Piccoli centri, meta di un turismo raffinato che non ama i clamori e i divertimenti di massa, dove lo spirito si ritempra, e ci danno il senso di ciò che l'uomo ha perso nella convulsione della vita contemporanea.
Quanti di voi si stanno preparando a partire per le vacanze, dopo aver faticosamente discusso con tutta la famiglia la meta vacanziera. Sicuramente avrete guardato tutte le località turistiche della nostra bella Italia. Ma sono sicura che pochi di voi ha pensato di visitare quel mondo magico e straordinario, quello del Medioevo, ove cittadine e borghi hanno saputo conservare nel tempo le strutture ed il clima del periodo medioevale.Anche da un punto di vista enogastronomico sono luoghi ricchi di curiosità, di specialità che traggono le proprie origini molto lontano nel tempo. Anche la ristorazione è attenta alla ricerca, alla riproposta in chiave moderna, di ciò che castellane e feudatari consumavano nella riservatezza delle proprie fortezze. Luoghi che vi consigliamo di visitare, per un fine settimana all'insegna del silenzio e della distensione, per ritemprarsi, per caricarsi di nuove energie.
Anche la gastronomia ci aiuterà a capire lo stile di vita dei nostri predecessori. Alcune ricette semplici potranno far parte dei nostri menu quotidiani, altre richiedono più concentrazione, e nell'eseguirle ci sentiremo portate indietro nel tempo, a profumi, aromi e sapori conosciuti da bambina e rimasti nella memoria come il primo bacio, o il primo giorno di scuola.
Durante il medio evo l'Italia è stata terre di conquiste. Inutile elencare i popoli stranieri che, in epoche successive, hanno invaso il nostro Paese. Con la fine delle grandi invasioni barbariche sorgono nuove strutture politiche e sociali, ma non si realizza la fusione dei vari popoli che continuano, invece, a vivere ciascuno con i propri costumi e le proprie leggi. Abbiamo così un lungo periodo di guerre tra i feudatari maggiori e la lotta per le investiture. L'epoca comunale non porta che effimeri periodi di pace, brutalmente interrotti dalle guerre tra comuni vicini o tra fazioni dello stesso comune. Valga per tutte la sanguinosa contesa tra guelfi e ghibellini.
Nel frattempo i Normanni conquistano il Mezzogiorno, già duramente provato dalle spesso inutili difese contro i Saraceni. Da tutto ciò nasce l'esigenza di difendere le città nel modo più appropriato. Vediamo così sorgere rocche, castelli, fortificazioni, torri, mura di contorno ai centri abitati.
Possiamo ben dire, a questo proposito, che quasi ogni nostra città, paese o borgo possiede qualcosa di medioevale. In questa ricerca, si è dovuto, per forza di cose, tralasciare molte grandi città in cui l'espansione urbana ha fagocitato molto di ciò che restava di un passato nemmeno poi tanto remoto. Magari privilegiamo centri piccoli, ma che hanno mantenuta un'impronta, urbanistica o di atmosfera, che ci possa trasportare indietro nel tempo.
Esistono località dove i secoli non sembrano trascorsi e dove suona stridente incontrare persone in abiti moderni. Un'annotazione è doverosa: parliamo sempre di città anche se, oggigiorno, certi paesi hanno una popolazione di poche centinaia di abitanti.
Dovete però considerare che ciò che oggi sembra un piccolo centro, un tempo magari era potente, abitato da popolazioni orgogliose, fiere e combattive. Seguiteci quindi in questo itinerario che tocca tutte le regioni italiane, ognuna con la propria storia e le proprie bellezze a volte misconosciute. Se, dopo averne letto la descrizione, vi verrà il desiderio di visitare anche uno solo di questi luoghi, il nostro scopo sarà stato raggiunto.
Bitonto (m 118 s.m.; ab. 49.714) Si trova in Puglia, in provincia di Bari da cui dista 16 km. È situata nel primo gradino murgiano, tra fitte coltivazioni alla sinistra dell'ampia "lama" di Macina, quasi completamente occupata da orti.
Bitonto città medioevale La trama del nucleo medioevale, a pianta trapezoidale, si differenzia dagli interventi edilizi successivi come un fitto merletto su una tessitura lineare. Cortili, piazzette, viuzze cieche interrompono continuamente il cammino rendendolo sempre nuovo e sorprendente.
Storia La città è l'antico centro peucetico di Butuntum, di cui residuano tombe monete e manufatti. Entrato nell'ordinamento romano come municipio, acquista importanza come centro di traffici commerciali sulla via consolare Traiana. Decaduto in età successiva, attraversa, nei primi secoli del basso Medioevo, il periodo di maggior splendore, come rispecchia il notevole sviluppo monumentale avuto in quell'epoca. Bitonto viene coinvolta nelle guerre fra la regina Giovanna I d'Angiò e il re Luigi d'Ungheria, quindi subisce dall'epoca angioina il giogo feudale prima dei conti di Gravina, poi dei conti di Ventimiglia e degli Acquaviva. Nel 1507, a titolo marchionale, viene concessa da Ferdinando il Cattolico al capitano Consalvo da Cordova, i cui eredi circa un cinquantennio appresso ne accettano il riscatto mediante congruo pagamento. Da allora segue le vicende generali della vicina Bari.
Arte e monumenti La vita artistica della città ha praticamente inizio col periodo romanico al quale si deve il più grande e importante monumento, il Duomo, edificato in appena 25 anni, dal 1175 al 1200, e quindi di grande omogeneità. Costruito in pietra bruna, si presenta maestoso nella sua compatta mole scura; bellissimo è il fianco a profonde arcate sormontate da un loggiato. L'interno è a tre navate divise da colonne e pilastri dai bei capitelli. Interessanti sono anche il fonte battesimale, il pergamo, i resti di affreschi e alcuni sepolcri barocchi.
Originariamente romaniche erano anche la chiesetta di S. Matteo, poi rifatta, il palazzo Vescovile, di cui poco rimane, e le mura cittadine, di cui sussiste un grandioso torrione circolare. Al periodo ogivale appartengono le chiese di S. Domenico e di S. Francesco d'Assisi, che conserva la facciata originaria, una volta ogivale e un portale.
Larghi gli sviluppi dell'architettura rinascimentale: palazzo Sylos Labini, dall'interessante cortile a portico a loggia, palazzo Bovio, palazzetto Rogadeo, casa Ilderis e l'armoniosa chiesa di S. Gaetano. Musei: Museo Diocesano e Pinacoteca "A. Marena", con tavole, tele e affreschi dal XIII al XVIII secolo; Museo Civico "E. Rogadeo"; che conserva materiale archeologico locale e una pinacoteca con oltre 100 dipinti.
Manifestazioni Festa patronale dell' Immacolata (15 agosto); festa al santuario dei Ss. Cosma e Damiano (terza domenica di ottobre).
Prodotti enogastronomici L'olio d'oliva prodotto in questa zona è il più famoso di tutta la Puglia; vi è anche un'eccellente produzione di olive conservate.
In campo enologico, la vicina Ruvo di Puglia produce l'omonimo vino rosso.
PANCOTTO DI BITONTO
Ingredienti per 4 persone: 1 kg di cicoria selvatica le foglie di 2 gambi di sedano 200 g di finocchietti selvatici 2 spicchi d'aglio 2 pomodori perini 4 patate di media grandezza 300 g di pane pugliese raffermo olio d'oliva di frantoio, sale.
Valori nutrizionali Protidi 12 Lipidi 23 Glucidi 79 Kcal 571
Pulite e lavate le verdure. Sbucciate le patate e tagliatele a grosse fette. Pelate i pomodori e privateli dei semi. Mettete 3 litri d'acqua in una pentola, unite le patate, lo spicchio d'aglio intero, i pomodori e una presa di sale. Quando bolle aggiungete l'altra verdure e cuocete. Tagliate il pane a grossi pezzi e, mantenendo il bollore, mettetelo nella pentola lasciandovelo un paio di minuti. Scolate il tutto con attenzione, stando attenti a non sbriciolare il pane e sgocciolate bene; distribuite nei piatti, condite con abbondante olio e servite immediatamente.
Le origini di questo umile piatto di origine pugliese si perdono nella notte dei tempi. Ancor oggi, nelle campagne, le mamme usano ricordare ai bambini, a mo' di favola, che "con il pancotto s'è fatto grande Gesù Bambino". L'olio di Bitonto, usato senza parsimonia, rende questo piatto particolarmente gustoso.