23/02/14

LA FORMA, LA MATERIA, LA REGOLA D'ARTE - RIFLESSIONI SU ALCUNI ARCHITETTI ITALIANI E NON. 2^ PUNTATA: CARLO MOLLINO

Spirito irrequieto ed artista geniale ricordato per il suo atteggiamento a volte gaudente ed eccessivo, sicuramente anticonvenzionale e non allineato. Architetto, designer, urbanista, e poi fotografo, pilota d'auto e aerei, scrittore ed altro ancora. In lui la frenesia creativa s'impadroniva del genio guidandolo alla creazione di originali e sorprendenti opere d'arte. Carlo Mollino (1905-1973), torinese, fu un eclettico: i suoi  primi progetti rompevano con il passato rifiutando i dettami del razionalismo, ispirandosi ad Alvar Aalto ed Erich MendelsohnDa queste idee nasceva la Società Ippica Torinese (1937-1941)

Interno della casa di via Napione a Torino
demolita nel 1960, l’edificio per la Slittovia del Lago Nero (1946-1947) in cui la tradizionale tipologia di costruzione alpina si trova rielaborata in forme del tutto originali. Ancora a Torino l’Auditorium della RAI di via Verdi progettato nel 1952, ristrutturato nel 2006, con scarsa attenzione, a detta di alcuni, per l’idea originaria. Nel 1964 a capo del gruppo composto da Alberto Galandi, Carlo Graffi e Antonio Migliasso, vinse il concorso bandito dalla Camera di Commercio Industria e Agricoltura di Torino per il “Palazzo degli Affari” cui seguì la sua costruzione (1964-1972). 
Ispirato dal Modernismo, influenzato dall'Art Nouveau, dal Surrealismo, Barocco e Rococò è il Nuovo  Teatro Regio di Torino, cui si dedicò dal '65 al '73, che rimane la sua opera più famosa ed imponente, costruita sul sito del vecchio teatro   bruciato nel 1936. I suoi progetti furono caratterizzati da una rigorosa preparazione tecnica, particolarmente attenta all’aspetto funzionale, cui seguiva la realizzazione con elementi stilistici e l'uso materiali derivanti dalla tradizione. Fu molto sensibile ai problemi dettati dal contesto su scala urbanistica: secondo lui infatti la casa “non è del proprietario, ma della strada che la guarda e la subisce”.
Planimetria del Nuovo Teatro Regio di Torino
Tale concetto è evidente nella realizzazione dell’ingresso al Teatro Regio la cui posizione non invade in alcun modo la sagoma della pianta disegnata dai portici di piazza Castello dove in parte tale edificio prospetta. E mentre l’involucro esterno è rimasto così volutamente anonimo e riservato, l’interno, definito  dallo stesso progettista come ispirato ad “una forma intermedia tra l’uovo e l’ostrica semiaperta”, è una sfacciata ed elegante esibizione di arte e tecnica di scenografia e design. Già dal 1940 si era dedicato anche alla progettazione di interni e al loro arredamento graficamente definito nei minimi particolari. Uno dei pochissimi interni conservatisi pressoché integri a testimoniare il suo stile (di ispirazione “dannuziana”), si trova a Torino in via Napione. Carlo Mollino insegnò dal ’57 fino al ’73 composizione architettonica all’Università, pubblicò numerosi trattati di architettura, urbanistica, fotografia ed altri argomenti di suo interesse.
Mr Hyde


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