(m 559 s.m.; ab. 17.010) Si trova in Trentino-Alto Adige, in provincia di Bolzano da cui dista 41 km. E situata alla confluenza di due fiumi di acque alpestri, l'Isarco e la Rienza, in un paesaggio aperto, di colli coltivati tra profili di monti e il verde dei boschi e dei prati.
Bressanone città medioevale Medioevale è la fondazione della città, che risale al 901 come sede del vescovo di Sabiona, Albuino. La nuova capitale diocesana viene realizzata planimetricamente in forma quadrata, delimitata da una cinta muraria. All'interno, la città viene singolarmente articolata secondo due poli ben distinti: quello religioso-amministrativo e quello laico. Il nucleo medioevale è molto ben conservato ma, nel complesso, in tutto l'abitato si fondono insieme elementi architettonici diversi a formare una gradevole varietà di stili.
Storia Detto già della fondazione, nel 1027 Corrado II il Salico crea i principati vescovili di Trento e di Bressanone, cedendo a quest'ultimo la contea di Nori sull'Isarco e sull'Inno Durante la lotta per le investiture, l'imperatore Enrico IV indice nel 1080 a Bressanone il sinodo durante il quale viene deposto il papa Gregorio VII ed eletto l' antipapa Clemente III. A compenso dell' appoggio offerto all'imperatore, i vescovi ottengono altri territori nonché il privilegio di battere moneta.
L'amministrazione del patrimonio e della giustizia vengono affidati ai conti di Tirolo, quindi, nel 1363, subentrano gli Asburgo. Lotte interne contro i vassalli riducono l'autorità dei vescovi a piccole giurisdizioni temporali e nel 1523 i contadini si ribellano reclamando alcune riforme sociali. Tra il 1542 e il 1613 vengono elaborate riforme civili e si emana uno statuto cittadino. Nel 1703 la città subisce l'invasione bavarese e, nel 1803, a seguito dell'invasione napoleonica, il principato viene unito al Tirolo, passando due anni dopo alla Baviera. Ritornata all'Austria nel 1813, la città fa parte della provincia di Innsbruck e viene infine riunita all'Italia alla conclusione della prima guerra mondiale.
Arte e monumenti L'antica cinta muraria, benché in parte distrutta e in parte inglobata nei muri perimetrali delle case, è identificabile soprattutto in corrispondenza delle tre porte-torri che anticamente immettevano entro il perimetro urbano: porta Sole, porta Sabiona e porta S. Michele. Il Duomo, di origine romanica ma profondamente rimaneggiato nella seconda metà del '700, ha due alti campanili che si elevano dalla facciata, secondo lo stile del barocco austriaco. Pareti e volte sono coperte di affreschi, eseguiti fra il '300 e il '400 da vari pittori, fra cui Leonardo da Bressanone, Jacob Sunter e Ruprecht Potsch. Vicino al Duomo c'è la pieve di S. Michele, risalente al 1503, che utilizza come campanile l'antica torre Bianca, che faceva parte delle fortificazioni.
Il palazzo dei Principi Vescovi è un'imponente costruzione che risente, nelle forme e nella planimetria, del precedente edificio fortificato su cui sorge. Le facciate interne, che prospettano su un vasto cortile, sono porticate al piano terra e si aprono con due loggiati al primo e secondo piano. All'interno è ospitato il Museo Diocesano, raccolta d'arte fra le più vaste della provincia di Bolzano, disposta in 70 sale, comprendente sculture, pitture, pezzi d'artigianato artistico medioevale e arredi originali della residenza vescovile.
L'antico Municipio è ornato da una falsa torre e reca nel cortile un dipinto raffigurante il Giudizio di Salomone. Interessante è pure casa Pfaundler, costruita nel 1581, uno degli esempi più eleganti e significativi di combinazione tra elementi rinascimentali ed elementi della tradizionale architettura trentina, dalla facciata scura, ricca di decorazioni.
Manifestazioni Processione di S. Cassiano (seconda domenica dopo Pasqua);
festa patronale di S. Michele Arcangelo (29 settembre); festa del centro storico (ogni due anni ad agosto).
Prodotti enogastronomici Si possono trovare speck, salumi e formaggi di produzione locale.
I vini della zona portano la denominazione Valle Isarco: degni di nota fra i bianchi il Gewùrztraminer, il Mùller Thurgau, il Sylvaner e il Ventliner, fra i rossi il Lagrein e il Pinot Nero.
Kopfkohl mit Bratwurst (Salsiccia e cavolo cappuccio)
Valori nutrizionali Protidi 25 Lipidi 38 Glucidi 4 Kcal 458
l cavoli cappucci, da cui, per salatura e fermentazione, si ottengono i crauti, sono una verdura fondamentale nella cucina altoatesina.. Il loro accostamento con carni e insaccati di maiale è quasi d'obbligo.
Ingredienti per 4 persone: *400 g di luganega o salsiccia lunga fresca *l cavolo cappuccio di circa 600 g *70 g di speck *1/2 l di brodo di carne *olio d'oliva *sale e pepe
Lavate, sgocciolate e tagliate a listerelle il cavolo cappuccio. Fatelo scottare in acqua bollente per 5 minuti, poi scolatelo bene. Mettete in una casseruola lo speck tagliato a dadini e fatelo rosolare con un cucchiaio d'olio; quando sarà dorato unite il cavolo, salate e pepate leggermente, quindi lasciatelo cuocere per una ventina di minuti, aggiungendo, di tanto in tanto, un po' di brodo caldo e rigirando frequentemente. Unite la luganega tagliata a pezzetti e lasciate cuocere ancora tutto assieme per circa mezz'ora più, se necessario, allungando con il brodo se necessario. Servite caldissimo accompagnato da fette di pane nero.