Economia Inglese nel 2030 |
Il Brasile passerà dal 7o al 5o posto, mentre il Messico entrerà in classifica al nono posto. L'Italia, che quest'anno ancora si trova in 8a posizione, è destinata ad essere messa fuori dalla classifica dei top ten, retrocedendo al 15o posto. Nigeria, Iraq, Egitto e Filippine entreranno nella classifica delle prime trenta economie al mondo.
Il Cebr prevede che nei prossimi quindici anni il Pil tedesco continuerà a crescere ma a un ritmo più lento, passando dagli attuali 2.200 miliardi di sterline a 2.690 miliardi. La popolazione che invecchia, la debolezza dell'euro e le incertezze sull'eurozona si riveleranno ostacoli insuperabili per la Germania, che entro il 2030 sarà superata dalla Gran Bretagna. Il sorpasso dell'economia britannica su quella francese invece avverrà molto prima, entro il 2018, secondo lo studio. La Francia, che attualmente è al quinto posto nella classifica globale, scivolerà fuori dai top ten a causa di una crescita debole, soffocata da un regime fiscale punitivo, e verrà superata dalla Turchia.
"Prevediamo che la Gran Bretagna diventerà la seconda economia occidentale dopo gli Stati Uniti, - spiega il rapporto Cebr. – Una situazione demografica positiva con un'immigrazione che continua, una minore vulnerabilità ai problemi dell'eurozona rispetto agli altri Paesi europei e un regime fiscale benevolo in confronto ai vicini incoraggeranno una crescita più rapida degli altri Paesi occidentali. Entro il 2029 la Gran Bretagna avrà quasi raggiunto la Germania e prevediamo che superi la Germania intorno al 2030, diventando la maggiore economia dell'Europa occidentale".
La capacità di rilanciare le esportazioni e trovare nuovi mercati è fondamentale per le prospettive di crescita di un Paese, sottolinea il Cebr: in questo la Francia sta fallendo e anche la Gran Bretagna rischia di trovarsi indietro. La crescita é ripartita ma spinta dai consumi interni invece che dalle esportazioni, rileva lo studio. Altri tre fattori di rischio per l'economia britannica sono anche i continui dissidi con l'Unione Europea, limiti all'immigrazione e la possibile separazione della Scozia in seguito al referendum previsto per il 2014.