Mentre i due studiavano le belle carte geografiche, a Wegener sovvenne un pensiero: "La costa est del Sud America non combacia con la costa ovest dell'Africa come se in passato fossero state in contatto?". Wegener fu così illuminato da questa rivelazione che decise di cominciare a cercare prove che la confermassero.
La Terra si muove "ipotesi di Wegener" |
Nel 1912 si sentiva abbastanza fiducioso da tenere la prima conferenza sull'argomento, pubblicando poi, nel 1915, "L'origine dei continenti e degli oceani". Il libro descriveva in dettaglio le ampie prove che aveva raccolto a sostegno della sua teoria, secondo cui durante l'ultima parte dell'era paleozoica (circa 350 milioni di anni fa) tutti i continenti erano raggruppati insieme in un enorme supercontinente che chiamò Pangea. Quando la Pangea cominciò a disgregarsi, i continenti andarono lentamente alla deriva, arrivando infine alle posizioni attuali. Alcune delle prove più convincenti venivano dai dati paleontologici. Non solo la flora tropicale degli strati di carbone osservata da Pepper contrassegnava l'equatore della Pangea, ma si appurò che le felci glossopteridi del Permiano, che crescevano in un clima polare, si concentravano attorno al polo sud della Pangea.
Morene, depositi glaciali e altri resti lasciati dai ghiacciai permiani mentre si ritiravano, che erano altrimenti inesplicabilmente dispersi per vari continenti, si spiegavano immaginando che tutti i continenti fossero coperti da una calotta glaciale perché si trovavano al polo sud. Altre prove erano date dai rettili, dai lombrichi e da altri organismi. La distribuzione dei lombrichi sembrava particolarmente significativa perché non nuotano e non volano. Come avrebbero potuto disperdersi per il mondo se un tempo i continenti non fossero stati uniti? Sia in Gran Bretagna sia in America le idee di Wegener furono accolte con incredulità e scetticismo.(science)