Fornire informazione personali aiuta a incrementare i contatti, ma, naturalmente, ci sono dei limiti. È necessario essere consapevoli di ciò che gli esperti chiamano "effetto disinibente della rete".
Molte persone, infatti, tendono ad aprirsi un po' troppo su Internet: raccontano, o ammettono, verità che non confesserebbe mai in un dialogo di persona. Il motivo è che, in rete, ci sentiamo tutti più invisibili e anonimi rispetto alla vita quotidiana, e questo vale anche per i siti di networking. È per questo che, talvolta, postiamo foto che ci ritraggono quando abbiamo esagerato con l'alcool o arriviamo a pubblicare il nostro numero telefonico di casa.
Una ricerca condotta recentemente dall'Università del Western Ontario ha esaminato le informazioni rese pubbliche da un campione di 400 utenti di Facebook. Ne è emerso che l'88 per cento aveva rivelato la data del proprio compleanno, il 63 per cento la propria situazione sentimentale e il 55 per cento il proprio orientamento sessuale. Percentuali inferiori avevano fornito dati sul proprio impiego (33 %), numero di cellulare (5 %) e indirizzo privato (4 %). I soggetti più propensi a rendere note informazioni su di sé erano i giovani e i single.
Queste cifre mostrano che l'effetto disinibente della rete è molto potente: ma raccontare troppo può causare problemi che vanno dal furto di identità a difficoltà sul lavoro o nella vita di relazione. Va benissimo non nascondere la propria personalità e rivelare chi siamo e quali sono i nostri interessi, senza dimenticare, però, che Internet protegge l'anonimato molto meno di quanto sembri. Le prime impressioni l'abbiamo detto, sono quasi indelebili: meglio ricordarsene prima di postare quelle foto scattate l'ultimo dell'anno alle 3 del mattino.(science)
Molte persone, infatti, tendono ad aprirsi un po' troppo su Internet: raccontano, o ammettono, verità che non confesserebbe mai in un dialogo di persona. Il motivo è che, in rete, ci sentiamo tutti più invisibili e anonimi rispetto alla vita quotidiana, e questo vale anche per i siti di networking. È per questo che, talvolta, postiamo foto che ci ritraggono quando abbiamo esagerato con l'alcool o arriviamo a pubblicare il nostro numero telefonico di casa.
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Non perdiamo tutte le inibizioni sui social network |
Una ricerca condotta recentemente dall'Università del Western Ontario ha esaminato le informazioni rese pubbliche da un campione di 400 utenti di Facebook. Ne è emerso che l'88 per cento aveva rivelato la data del proprio compleanno, il 63 per cento la propria situazione sentimentale e il 55 per cento il proprio orientamento sessuale. Percentuali inferiori avevano fornito dati sul proprio impiego (33 %), numero di cellulare (5 %) e indirizzo privato (4 %). I soggetti più propensi a rendere note informazioni su di sé erano i giovani e i single.
Queste cifre mostrano che l'effetto disinibente della rete è molto potente: ma raccontare troppo può causare problemi che vanno dal furto di identità a difficoltà sul lavoro o nella vita di relazione. Va benissimo non nascondere la propria personalità e rivelare chi siamo e quali sono i nostri interessi, senza dimenticare, però, che Internet protegge l'anonimato molto meno di quanto sembri. Le prime impressioni l'abbiamo detto, sono quasi indelebili: meglio ricordarsene prima di postare quelle foto scattate l'ultimo dell'anno alle 3 del mattino.(science)