Pescolanciano città medioevale L'abitato è costituito, oltre che da una parte moderna, da un borgo medioevale cinto da mura. Questo borgo, tuttora ben conservato, ha due opposte porte d'ingresso ad arco e rustiche case con portali pure ogivali.
Storia La prima menzione del borgo risale all'epoca normanna quando, citato come Pesclum Lanzanum e già munito di castello, risulta feudo dei de Calvellis. Sotto gli Svevi ha signori propri che prendono il nome dal feudo, e quindi è dei d'Evoli, dei Carafa e dei d'Alessandro, che sono gli ultimi titolari del feudo e che hanno Pescolanciano a titolo ducale. Nella seconda metà del secolo XVI passa alla Capitanata, a cui resta unita sino al 1807 quando, come tutta la regione, è parte della provincia autonoma con capoluogo Campobasso.
Arte e monumenti Il castello, eretto su uno sperone roccioso e collegato al borgo medioevale mediante un ponte levatoio, è una maestosa costruzione di origine altomedioevale, poi ripresa e ampliata fino a darle l'aspetto attuale. Caratterizzato da una pianta a forma di esagono irregolare, esso presenta sottogronda verso l'abitato un lungo loggiato ricavato da un camminamento di ronda; all'interno è una cappella seicentesca con un dipinto di scuola di F. Solimena. La chiesa di S. Antonio ha un portale a sesto acuto, con esili colonnine e capitelli dei secoli XV-XVI. Su un'altura dei dintorni sono i resti di una torre di vedetta dominante la vallata del Briccioso.
Manifestazioni Festa patronale di S. Anna (26 luglio).
Prodotti enogastronomici Pescolanciano, come tutto il Molise, possiede vaste estensioni di pascoli ed è terra di formaggi, Troviamo così il caciocavallo, la scamorza, il fior di latte, la mozzarella, il burrino e il pecorino, alcuni prodotti tuttora in maniera artigianale. Fra i salumi, ottime le salsicce di fegato, il sanguinaccio e la soppressata.
Dal punto di vista enologico, in zona non vi è apprezzabile produzione vinicola.
Ragù misto alla molisana
Si tratta di uno dei sughi più importanti della gastronomia molisana; con esso di solito viene condita la pasta casalinga delle grandi occasioni. Prepararlo è un rito, sia per la ricerca delle carni più adatte, sia per la cura con la quale viene intrapresa la cottura. Inoltre bisogna disporre di una tiella di terracotta all' altezza della situazione. Il sugo serve per condire la pasta mentre la carne viene presentata come secondo piatto
Valori nutrizionali Protidi 66 Lipidi 38 Glucidi 9 Kcal 642
Ingredienti per 4 persone:
*4 fettine di carne d'agnello
*4 fettine di carne di maiale
*4 fettine di carne di vitello
*120 g di salsiccia fresca
*80 g di lardo
*1 bicchiere di vino rosso
*800 g di pomodori pelati e tritati
*cipolla *aglio *peperoncino rosso tritato
*prezzemolo *olio d'oliva *sale *pepe
Adagiate su un tagliere le fettine delle varie carni, poi al centro di ognuna disponete foglioline di prezzemolo, aglio tritato, sale e pepe. Avvolgetele a forma di involtini legandole strettamente con un filo incolore. Preparate un battuto con lardo, cipolla, aglio e prezzemolo, e mettetela a soffriggere dolcemente, in un po' d'olio, in un tegame di terracotta, fino a quando i pezzettini di lardo cominceranno a sfrigolare. A questo punto mettete gli involtini e, non appena saranno leggermente coloriti, bagnateli con il vino lasciandolo evaporare. Aggiungete la polpa di pomodoro e cuocete, coperto, a fuoco dolcissimo per due ore o più; verso fine cottura aggiustate eventualmente di sale e insaporite con una buona presa di peperoncino tritato.