“
Parlami e ti dirò…quanto sei
alto!” Sembrerebbe che la nostra
voce riesca a dire molto più di quanto non ci si possa immaginare di noi. Per carità, a volte inganna, vero è, ma in genere rivela ed afferma il vero: la
voce ci dice se siamo
maschi o
femmine, più o meno la nostra
età (più o meno, lo sottolineo!) e, tenetevi forte, sembrerebbe perfino quanto siamo
alti. A confermare quest’ultima rivelazione è uno
studio effettuato dai
ricercatori della
Washington University, della
University of
California di
Los Angeles e
dell’Indiana University, ed a
presentarlo è stato
John Morton -
psicologo alla
Washington University – durante il 166°
meeting della
Acoustical Society of America di San Francisco.
|
La nostra voce |
Per comprovare
l'ipotesi che la
voce potesse dire qualcosa che andasse ben più oltre
l’età oppure se
maschio o
femmina dell'interlocutore, i
ricercatori hanno effettuato degli
esperimenti di
ascolto mirato. Nel
primo caso hanno chiesto a due persone dello stesso genere di ripetere una frase, registrarla e quindi farla ascoltare a dei volontari, chiamati a dare un
parere quale delle due
voci appartenesse a una
persona più
alta. Nel
secondo caso i
ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di
ascoltare delle registrazioni di
voce di cinque persone dello stesso genere e quindi di ordinarle dal più piccolo al più grande. I
risultati dello
studio sono stati abbastanza sorprendenti:
l'orecchio funziona sì come
ricevitore ma anche come
metro! L’accuratezza nella determinazione
dell’altezza raggiungeva infatti il
62.17%, e inoltre, non vi era differenza di genere nelle capacità di stima osservate.
Il motivo per cui la
statura influenza il
tono della
voce sembra risiedere in un tipo particolare di
suono emesso nelle
basse vie aeree, noto come risonanza
subglottale. Per spiegare meglio tale
fenomeno, si può ricorrere all’esempio di bottiglie riempite con acqua a varie altezze. Se si soffia in una bottiglia con un contenuto inferiore di liquido, spiegano i
ricercatori, il suono emesso sarà più basso in confronto alle bottiglie riempite maggiormente. In modo simile, la risonanza
subglottale dipende dall’altezza della persona che la genera, per cui più
alta è una persona, più bassa sarà la sua
risonanza subglottale.
Una possibile applicazione di questo studio potrebbe essere in
campo forense, quando cioè si considerano i
testimoni “acustici”, qualcuno che abbia avvertito solo le
voci ma non ha visto le persone coinvolte, e che potrebbe essere in grado di distinguere tra una persona più
alta ed una più
bassa.