Il nuovo silicato idrato blu-turchese per volere unanime dei suoi scopritori, ovvero sia un gruppo anglo-americano di scienziati supervisionato da Michael S. Rumsey, responsabile del prestigioso Museo di Storia Naturale di Londra, si chiamerà diegottaite, in segno di riconoscenza a Giacomo Diego Gatta, professore associato del dipartimento di Scienze della Terra "Ardito Desio" dell'Università degli Studi di Milano e studioso delle proprietà strutturali di zeoliti e altri silicati con "strutture a gabbia sub-nano-porose”, materiali che rivestono oggi un ruolo di primo piano nello sviluppo di tecnologie avanzate.
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Diegogattatite |
Mai osservata prima in natura, la struttura della diegogattaite ricorda da vicino quella di alcuni silicati sintetici nanoporosi, che mostrano promettenti applicazioni come setacci molecolari, scambiatori di ioni e catalizzatori.
Il nuovo minerale si pone, quindi, come un anello di congiunzione tra alcune classi di silicati naturali, in particolare la wesselsite, e i materiali di sintesi, e il suo studio potrebbe aprire la strada alla produzione di silicati nanoporosi di nuova concezione.