29/08/14

Divorzio facile...all'italiana

 Nel 1970, con la legge Fortuna-Baslini, si introduce in Italia il divorzio. Quattro anni grazie ad un referendum, gli italiani sono chiamati a votare per abrogare la legge sul divorzio. Fu il primo referendum abrogativo della storia italiana. 


Il SI o il NO crearono non poca confusione, la campagna di informazione per chiarire agli italiani che il voto doveva essere una risposta alla domanda: " Vuoi abrogare la legge sul divorzio"?. Il Vaticano e l'episcopato, salvo eccezioni, si batterono per far vincere il SI, ma la schiacciante vittoria del 'NO', con il 59,3% dei voti, confermò la possibilità giuridica di scioglimento del vincolo matrimoniale.

La regolamentazione per ottenere il divorzio ha subito variazioni nell'arco degli anni, dai 5 anni di separazione necessari per arrivare al divorzio si è passato ai 3 anni, ma da oggi è ancora più facile: infatti, grazie a una particolare "convenzione di negoziazione" assistita da un avvocato, si potrà arrivare ad un accordo tra i coniugi, allo scopo di raggiungere una separazione consensuale che metta fine agli effetti civili del matrimonio. Questo è quelle prevede una delle nuove regole nella bozza di legge che sarà presto approvata in Parlamento.

La nuova normativa non potrà essere applicata nel caso in cui vi siano figli minori e maggiorenni disabili o portatori di handicap grave, o anche economicamente non autosufficienti. La bozza indicata nel decreto legge prevede che l’intesa raggiunta tra i coniugi "produca gli effetti tenendo fede ai provvedimenti giudiziali che definiscono i procedimenti di separazione personale, di cessazione degli effetti civili del matrimonio, di scioglimento del matrimonio e di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio".

L’accordo viene sancito dall’avvocato che assiste i coniugi e che ha l’obbligo di trasmettere, entro 10 giorni, quanto stabilito con una copia autenticata dell’accordo, la quale sarà spedita all’ufficiale dello stato civile del comune dove è stato trascritto il matrimonio. Se l’avvocato non mantiene l’impegno sarà costretto a pagare una sanzione amministrativa e pecuniaria che va da 5.000 euro a 50.000 euro. La pratica di separazione e il divorzio potrà essere conclusa in seguito dall’ufficiale dello stato civile, e potrà essere eseguita anche in un comune diverso da dove è avvenuto il matrimonio. Ciascuna delle due parti comunicherà all’ufficiale dello stato civile la dichiarazione di separazione, che avrà l’effetto di far decadere gli effetti civili del matrimonio o scioglierlo.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.