Un mese fa sparivano 11 aerei da un aeroporto libico. Si fa avanti il sospetto che siano in mano a un gruppo terrorista che si fa chiamare "Alba libica" riuscito ad occupare l’aeroporto di Tripoli. Stati d'America e altri cercano di rintracciare gli aerei per abbatterli.
Come si legge sul Washington Free Beacon "E' forte la paura che finiscano in mani sbagliate e che possano servire a emulare i terribili attentati che sconvolsero l'America e il mondo l'11 Settembre 2001. L'allerta è altissima. I miliziani hanno pubblicato sul web alcune immagini degli aerei sequestrati ad agosto delle due compagnie libiche, la Libyan Airlines e la Afriqiya Airways. La preoccupazione di Washington, dovrebbe a maggior ragione preoccupare l'Italia, obiettivo sensibile e vicino alle "zone calde".

Precise istruzioni sono state date ai centri radar civili e militari, sui velivoli che non si identificano estendendole anche alle navi militari che pattugliano il Mediterraneo meridionale. Il timore che i terroristi possano colpire qualche obiettivo in Africa o nell'Europa del Sud. Un altro 11 settembre, è diventato l'incubo l'incubo dell'Occidente che assiste inerme alla crescita dello Stato islamico in Medio Oriente. Mentre è allerta massima per possibili attentati dei jihadisti negli Stati Uniti con l'appoggio "esterno" dei narcotrafficanti del Messico.
In una fase così incerta ogni rischio è concreto, senza dimenticare inoltre che proprio in Libia, a Bengasi, è andato in scena un altro 11 settembre di sangue per gli Stati Uniti: nel 2012 le truppe ribelli assaltarono l'ambasciata americana e uccisero l'ambasciatore Chris Stevens. Ora la notizia della sparizione di una decina di aerei, potenziali bombe volanti come accaduto 13 anni fa a New York, quando due boeing furono dirottati da un manipolo di terroristi appartenenti ad Al Qaeda, e si schiantarono contro le Torri Gemelle. Anniversario commemorativo emozionante negli Usa ma guardato esaltante per il Medio Oriente sempre più imbevuto di follia jihadista.