13/02/14

Tumori | Vediamoci meglio con gli occhiali speciali del dott. Achilefu!

Tumori. Vediamoci meglio con gli occhiali speciali del dott. Achilefu! Si tratta di una tecnologia innovativa che permette di intercettare masse tumorali di solo un millimetro!

La chirurgia riguardo i tumori potrebbe essere arrivata ad una svolta, grazie ad un'invenzione realizzata alla School of Medicine della Washington University. Gli scienziati dell'ateneo americano hanno infatti realizzato e messo a punto una tecnologia del tutto rivoluzionaria che metterà in condizione i medici di visualizzare masse neoplastiche di dimensioni inferiori al millimetro, basandosi sull'utilizzo di una molecola che colora in maniera specifica le cellule tumorali di un blu fluorescente, visibile con uno speciale tipo di occhiali.

L'utilizzo di questa tecnologia innovativa darebbe la possibilità di ridurre lo stress cui è sottoposto il paziente e al tempo stesso i costi della cura del cancro. Molto spesso, infatti succede che per averla vinta definitivamente con un tumore non è sufficiente nemmeno la sua asportazione chirurgica. Alcune cellule neoplastiche possono invadere anche i tessuti circostanti la massa tumorale, ma per i chirurghi distinguere la loro presenza ad occhio nudo è in pratica impossibile.

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Occhiali del dott. Achilefu
Gli occhiali realizzati alla Washington University, sperimentati per la prima volta al Barnes-Jewish Hospital di St. Louis, permettono di superare questi limiti. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto Samuel Achilefu, esperto di radiologia e ingegneria biomedica che ha guidato il team di ricercatori che ha messo a punto questa nuova tecnologia – è assicurarci che non venga lasciato nessun residuo di tumore”.

“Con gli occhiali sviluppati dal dottor Achilefu – ha spiegato Ryan Field, chirurgo che intende utilizzare la tecnologia per asportare un melanoma in un intervento in programma nelle prossime settimane – possiamo identificare meglio il tessuto che deve essere rimosso”. “La nostra speranza – ha aggiunto Julie Margentaler, il chirurgo che ha partecipato al primo intervento sperimentale – è che questa nuova tecnologia possa ridurre o, idealmente, eliminare la necessità di un secondo intervento chirurgico”.
Come ha precisato Margenthaler per il momento questa nuova tecnologia è ancora nelle sue fasi iniziali e saranno necessari sia perfezionamenti, sia ulteriori test, “ma è fuori di dubbio che i potenziali benefici per i pazienti siano incoraggianti”.
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