La legge viene cioè modificata in modo da equiparare i diritti tra i figli nati dentro e fuori dal matrimonio, così da garantire la completa eguaglianza giuridica degli stessi. Letta: "Sparisce l’aggettivo accanto alla parola figli, da adesso in poi saranno tutti figli e basta". Queste le novità della riforma, che riguarda anche modifiche al codice penale, a quelli di procedura penale e civile e alla legge consolare.
Equiparazione figli naturali e legittimi. Viene introdotto il principio per cui la "filiazione fuori dal matrimonio produce effetti successori nei confronti di tutti i parenti, allo stesso modo in cui li produce la filiazione nel matrimonio": viene così eliminato in tutta la legislazione vigente ogni riferimento ai figli "legittimi" e a quelli "naturali".
Genitori. Viene superata la nozione di "potestà genitoriale" e introdotta quella di "responsabilità genitoriale": una diversa visione che "privilegia il superiore interesse dei figli minori".
Nonni. Viene prevista la "legittimazione degli ascendenti", ossia i nonni a far valere il "diritto di mantenere rapporti significativi con i minori", ferma restando la "valutazione delle istanze alla luce del superiore interesse del minore".
Adozioni. Stop alle discriminazioni per i figli adottivi: nei casi di adozione piena, ossia che riguardi persona minorenne, si acquisisce lo stato di figlio "nato nel matrimonio". Esclusa, invece, l’equiparazione per gli adottati maggiorenni, per i quali non sorge alcun vincolo di parentela con i parenti degli adottanti.
Casi di abbandono e indigenza. Viene specificata la nozione di abbandono, con la previsione della segnalazione ai Comuni da parte dei tribunali per i minorenni delle situazioni di indigenza dei nuclei familiari. Inoltre, nel recepire la giurisprudenza della corte costituzionale e della corte di Cassazione, si è deciso di limitare a cinque anni dalla nascita i termini per proporre l'azione di disconoscimento della paternità. Viene introdotto anche l'ascolto dei minori, se capaci di discernimento, all'interno dei procedimenti che li riguardano
Successione. Il decreto porta a dieci anni il termine di prescrizione per l'accettazione dell'eredità per i figli nati fuori dal matrimonio e modifica la materia della successione prevedendo la soppressione del "diritto di commutazione" in capo ai figli legittimi fino ad oggi previsto per l'eredità dei figli naturali.