09/07/14

Impara ad informare | Invece di "IOformare"

I social media invogliano a parlare di sé: "nutrendosi" di tanti piccoli aggiornamenti, sembrano fatti apposta per riferire ogni minuzia della vita quotidiana (questa è la mia fetta di pane tostato; questo sono io mentre faccio colazione; questo è il mio pensiero sulla situazione politica italiana ecc.). 

Non c'è nulla di male nell'esprimere le proprie opinioni, e alcuni follower potrebbero essere effettivamente interessati: una ricerca condotta dalla Rutgers University su un campione di 350 messaggi raccolti su Twitter ha evidenziato che l'80 per cento dei tweeter appartiene proprio alla categoria di chi racconta di sé, battezzati meformersC'ioformatori"). Il problema è che il numero di chi vuol sapere di noi e delle nostre attività è limitato, e che così facendo, è difficile mettersi in risalto. Per avere successo sulle piattaforme social, bisogna imparare a rimpolpare tweete aggiornamenti con qualche informazione oggettivamente interessante.

Informare non
"ioformare"
Chi informa invece di "ioformare" ha infatti una presa sul pubblico a molto maggiore: è stato brillantemente dimostrato da un recente | studio diretto da un ricercatore del Georgia Tech, il quale ha raccolto mezzo milione di tweet nel corso di 15 mesi, per individuare i fattori associati a un incremento del numero di follower. Si è così scoperto che gli "informatori" attiravano una quantità di contatti circa 30 volte superiore rispetto agli "ioformatori". Per raggranellare follower, dunque, è importante trovare una propria nicchia informativa e dimostrare di saper fornire notizie accattivanti e specifiche.(science)



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