14/03/14

Iosif Kotek senza di lui Ciaikovskij non avrebbe scritto "Il Concerto"

Nadjeshda von Meck


IOSIFOVICH KOTEK

Peter Iljic Ciaikovskij
Nadjeshda Filaretnova von Meck

Cari amici del Trafiletto, oggi scriverò di un personaggio legato al mondo della musica classica, certo Iosifovich Kotek, violinista russo (1855-1885). Iosifovich, o Josef per gli amici e conoscenti più stretti, dopo le scuole medie s’iscrive al conservatorio musicale di Mosca diventando l’allievo prediletto di composizione, e amico intimo, dell’allora professore di musica Peter Iljic Ciaikovskij (1840-1893). I quindici anni che li separano non impediscono loro di aver un intimo rapporto amoroso fino alla morte del giovane violinista. Josef, gioca un ruolo importante, anzi, decisivo per la carriera musicale di Ciaikovskij: ci avviciniamo al 1877, l’anno del destino e della crisi, l’anno in cui accade un fatto destinato a dare una svolta del tutto nuova alla vita del trentasettenne Peter Iljic.C, che ancora si trova a essere soltanto un buon compositore e insegnate di conservatorio. Fato vuole che uno degli allievi, il giovane violinista Kotek, abbia una specie d’impiego fisso presso una certa baronessa (titolo nobiliare acquisito) Nadjeshda Filaretnova von Meck, (1831-1894) ricchissima dama della società moscovita, che nutre un amore appassionato per la musica, tanto da essere essa stessa una mediocre pianista. Kotek le parla di Ciaikovskij e della triste e penosa situazione in cui egli si trova, per essere un grande musicista fuori del comune.
J.Kotek e P.I.Ciaikovskij
La dama manifesta il desiderio di conoscerne le composizioni e ben presto si accende di così forte entusiasmo per quella musica piena di svolte sentimentali, da decidere di aiutare il compositore. Per mezzo dell’ambasciatore di Fato, in altre parole Kotek, lei chiede a Peter Iljic.C, offrendogli un generoso compenso in rubli , di trascrivere per violino e pianoforte alcune sue composizioni. Da questo fatale preludio, nasce un rapporto epistolare molto stretto fra la gentil dama molto appassionata di musica e il compositore insegnante presso il conservatorio di Mosca. Un rapporto esclusivamente epistolare che giorno dopo giorno apre i cuori dei protagonisti fino ad accendere sentimenti passionali senza riscontro nella benevola signora von Meck. Una corrispondenza che si protrae per circa dieci anni, senza mai un incontro fisico, se non un incontro fortuito di pochi istanti presso la villa di lei durante una vacanza in Italia, a Firenze.  Un lungo periodo di tempo dove il fragile e sensibile carattere di Ciaikovskij, trova quella quiete e sicurezza economica, poiché la baronessa pensa a tutte le spese materiali, oltre a un cospicuo mensile, che possano permettergli di comporre pagine musicali immortali, quale il concerto opera 35 per violino e orchestra sotto riportato. Tre personaggi oggi ricordati e deposti per sempre alle pagine della storia, dove un illustre sconosciuto ha giocato la carta vincente di questa pagina: Iosifovich Kotek.

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