Il declino del nostro Pianeta
Angelo Tartabini
Mursia, 21,00 euro (470pp, 2013)
FACCIAMO IL PUNTO sullo stato di salute della Terra.
I dati sono allarmanti: nel mondo muore di fame un bambino ogni 6 secondi; dal 1970 al 2009 la popolazione mondiale è passata da 3,7 a 6,9 miliardi di persone e, di questo passo, nel 2046 saremo 9 miliardi. All'inizio di maggio il contenuto di anidride carbonica nell'atmosfera ha raggiunto la quota simbolo di 400 ppm (parti per milione).
Un livello che non era mai stato raggiunto almeno da 3.200.000 anni, secondo le analisi effettuate nei carotaggi dei ghiacci polari e dei sedimenti marini (la notizia viene dalla NOAA, National Oceanie and Atmosferic Administration). Dall'inizio della rivoluzione industriale, circa 200 anni fa, la concentrazione di anidride carbonica è costantemente aumentata. E questo significa incremento della temperatura globale e scioglimento dei ghiacciai (quando fra un paio di secoli quelli della Groenlandia e dell'Artico saranno completamente liquefatti il livello del mare si alzerà di 6 metri!). Insomma, per chi ancora non se fosse reso conto, il nostro sistema di civiltà globale è in pericolo.
"Nonostante ciò l'uomo non impara davvero a guardare la Terra secondo un'ottica ecologista e soprattutto attenta ad altre forme di vita che sono un riflesso dello stato di salute del mondo: per esempio le scimmie, gli animali a noi più vicini, con cui per milioni di anni abbiamo condiviso ambiente naturale e cibo", racconta Angelo Tartabini, autore di un libro che prosegue e aggiorna il discorso iniziato con // mondo in bilico (2008). Tartabini approfondisce la situazione dei Paesi in via di sviluppo (che lui stesso ha visitato) - Laos, Vietnam e Cambogia per l'Asia, Bolivia e Perù per il Sud America, la zona del Monte Abu in India (Rajasthan), Botswana e Mozambico per l'Africa - analizzandola non solo sotto il profilo naturalistico, ma anche economico e politico.
Di ciascuna zona elenca le specie di Primati ancora viventi, quelle in pericolo di estinzione e i progetti di conservazione che sono stati messi.(science)
I dati sono allarmanti: nel mondo muore di fame un bambino ogni 6 secondi; dal 1970 al 2009 la popolazione mondiale è passata da 3,7 a 6,9 miliardi di persone e, di questo passo, nel 2046 saremo 9 miliardi. All'inizio di maggio il contenuto di anidride carbonica nell'atmosfera ha raggiunto la quota simbolo di 400 ppm (parti per milione).
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Uomini e scimmie in pericolo |
Un livello che non era mai stato raggiunto almeno da 3.200.000 anni, secondo le analisi effettuate nei carotaggi dei ghiacci polari e dei sedimenti marini (la notizia viene dalla NOAA, National Oceanie and Atmosferic Administration). Dall'inizio della rivoluzione industriale, circa 200 anni fa, la concentrazione di anidride carbonica è costantemente aumentata. E questo significa incremento della temperatura globale e scioglimento dei ghiacciai (quando fra un paio di secoli quelli della Groenlandia e dell'Artico saranno completamente liquefatti il livello del mare si alzerà di 6 metri!). Insomma, per chi ancora non se fosse reso conto, il nostro sistema di civiltà globale è in pericolo.
"Nonostante ciò l'uomo non impara davvero a guardare la Terra secondo un'ottica ecologista e soprattutto attenta ad altre forme di vita che sono un riflesso dello stato di salute del mondo: per esempio le scimmie, gli animali a noi più vicini, con cui per milioni di anni abbiamo condiviso ambiente naturale e cibo", racconta Angelo Tartabini, autore di un libro che prosegue e aggiorna il discorso iniziato con // mondo in bilico (2008). Tartabini approfondisce la situazione dei Paesi in via di sviluppo (che lui stesso ha visitato) - Laos, Vietnam e Cambogia per l'Asia, Bolivia e Perù per il Sud America, la zona del Monte Abu in India (Rajasthan), Botswana e Mozambico per l'Africa - analizzandola non solo sotto il profilo naturalistico, ma anche economico e politico.
Di ciascuna zona elenca le specie di Primati ancora viventi, quelle in pericolo di estinzione e i progetti di conservazione che sono stati messi.(science)