento»), contribuiscono a distribuire le lacrime in tutta la zona. Questo movimento facilita anche la nutrizione di queste strutture (nelle lacrime sono infatti contenuti minerali, enzimi e vitamine). La pellicola di lacrime che riveste occhio e orbita può in condizioni particolari diminuire e provocare un quadro detto «sindrome dell' occhio secco».
Può causare secchezza agli occhi: 
*Una eccessiva ventilazione. Irradiazione solare intensa.
*Aria condizionata (soprattutto impianti di riscaldamento).
*Smog. Inquinamento ambientale. In questi casi c'è un aumento dell'evaporazione delle lacrime per una sorta di prosciugamento.
*Irritazioni e traumi a carico dell'occhio (stropicciamento continuo con le dita, urti accidentali dei bulbi oculari... ).
*Uso eccessivo e continuato delle lenti a contatto. Un valido contattologo potrà valutare per tempo la consistenza del film lacrimale e consigliare le lenti a contatto più adatte con rispettive soluzioni detergenti.
*Impiego prolungato del computer può ridurre e frammentare il film lacrimale con conseguente aggressione delle strutture oculari.
*Età avanzata: la normale involuzione dell'organismo induce anche una degenerazione e un' atrofizzazione delle ghiandole lacrimali.
*Uso eccessivo di farmaci particolari, quali: Decongestionanti (colliri). Antistaminici (colliri e non). Diuretici. Antidepressivi. Immunosoppressori. Cardiotonici. Antiulcerosi. .Malattie particolari, soprattutto su base autoimmune. Fra queste, causano più facilmente secchezza lacrimale: Lupus eritematoso sistemico. Artrite reumatoide. Sclerodermia. Sindrome di Sjògren (o cheratocongiuntivite secca). La secchezza è data sia dall'evoluzione della malattia, sia dai farmaci che si usano per curarla.
Che succede quando le lacrime diminuiscono? Mancando o riducendosi il sistema di umidificazione e lubrificazione, l'occhio si comporterà come una pallina che raschia una cavità asciutta: l'attrito da sfregamento aumenterà e l'occhio si irriterà.
*I sintomi sono caratteristici:
*Si avverte come un corpo estraneo nell'occhio che buca come un ago ogni volta che si spostano i globi oculari. .
*L'occhio prude e induce a stropicciarselo, aumentando l'infiammazione.
*Col tempo il prurito può trasformarsi in dolore.
*La luce disturba più del solito: si ha cioè una fotofobia.
*Le palpebre fanno fatica ad aprirsi.
*Può subentrare un certo annebbiamento della vista che, se non si trova il modo di umidificare l'occhio, darà fastidio per lo svolgimento delle comuni attività. Tutto questo avviene solo per difetto di lacrimazione. In più possono concorrere fattori di aggravamento della situazione: fra tutti, l'esposizione eccessiva degli occhi all'aria aperta o indotta da impianti di ventilazione. 
Come intervenire  
Soluzione naturale: In natura esistono alcune piante che possiedono un' azione antinfiammatoria specifica per le mucose dell'occhio. Fra queste, il primo posto spetta certamente all'eufrasia (Euphrasia officinalis), dotata pure di un' azione antisettica, capace cioè di disinfettare bene le mucose in genere. Spesso essa viene associata alla camomilla (Matricaria cbamomilla), forse ancora più efficace dell'eufrasia come antinfiammatorio ma meno come antisettico. In commercio esistono colliri a base di eufrasia e camomilla insieme, il cui scopo è triplice: *Tenere bagnato l'occhio. *Migliorare l'infiammazione e ridurre l'arrossamento locale.
(Detergere e disinfettare bulbo oculare e cavità orbitaria. .Una fialetta al giorno, metà in un occhio e metà nell'altro, sarà efficace per umidificare l'occhio e iniziare a risolvere il problema).
Un errore molto grave consiste nel tamponare gli occhi arrossati o con scarsa lacrimazione con batuffoli di ovatta imbevuti di infuso di camomilla. La manovra è ad alto rischio infettivo perché non si svolge in situazione asettica, indispensabile per organi così delicati come gli occhi.

Soluzione artificiale. In commercio esistono anche prodotti a base di lacrime artificiali. Si tratta di liquidi inerti, della composizione delle lacrime fisiologiche, senza alcuna aggiunta di farmaci o sostanze estranee alla normale composizione delle lacrime. Per tutta la durata del problema, gli occhi saranno innaffiati con varie gocce di questi colliri. il loro uso presenta alcuni vantaggi: .
*Ripristinano la componente acquosa e consentono una normale diluizione di tutte le componenti naturali delle lacrime (enzimi, altre proteine, anticorpi, minerali), che si saranno eccessivamente concentrate . *Mantengono integro il film lacrimale; durante la notte, datal'assenza dell'ammiccamento, può essere utile applicare soluzioni più dense, che agiscono dolcemente per tutta la nottata. Se le si usassero di giorno, comporterebbero problemi alla funzione visiva. *Riescono a stabilizzare lo stesso film lacrimale, distribuendosi un po' su tutta la superficie, ma anche introducendo alcune sostanze andate perdute con la riduzione del flusso lacrimale. Ogni ulteriore intervento medico non potrà fare a meno di manovre che tendano a ridare acqua all'occhio. Una cura, a base di antibiotici o cortisonici, avrà l'unico scopo di curare eventuali complicazioni dell'occhio secco, che di per sé può essere corretto solo recuperando le proprie lacrime.
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